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Un nuovo provvedimento ministeriale riguardante le energie rinnovabili in Italia è ora in fase di consultazione. Dopo le modifiche apportate ai Titoli di efficienza energetica, l’introduzione del Conto termico 3.0 e lo schema del Decreto OIERT, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha presentato la bozza del Decreto FER-T. Ma di cosa si tratta esattamente?
Al momento, si tratta di una proposta per un sistema di incentivi destinato a favorire la produzione di energia termica da fonti rinnovabili su larga scala, che verrebbe realizzato tramite aste. Il Ministero ha reso pubblica la bozza con le nuove norme e criteri, aprendo la possibilità di consultazione pubblica. Tutti i soggetti interessati possono inviare osservazioni e commenti entro il 21 aprile 2025 tramite PEC all’indirizzo dee@pec.mase.gov.it, allegando il Modulo di adesione alla consultazione e utilizzando come oggetto della mail “Consultazione – DM FER-T”.
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha commentato così:
La misura rappresenta un traguardo importante per il settore delle fonti rinnovabili termiche. Il meccanismo competitivo di incentivazione, complementare rispetto al Conto termico, mira all’incremento della produzione degli impianti di grandi dimensioni e al conseguimento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione al 2030 delineati nel PNIEC.
IL DECRETO
Il provvedimento nasce dal D.Lgs. 8 novembre 2021, n. 199, con cui l’Italia ha recepito la direttiva RED II dell’UE. In particolare, l’articolo 10 ha aperto la possibilità di incentivare anche impianti termici di grandi dimensioni, precedentemente esclusi dal Conto Termico, attraverso meccanismi competitivi pubblici. Il D.Lgs. prevedeva anche l’inclusione delle comunità di energia rinnovabili (CER) negli incentivi e l’adozione di tecnologie per ottimizzare l’uso dell’energia negli edifici, migliorando l’efficienza e favorendo l’autoconsumo, in particolare per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria.
Nonostante il provvedimento richiedesse modifiche al Conto Termico, la differenza tra il sistema a accesso diretto di quest’ultimo e quello ad aste del Decreto FER-T ha portato alla creazione di un regime complementare, come spiegato dal MASE. Il Decreto FER-T è stato creato come sistema di incentivazione complementare al Conto Termico, con l’obiettivo di promuovere la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti con potenza superiore a 2 MWt. La bozza del decreto, attualmente in consultazione, si sviluppa su 12 pagine e tratta quattro tematiche principali:
- I beneficiari del meccanismo di incentivazione per le FER Termiche
- Le fonti rinnovabili e gli interventi che possono essere inclusi.
- Il funzionamento del sistema incentivante.
- I criteri per selezionare gli interventi durante le aste.
Secondo la bozza in consultazione, il regime sarà accessibile a soggetti pubblici e privati, inclusi le imprese di qualsiasi dimensione, purché siano proprietari o detentori di diritti reali sugli impianti installati. Tra i beneficiari figurano anche le ESCO (Energy Service Company) e le CER, ma queste ultime dovranno collaborare con una ESCO certificata secondo la norma UNI CEI 11352 o con un EGE certificato secondo la norma UNI CEI 11339 per la progettazione dell’intervento. Il regime consente anche la partecipazione di imprese in partenariato pubblico-privato per lo sviluppo dei progetti. I progetti, in generale, dovranno essere orientati al riscaldamento di edifici, piscine o serre, alla produzione di acqua calda sanitaria, alla generazione di calore per processi industriali o a reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
LE TIPOLOGIE DI IMPIANTO AMMESSE
Lo schema di decreto indica quattro fonti principali di energia termica ammissibili per gli impianti incentivabili:
- Energia solare termica
- Energia geotermica
- Bioenergie (biomassa solida, biogas, bioliquidi) che soddisfano i requisiti di sostenibilità;
- Energia dell’ambiente.
Gli impianti ammessi, che possono essere nuovi, potenziati o rifatti, dovranno essere dotati di un sistema di contabilizzazione del calore, sia diretto (certificato MID) che indiretto (con algoritmi per la conversione dei parametri misurati). È consentita anche la realizzazione di impianti in configurazione cogenerativa tra loro. Le tipologie impiantistiche previste dal Decreto FER-T sono:
- Generatori di energia termica con pompe di calore, elettriche o a gas, che utilizzano energia aerotermica, geotermica o idrotermica, con potenza termica utile superiore a 2.000 kWt;
- Generatori di calore alimentati da bioenergie, con potenza termica utile superiore a 2.000 kWt;
- Impianti solari termici, anche combinati con sistemi di solar cooling, con una superficie del campo solare superiore a 2.500 m²;
- Impianti per l’uso diretto della fonte geotermica, con potenza termica utile superiore a 2.000 kWt.
Il provvedimento prevede l’introduzione di una tariffa premio per l’energia termica generata, suddivisa per categorie tecnologiche, che verrà assegnata ai progetti tramite aste pubbliche a ribasso, applicando il criterio del “pay as bid”. Il MASE ha proposto un piano con almeno due procedure annuali, con la determinazione dei contingenti di potenza in base agli interessi manifestati. “Durante la richiesta di prequalifica, i partecipanti dovranno versare un contributo proporzionale alla dimensione dell’impianto”, come specificato nel testo. L’incentivo concesso sarà un supporto per i costi operativi, calcolato sulla base della produzione effettiva, valido per un periodo di 10 anni.
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