Pordenone Capitale cultura 2027 Città Bella culla sogno rilancia

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GALLIPOLI – Sarà Pordenone la Capitale italiana della Cultura 2027, con il progetto “Città che sorprende” che ha convinto la giuria tecnica presieduta da Davide Maria Desario. Ad annunciarlo in tarda mattinata il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nell’ambito della cerimonia di proclamazione presso la Sala Spadolini del ministero della Cultura e alla presenza dei rappresentanti delle dieci città finaliste.

Niente da fare dunque per le aspiranti pugliesi, da Gallipoli alle città di Brindisi e Alberobello inserite nella top ten, e che per mesi hanno lavorato per la definizione del dossier con il quale hanno motivato e contestualizzato la propria candidatura. La città bella in particolare, ha cullato il sogno potendo contare sulle politiche di rilancio dei suoi luoghi di cultura e sugli eventi di richiamo anche internazionale, legati alla poesia, la tradizione e il folklore autoctono, e sulla programmazione già in itinere con la valorizzazione anche della suggestive corti del borgo antico.

La sfida è entrata nel vivo lo scorso 25 febbraio quando, al termine dell’audizione in terra romana, presso il ministero della Cultura e al cospetto della giuria di esperti, anche Gallipoli ha giocato le sue carte con un video e un dossier di 60 pagine, che custodiscono le referenze della candidatura  della città bella a Capitale italiana della Cultura del 2027. Sogno infranto questa mattina con la proclamazione della nuova “capitale” che subentrerà ad Agrigento, in carica per il 2025, e all’Aquila, designata per il 2026.

Oltre alla città vincitrice e alle tre pugliesi le altre città finaliste erano Aliano, La Spezia, Pompei, Reggio Calabria, Sant’Andrea di Conza e Savona.

Minerva: “Il nostro cammino prosegue”

“Anche se Gallipoli non ha ottenuto il titolo di Capitale italiana della Cultura, siamo comunque orgogliosi e soddisfatti del percorso fatto” ha commentato il sindaco Stefano Minerva, “la candidatura è stata un’occasione straordinaria per mettere in luce la nostra visione, le nostre potenzialità e la ricchezza del nostro patrimonio culturale. Per molti, fino a qualche anno fa, sarebbe stato impensabile accostare la parola Cultura alla città di Gallipoli, cioè pensare alla possibilità per la città di essere riconosciuta a livello nazionale per il tema culturale”.

“É un altro sogno raggiunto grazie al lavoro quotidiano” aggiunge il primo cittadino, “abbiamo tracciato obiettivi chiari e ambiziosi e ora il nostro impegno è trasformarli in progetti concreti, perché crediamo che la vera forza stia nella capacità di realizzare. La cultura, per noi, non è solo un titolo, ma un motore di crescita e di cambiamento, uno strumento di coesione e innovazione”.

“Continueremo a lavorare con determinazione per rendere Gallipoli un punto di riferimento culturale” conclude, “dimostrando che la concretezza è alla base di ogni risultato duraturo. Il nostro cammino non si ferma qui: è solo parte di un progetto che darà frutti tangibili, per la città e per chi la vive. Ancora, un augurio di buon lavoro a Pordenone”.

La scelta della giuria

Queste le motivazioni della giuria di selezione per la designazione di Pordenone in qualità di Capitale italiana della cultura 2027.

“Il dossier propone un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità. L’approccio strategico mira a rafforzare l’identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità. Particolarmente apprezzata è la capacità di attivare un processo di coinvolgimento diffuso che reinterpreta il legame tra memoria, territorio e creatività”.

“Il progetto si distingue per la volontà di rendere la cultura un motore di sviluppo sostenibile, con un programma articolato lungo l’intero anno, capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato. La strategia di investimento è solida e coerente con gli obiettivi, con un impatto atteso significativo sul tessuto socio-economico”.

“Apprezzata, inoltre, l’integrazione tra istituzioni culturali, sistema museale, universitario e realtà associative, che garantisce una rete solida e partecipativa. La particolare attenzione rivolta ai giovani, non solo come fruitori ma come protagonisti del processo creativo, conferma la visione dinamica e inclusiva del progetto”.   

Alla città vincitrice viene assegnato un contributo di un milione di euro per attuare il programma culturale presentato per la candidatura. “Avete acceso un faro su un pezzo d’Italia, e lo estendo a tutta la provincia del Nordest profondo” ha commentato il sindaco di Pordenone, Alberto Parigi,  “consentendoci di svelare la nostra identità. Da noi non ci sono solo capannoni industriali e non si pensa solo a far soldi, ma c’è molto altro. Ci impegniamo a far sì che Pordenone possa esprimere appieno questo compito e questo titolo che ci date, e siamo pronti a sorprendere l’Italia”.

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