Il duro pressing della Fim-Cisl sprona la politica a muoversi

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Di fronte a quasi cento iscritti e delegati, dirigenti e segretari (di ieri e di oggi), si è celebrata ieri all’hotel Meridiano la terza assise congressuale della Fim-Cisl Molise: un confronto su transizione energetica e industria automobilistica. Problematiche e prospettive del settore automobilistico in Molise. Il territorio, fortemente legato all’industria dell’auto, si trova a fronteggiare le sfide della transizione energetica e del passaggio all’elettrico. Tuttavia, nonostante il tavolo ministeriale presso il Mimit abbia delineato un piano per il rilancio dell’automotive con il coinvolgimento di sindacati, governo e associazioni datoriali, oggi si registra un’incapacità da parte del governo e dell’Unione Europea nel fornire una visione strategica chiara per il settore e l’intero comparto industriale. Giovanna Petrasso, segretaria Nazionale della Fim-Cisl, sottolinea l’importanza di presidiare i luoghi di lavoro e di continuare a dare fiducia ai lavoratori, salvaguardando competenze e occupazione nel settore automobilistico. La strategia sindacale pone al centro la realizzazione della gigafactory, considerata un’opportunità fondamentale per il futuro industriale del Paese. Tuttavia, l’incertezza politica ed economica ha portato al congelamento di questo investimento, lasciando il progetto in una fase di stallo. La politica deve intervenire con decisioni rapide e concrete per garantire stabilità agli investimenti. Il segretario generale Ferdinando Uliano aveva definito “inadeguato e insufficiente” il piano proposto dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. «Il principale problema è la mancanza di una strategia organica che consideri la complessità del settore. La Fim-Cisl ha richiesto non solo l’attivazione del Fondo Innovazione, ma anche la creazione di un fondo specifico per la transizione energetica, necessario per accompagnare le trasformazioni industriali senza compromettere l’occupazione. L’Europa dovrebbe dedicare alla filiera dell’automotive la stessa attenzione riservata alla difesa comune. Il rischio, infatti, non riguarda solo la produzione di automobili, ma l’intero modello industriale europeo. Senza interventi concreti, il comparto automobilistico potrebbe subire un declino irreversibile», ha ribadito la Petrasso (peraltro ieri presente a Termoli nel giorno del suo compleanno). Marco Laviano, membro della segreteria della Fim-Cisl Abruzzo-Molise, evidenzia che Stellantis è un asset strategico per il Molise. «La produttività dell’azienda è direttamente collegata alla stabilità economica della regione. Senza un settore industriale forte, il Molise rischia di impoverirsi in termini di competenze, popolazione e cultura. L’incertezza legata alla Gigafactory è motivo di forte preoccupazione. L’investimento, considerato cruciale non solo per il Molise ma per l’intero Paese, è in attesa di risposte da parte della Commissione Europea e del governo italiano. La mancata installazione di Acc o di altre iniziative di reindustrializzazione rischia di compromettere definitivamente la centralità di Termoli nella produzione motoristica. La produzione di 300.000 cambi elettrificati per veicoli ibridi, prevista da Stellantis, è un segnale positivo, ma insufficiente per garantire la piena occupazione degli oltre 2.000 lavoratori diretti e delle numerose aziende dell’indotto, attualmente in difficoltà a causa della riduzione della domanda di componentistica, logistica e stoccaggio materiali». Il sindaco di Termoli, Nico Balice, ha ribadito il supporto dell’amministrazione comunale alla causa dei lavoratori Stellantis. L’attenzione delle istituzioni è costante e il confronto con il governo è continuo. Il Governatore Roberti è in contatto quotidiano con il ministro Urso e si attende che il Consiglio Competitività e i prossimi tavoli ministeriali portino a risultati concreti. Infine, le parole di Amedeo Nanni, segretario interregionale: «Il settore automobilistico rappresenta un punto di collegamento fondamentale tra Abruzzo e Molise. La Fim-Cisl sta portando avanti un percorso congressuale interregionale che culminerà il 24 marzo con il congresso congiunto delle due regioni. Termoli ospita lo stabilimento Stellantis, mentre la provincia di Chieti è sede dello stabilimento di Atessa, entrambi in difficoltà. La crisi coinvolge anche l’indotto, con aziende come Proma che stanno affrontando gravi problematiche a causa della dipendenza dalla produzione Stellantis. Il percorso della Fim-Cisl punta su formazione, innovazione e il coinvolgimento delle nuove generazioni. È fondamentale ottenere risposte a livello infrastrutturale e garantire che il cambiamento tecnologico porti nuove opportunità anziché la perdita di postidi lavoro. Presente anche il coordinatore dell’Ast Cisl, Antonio d’Alessandro, e col Nico Balice, il consigliere Vincenzo Sabella, nella veste di delegato. In prima fila tre ex segretari: Luigi Pietrosimone, Riccardo Mascolo, Leonardo Burmo, alcuni segretari di altre categorie, come Stefano Murazzo e Massimiliano Recinella. Tutti hanno apprezzato i temi e l’impostazione, compresa la video-testimonianza della Rsa e degli esperti.



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