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“Le nostre proposte, che cercano di raddrizzare una bozza di legge confusionaria e raffazzonata che il centrodestra arriva a riscrivere interamente a poche ore dal voto”
Il Movimento 5 Stelle Abruzzo ha presentato una serie di emendamenti chiave al Progetto di Legge regionale n. 45/2024, con l’obiettivo di garantire una transizione energetica sostenibile, che tuteli il paesaggio, le eccellenze agricole e il tessuto produttivo della regione. “Le nostre proposte, che cercano di raddrizzare una bozza di legge confusionaria e raffazzonata che il centrodestra arriva a riscrivere interamente a poche ore dal voto, mirano a una crescita ordinata delle energie rinnovabili, evitando interventi invasivi e dando priorità a soluzioni che rispettino il territorio”.
Fra queste: Tutela delle aree protette e paesaggistiche: esclusione degli impianti in siti Natura 2000, beni di uso civico, Important Bird Areas (IBA), parchi, riserve, foreste, zone archeologiche e aree tutelate dal Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (P.A.T.O.M.), con fasce di rispetto di 500 metri per il fotovoltaico e 3 km per l’eolico; Protezione delle eccellenze agricole: divieto di impianti nelle aree coltivate con produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., biologiche e nelle zone a vocazione vitivinicola, olivicola, frutticola e tartuficola, produzioni che rappresentano veri pilastri dell’economia agroalimentare abruzzese; Priorità alle aree industriali non attuate: utilizzare per le installazioni le aree libere e inutilizzate all’interno dei Piani Regolatori Territoriali di ARAP e del Consorzio per lo sviluppo industriale dell’area Chieti-Pescara, aree che già hanno una destinazione urbanistica compatibile.
“Per il fotovoltaico su edifici vogliamo porre particolare attenzione alle zone urbanistiche più sensibili. Nei centri storici e nelle zone “A” del Piano Regolatore Generale, chiediamo che resti in vigore la procedura ordinaria per garantire la compatibilità paesaggistica; Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e autoconsumo fino a 50 Kw invece devono essere garantiti ovunque”.
“Sono strumenti fondamentali per una transizione energetica diffusa e sostenibile, ma finora chi governa la Regione Abruzzo non ha mai garantito le coperture economiche necessarie per rendere effettiva questa opportunità”, denuncia il consigliere regionale Francesco Taglieri, primo firmatario della legge regionale sulle CER. Ulteriore proposta affrontata con gli emendamenti è la garanzia di Trasparenza e monitoraggio: istituzione di una mappatura regionale in scala 1:10.000 entro 60 giorni e un monitoraggio annuale per verificare gli obiettivi raggiunti.
“La transizione energetica è una priorità assoluta, ma deve essere guidata da regole chiare e da una visione strategica. L’Abruzzo non può diventare terra di conquista per speculazioni energetiche, né sacrificare il proprio paesaggio e la propria economia per una corsa indiscriminata agli impianti rinnovabili”, dichiara la consigliera regionale Erika Alessandrini. Il Decreto Agricoltura dello scorso giugno impone alle Regioni di individuare le aree idonee per raggiungere gli obiettivi del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), che prevede per l’Italia una produzione del 65% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030. L’Abruzzo, con il suo contributo attuale di 3.098 GWh (pari al 2,7% della produzione nazionale), ha un ruolo chiave da giocare, ma senza compromettere il proprio patrimonio ambientale.
“Il Movimento 5 Stelle Abruzzo ha tracciato una linea chiara: rinnovabili sì, ma con una visione strategica che protegga il nostro territorio e le sue eccellenze. La sostenibilità non si misura solo con i megawatt prodotti, ma anche con la capacità di preservare la nostra terra per le future generazioni. Continueremo a batterci affinché l’Abruzzo sia protagonista di un futuro più pulito, senza diventare vittima di speculazioni”, concludono Erika Alessandrini e Francesco Taglieri.
La legge in discussione in Consiglio regionale sulle aree idonee all’installazione di pannelli fotovoltaici va cambiata perché, cosi come proposta dal centrodestra, rischia di avere conseguenze negative per l’agricoltura e, in particolare, per il Fucino. Il testo, contiene disposizioni che vanno a danneggiare fortemente il polo agricolo più importanti della nostra regione. Siamo fermamente convinti dell’importanza dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, ma crediamo sia necessario un equilibrio che garantisca la tutela delle terre fertili del Fucino. Non possiamo permettere che questi terreni, strategici per la produzione agricola di qualità, vengano destinati a impianti fotovoltaici che comprometterebbero irrimediabilmente il futuro del settore primario. Siamo in costante contatto con i nostri Consiglieri regionali, che hanno già avanzato proposte per correggere il testo della legge, e non arretreremo dalle nostre posizioni fino a quando non avremo l’assoluta certezza che il Fucino sia escluso dalle aree idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. Il nostro obiettivo è quello di inserire misure che tutelino espressamente il Fucino e l’intero comparto agricolo, valorizzando le produzioni riconosciute con marchi di qualità comunitari, come la DOP, il biologico e l’IGP della Patata. Questi prodotti rappresentano un pilastro strategico per l’economia agricola regionale e devono essere adeguatamente salvaguardati. Chiediamo con forza che la maggioranza approvi le nostre proposte per tutelare i terreni agricoli dall’espansione indiscriminata degli impianti fotovoltaici. Va trovata una soluzione che permetta di coniugare la transizione energetica con la tutela del nostro patrimonio agricolo. Per il Fucino chiediamo risorse e investimenti per la manutenzione dei canali, il miglioramento della viabilità e la realizzazione di un impianto irriguo moderno ed efficiente. Il centrodestra dimostri con i fatti di voler sostenere il Fucino e il suo settore agricolo, anziché penalizzarlo.
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