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Si fa fatica a comprendere morti tragiche come quella di Francesca Testino, che lasciano sgomente le comunità in cui vivevano e intorno al luogo in cui è avvenuta la tragedia, un quartiere dove a poche ore dal decesso in molti hanno segnalato che le condizioni della palma crollata in piazza Paolo da Novi, anche di recente, sembravano peggiorate: nei gruppi Facebook della Foce sono diversi i cittadini che commentano come fosse evidente che nell’ultimo periodo la pianta si era inclinata ulteriormente e di aver contattato le autorità per chiedere nuovi controlli, che però non sarebbero avvenuti.
I tecnici Aster hanno confermato che l’ultimo controllo risale infatti agli ultimi giorni della scorsa estate: «Da anni, l’azienda operava un attento monitoraggio della pianta attraverso gli strumenti disponibili per valutare eventuali segnali di cedimento. L’ultimo rilevamento era avvenuto il 20 settembre 2024 e non aveva manifestato alcun indice di pericolo. I nostri tecnici sono al lavoro per accertare le cause del crollo», ha scritto l’azienda che si occupa del verde pubblico in una nota, comunicando anche «in tutte le sue componenti profondo dolore, sgomento e vicinanza alla famiglia di Francesca Testino».
Palma in Piazza Paolo da Novi, le recenti piogge possono aver influito?
La polemica però non si quieta, considerando anche che nel frattempo si sono avvicendati un autunno e un inverno piovosi, che possono aver contribuito a cambiare le condizioni della pianta e in particolare la stabilità delle radici. L’ottobre 2024 ha visto un accumulo di pioggia importante in città, come riportano i dati di Arpal e anche i primi mesi del 2025 sono stati molto piovosi.
È possibile che il meteo abbia contribuito ad aggravare le condizioni della palma negli ultimi sei mesi? Se il terreno dell’aiuola fosse diventato troppo soffice o troppo liquefatto, avrebbe potuto perdere la presa sull’impianto radicale della palma – che aveva già parte delle radici esposte all’aria a causa dell’inclinazione – e causando il crollo.
I cittadini si chiedono perché non abbattere la palma prima della tragedia, come per i pini di Brignole
C’è poi la questione degli alberi di Brignole, che in tanti hanno richiamato nelle ultime ore. Proprio nel periodo degli ultimi controlli sulla palma sotto indagini, si era consumata la polemica sulla decisione di abbattere circa metà dei pini marittimi nei giardini di Brignole perché sarebbero stati tutti pericolanti.
La decisione aveva spinto diversi soggetti tra associazioni ambientaliste e comitati cittadini a protestare e a cercare il dialogo con Aster e con il Comune di Genova per capire se fosse inevitabile tagliare così tante piante tutte insieme e sollevando dei dubbi sulla manutenzione: se curati correttamente, segnalavano ad agosto, sembrava strano che sette o dieci alberi fossero diventati pericolosi tutte insieme. Tuttavia, il confronto con le istituzioni non aveva cambiato la decisione e i pini di Brignole sono stati abbattuti.
Oggi i cittadini della Foce si chiedono perché non si sia tenuto lo stesso atteggiamento con la palma in Piazza Paolo da Novi, che era già da tempo inclinata in maniera preoccupante, malgrado le segnalazioni. «I dirigenti di Aster mi hanno detto che era monitorata con dei microchip», ha dichiarato ieri la presidente del Municipio Medio Levante Anna Palmieri.
Se da un lato è vero che l’inclinazione di per sé non indichi uno stato di salute allarmante di una pianta, e che ogni esemplare necessiti di una valutazione a parte, ora starà alle forze dell’ordine e alla giustizia fare luce su cosa sia accaduto. Per questo motivo il pubblico ministero di turno, Fabrizio Givri, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.
Sospesa la campagna elettorale per qualche giorno: il cordoglio della politica
Da parte del Comune di Genova e della giunta per ora non ci sono dichiarazioni tecniche, mentre il facente funzioni di sindaco Pietro Piciocchi si è limitato a esprimere le condoglianze istituzionali alla famiglia della vittima e ad annunciare che le attività legate alla campagna elettorale del centrodestra subiranno una sospensione fino a sabato 15 marzo. Ciò posticiperà anche la presentazione ufficiale come candidata alla carica di vicesindaco di Ilaria Cavo.
Condoglianze anche da Marco Bucci che «a nome di tutta la Regione Liguria esprimo il mio più profondo cordoglio per la tragica notizia della morte di Francesca Testino. Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia e ai colleghi di Francesca, in un momento così drammatico che ci lascia sgomenti».
Anche le opposizioni si sono unite nell’esprimere dolore e solidarietà, ricordando tuttavia che «da rappresentanti dei cittadini è nostro dovere chiedere urgentemente chiarimenti sulla dinamica dell’incidente e sulle cause del crollo. La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità di tutti. Non si può morire così. Non è accettabile per un paese civile», come ha dichiarato Armando Sanna, capogruppo del Pd in Regione.
La sensazione di sgomento e di rabbia sulla morte insensata di Francesca Testino arriva anche dal commissario straordinario Uil Liguria a cui era iscritta la donna, Emanuele Ronzoni: «Apprendiamo con sgomento e dolore della morte tragica e improvvisa della nostra associata. Siamo vicini alla famiglia, agli amici e ai colleghi di lavoro. Le città dovrebbero essere sicure ed accoglienti affinché le persone possano vivere libere ed in armonia. Constatiamo, purtroppo, che a Genova non è così ed attendiamo che le indagini facciano luce sulle responsabilità di questa terribile tragedia».
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