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(AGENPARL) – Roma, 12 Marzo 2025
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*Presentata al Senato della Repubblica la prima indagine a cura del CESEO
Centro Studi Enoturistico e Oleoturistico dell’Università LUMSA *
*”TURISMO DEL VINO: TRA NUOVE SFIDE E OPPORTUNITÀ”*
*CANTINE TURISTICHE, ESEMPIO VIRTUOSO DELL’ENOLOGIA ITALIANA*
*Nel 2024 crescita del 24% del fatturato legato all’ospitalità 2 produttori
su 3 accolgono personalmente gli enoturisti e 9 cantine su 10 propongono
prodotti tipici del territorio*
Si è svolta a Roma, a Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del
Senato, la presentazione della prima indagine del *Movimento Turismo del
Vino* e il CESEO *Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università
LUMSA*, il nuovo osservatorio inaugurato proprio in questa occasione.
L’evento, moderato da Massimiliano Ossini, ha visto la partecipazione di *Anna
Isabella Squarzina* (presidente Corso Laurea Mediazione Linguistica e
Culturale Università LUMSA), *Donatella Cinelli Colombini (*direttore
CESEO),* Violante Gardini Cinelli Colombini* (presidente nazionale del
Movimento Turismo del Vino), *Antonello Maruotti (*professore ordinario di
Statistica Università LUMSA), *Francesco Bonini* (rettore dell’Università
LUMSA) e *Dario Stefàno* (presidente CESEO).
[image: MTV e Lumsa_Senato della Repubblica.jpeg]
*“Il Centro Studi è una bella novità ma è anche una scommessa vinta perché
premia un investimento, condiviso con l’Università LUMSA, lungimirante e
ambizioso, che punta su un comparto, quello enoturistico – e
oleoturistico – *ha sottolineato* il presidente del Centro Dario
Stefàno* – *divenuto
ormai un vero driver di sviluppo dell’offerta turistica internazionale.
Quando parliamo di enoturismo ci riferiamo ad un settore in costante
crescita, con incremento annuo del 13% su scala mondiale, come ci riferisce
l’FMI (Fondo Monetario Internazionale), e che trova nell’Italia la
possibilità della sua massima espressione a livello globale. Questo
protagonismo necessita però di un supporto qualificato di analisi, di un
punto di ricerca e di indagine come pretende e intende essere il CESEO che
tracci linee guida capaci di essere una bussola verso una crescita
sostenibile e possibilmente omogenea dei territori e dei loro attori; uno
stimolo per le politiche di governo e, al contempo, un driver per
approntare programmi formativi, capaci di restituire figure e competenze
quanto mai necessarie per il settore”.*
L’indagine* Turismo del vino: tra nuove sfide e opportunità*, a cura di
Antonello Maruotti con la collaborazione di Pierfrancesco Alaimo Di Loro,
Martìn Farfan e Federico Marsilii, è stata sviluppata su un campione
rappresentativo di* 237 cantine socie del Movimento Turismo del Vino*, la
prima realtà ad aderire al Centro Studi con piena condivisione degli
obiettivi.
*“Lo studio rappresenta una fotografia approfondita dell’attività delle
cantine del Movimento, realtà sempre più diversificata, dinamica e con lo
sguardo orientato alla sostenibilità -* ha spiegato* Violante Gardini
Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino – **Abbiamo
coinvolto fin da subito le nostre aziende perché crediamo fortemente nelle
potenzialità del Centro Studi nel condurre ricerche di alto rigore
scientifico orientate alla valorizzazione delle peculiarità del settore e,
al tempo stesso, all’analisi sistematica delle criticità e delle
opportunità. L’indagine permetterà di sviluppare corsi di formazione per le
cantine turistiche, supportare i presidenti regionali con dati aggiornati e
affidabili sul settore, incentivare i soci MTV a migliorare la propria
offerta consolidando il ruolo leader nell’enoturismo italiano.”*
*L’identikit delle cantine, i canali di comunicazione, l’hospitality e il
ruolo dell’intelligenza artificiale (AI)*: queste le quattro macro
categorie analizzate nello studio che pone l’attenzione su alcuni dei temi
più centrali per il settore, come *l’integrazione di attività complementari
all’esperienza in cantina, la nascita di nuove figure professionali e la
digitalizzazione*. Le prime evidenze confermano l’enoturismo come un
settore in salute e sempre più attrattivo*: il 53% del campione ha
registrato un aumento del fatturato e, tra questi, 1 su 4 (24%), la
crescita è stata addirittura a doppia cifra.*
Nonostante questa tendenza decisamente positiva, il settore sembra
minacciato da un *costante aumento dei costi* segnalato dall’*81% delle
cantine: incrementi che erodono i margini di guadagno e che in molti casi
risultano particolarmente *significativi (il 29% registra una crescita
compresa tra il 5% e il 10%, il 16% riporta un incremento tra il 10% e il
25%, e un significativo 8% dichiara un aumento superiore al 25%.)*.* Uno
scenario particolarmente critico soprattutto per le aziende di piccole
dimensioni che rappresentano gran parte del campione (*il 64%
micro-imprese, 31% piccole impres*e). Va ricordato inoltre che solo il 9%
delle cantine supera i 2 milioni annui di fatturato.
Un altro elemento cruciale dell’indagine ha riguardato il ruolo della
*professionalizzazione
e delle competenze all’interno delle aziende: *attualmente solo il *38%*
delle cantine turistiche ha personale con competenze specifiche sulla *Wine
Hospitality*. Nelle altre spesso è il titolare a ricevere i visitatori
(63%) o si direzionano occasionalmente verso l’accoglienza occasionalmente
i dipendenti che si occupano di commerciale, comunicazione o altro
personale aziendale. D’altra parte in gran parte dei casi, come visto
appena sopra, flussi economici e fatturato non consentono di investire in
personale qualificato. Ma l’accoglienza in vigna e cantina è un format ben
più complesso e se la strada per dotare le cantine di addetti specifici è
agli inizi, si è molto avanti su aspetti altrettanto determinanti.
L’ospitalità è infatti il tema centrale per un’Associazione come il
Movimento Turismo del Vino che, da oltre trent’anni, riscrive il modo di
fare enoturismo rendendo l’esperienza in cantina più accessibile e
inclusiva. *Una direzione dimostrata dal livello sempre più elevato degli
standard di accoglienza*, sia a livello strutturale, in riferimento alla
presenza di parcheggi, sale degustazioni attrezzate, aree di sosta per i
camper e di percorsi accessibili per persone con difficoltà motorie, ma
anche a livello di attività complementari offerte, in particolare quelle
svolte all’aria aperta. Dall’indagine emerge, infatti, che* il paesaggio è
una delle principali* attrattive sia per le iniziative proposte (il 33%
delle cantine organizza pic-nic in vigna, il 30% passeggiate in vigna), ma
anche a livello ambientale (il 43% delle aziende è BIO, il 38% rispetta gli
standard di agricoltura sostenibile); *da notare come queste percentuali
siano nettamente superiori a quelle sull’intera Superficie Agricola
Italiana (SAU) dove il biologico si attesta al 19,8%* (fonte Fondazione
Metes). Da ricordare inoltre come il 26% delle cantine intervistate metta a
disposizione stazioni di ricarica per auto elettriche.
L’accusa di “venire a noia” rivolta da alcuni specialisti alle cantine
turistiche troppo incentrate sull’offerta di esperienze tutte simili, trova
una risposta nella diversificazione delle offerte.
Dalla ricerca si evince infatti, che *l’offerta delle cantine MTV si
caratterizza per una notevole varietà di esperienze*, il *65%* delle
aziende si concentra su un numero limitato di esperienze (fino a quattro),
mentre il restante 35% diversifica maggiormente, offrendo da cinque a
diciotto attività differenti. da quelle più tradizionali a iniziative più
esclusive. *L’87% delle cantine offre prodotti tipici del territorio
durante la degustazione, il 25% organizza cene con il produttore e il 20%
corsi di cucina.*
*Grande attenzione anche per le famiglie* infatti, il 38% del campione,
organizza esperienze formative tra queste parte dedicate ai i più piccoli,
anche con aree gioco attrezzate e organizzazione di visite nelle fattorie
didattiche.
Molto ampia anche la forbice dei costi delle *wine experience* che partono
dai 15 euro per arrivare a punte di 150 con una media di 25 euro. Inoltre
la ricerca evidenzia *come sia maggiormente efficace l’accoglienza
turistica nei week end con oltre metà delle cantine ormai aperte anche la
domenica; l’85% visitabili tutto l’anno. Ben il 68% accetta i visitatori
anche senza appuntamento*. Un’offerta alquanto articolata che rispecchia
appieno la differente natura delle aziende MTV, in termini di risorse
disponibili a livello culturale e paesaggistico, in secondo luogo, la
grande attenzione alla stagionalità nell’offrire attività ad hoc per ogni
periodo dell’anno, nonché l’apertura a diversi target. Infatti, i
visitatori delle cantine MTV non sono solo *wine lover* ma anche amanti
della natura, sportivi e famiglie. Un’attenzione testimoniata anche dalla
recente partnership tra MTV e *Agricamper Italia*, nata per soddisfare le
esigenze dei turisti *open air* e, al tempo stesso, per incentivare lo
sviluppo dei territori rurali, ponendosi come un forte impulso per un
turismo sempre più sostenibile.
Infine, *il tema della digitalizzazione*: per quanto concerne i canali di
comunicazione*, il sito web risulta essere uno strumento indispensabile,
sebbene non sia ancora impiegato al meglio in termini di visibilità e
fidelizzazione* (il 42% delle cantine registra meno di 1.000 visite al mese
e il 15% non monitora con regolarità il numero di accessi). Situazione
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