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La procedura di esdebitamento disciplinata dalla Legge n°3 del 2012 (c.d. Legge sul sovraindebitamento) è un meccanismo giuridico che consente ai soggetti sovraindebitati sia persone fisiche che persone giuridiche, di liberarsi dai debiti in eccesso a condizione di soddisfare, in parte o in tutto, i creditori e dimostrando di non avere agito con dolo o colpa grave. Si tratta di una procedura che ha subito modifiche significative con la Legge 136 del 2024 che ha introdotto alcune novità importanti finalizzate a rendere più accessibile e più funzionale la procedura di esdebitamento. Il sovraindebitamento, si verifica quando una persona fisica o un’impresa non è più in grado di far fronte ai propri debiti (tributari, previdenziali, patrimoniali) sia per l’incapacità di generare reddito sufficiente, sia per una gestione non adeguata delle risorse economiche.
Questo fenomeno può riguardare individui, famiglie e anche imprese, soprattutto, quelle che non riescono a fronteggiare l’ingente mole di debiti accumulati negli anni, magari già iscritti a ruolo da parte dell’AdeR, con l’attivazione delle relative procedure di recupero coattivo. La procedura consente di ripartire con una riduzione dei debiti e la possibilità di liberarsi da quelli non onorati previa ristrutturazione totale o parziale del debito. Spesso, soprattutto quanto il debito è consistente l’attivazione della procedura di ristrutturazione del debito, rappresenta l’ultima chance per il debitore per porre fine alle procedure di riscossione coattiva attivate dall’AdER e definire così il carico debitorio in «proporzione» alle capacità effettive di pagamento.
Accertamento dello Stato di Sovraindebitamento – La prima fase della procedura di ristrutturazione del debito prevede una valutazione approfondita e dettagliata della situazione economica del debitore. Il soggetto deve dimostrare di essere in uno stato di sovraindebitamento, ovvero, deve dimostrare di non riuscire a far fronte ai propri debiti in modo sostenibile. Tale stato può derivare da un eccesso di debiti rispetto alle sue capacità reddituali, oppure, dalla impossibilità oggettiva di adempimento ai pagamenti per cause imprevedibili, come la perdita del lavoro o la crisi economica congiunturale. Il debitore che dovrà necessariamente essere assistito da un professionista solitamente un avvocato o un commercialista dovrà presentare una relazione dettagliata che descriva il proprio stato patrimoniale e la propria situazione finanziaria aggiornata alla data di presentazione dell’istanza. Una volta accertato il sovraindebitamento il debitore propone un piano di ristrutturazione del debito stesso che può consistere in una delle seguenti soluzioni:
– piano del consumatore: rivolto ai consumatori, cioè a persone fisiche non imprenditori, con l’obiettivo di ristrutturare il debito attraverso la proposta di un piano di pagamento, che può prevedere la riduzione parziale del debito o la dilazione dei pagamenti;
– piano per la liquidazione del patrimonio: quando il piano di ristrutturazione non è praticabile o non viene accettato dai creditori in questo caso si può ricorrere alla liquidazione del patrimonio del debitore con l’obiettivo di ottenere la soddisfazione dei creditori attraverso la vendita dei beni.
Il piano di ristrutturazione del debito deve essere approvato dai creditori; è questo è un passaggio cruciale per l’esito positivo della procedura. In caso di esito negativo, il debitore può optare per la liquidazione del patrimonio
Il Ruolo del Giudice e la Fase Giudiziale – Il piano di ristrutturazione e le eventuali proposte di pagamento o liquidazione formalizzate dal debitore devono essere sottoposte alla valutazione del giudice. Il giudice, insieme al professionista incaricato denominato «gestore della crisi» esamina il piano e verifica che la proposta sia realizzabile e che, la stessa così come predisposta possa tutelare adeguatamente i diritti dei creditori. Se il piano di ristrutturazione proposto viene approvato, il giudice emette un provvedimento di omologazione che rende vincolante l’accordo raggiunto tra il debitore e i creditori. Se, invece, il piano non è ritenuto adeguato al caso di specie, nel senso che non offre le opportune garanzie per definire o meglio estinguere il debito, il giudice adito, può rigettarlo e aprire la strada alla liquidazione del patrimonio mobiliare e immobiliare del debitore. L’esdebitamento vero e proprio, si concretizza allorquando il piano di pagamento stabilito dal giudice è giunto al termine o in alternativa è stata effettuata la liquidazione del patrimonio; in tal caso, il giudice dichiara formalmente l’esdebitamento in favore del debitore. Il concetto di esdebitamento prevede che il debitore venga liberato dai debiti non pagati se, nonostante l’impegno del medesimo non è stato possibile soddisfare integralmente tutti i creditori. Tuttavia, il debitore non può essere esdebitato, ossia, sgravato dal debito, se ha agito in mala fede o se ha commesso atti fraudolenti. Le novità apportate dalla L.n°136/2024 per l’attivazione della procedura di ristrutturazione del debito hanno riguardato essenzialmente la riduzione dei i tempi di attesa e le complessità burocratiche che inizialmente appesantivano l’iter della procedura, rendendola di difficile attuazione; in particolare, è stata ampliata la platea dei soggetti che possono accedere alla procedura, estendendola anche ad alcune categorie di imprenditori in difficoltà economica, pur non trovandosi, gli stessi, in condizione di fallimento. Sono stati previsti nuovi strumenti finalizzati a garantire una maggiore protezione per i debitori onesti i quali, pur volendo, non sono in grado di saldare completamente il loro debito. La L.n°136 ha previsto altresì nuove misure finalizzate ad evitare che il debitore sia penalizzato oltre misura garantendo la possibilità di esdebitamento anche in presenza di difficoltà economiche significative. In particolare, sono stati semplificati i processi di vendita dei beni del debitore rendendo più rapida ed efficace la soddisfazione delle richieste dei creditori. In molti casi, in considerazione di situazioni debitorie elevate la procedura di esdebitamento rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e, molto spesso, l’unica chance a disposizione del debitore per gestire il debito. Ad ogni modo, è fondamentale che il debitore agisca sempre in buona fede, seguendo correttamente tutti gli adempimenti previsti dalla procedura al fine di ottenere il miglior risultato possibile.
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