ConsulenTia 2025: il ruolo della consulenza finanziaria nell’era dell’IA

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Il presidente di Anasf Luigi Conte: “L’innovazione tecnologica sia una risorsa, non una minaccia”

A ConsulenTia la consulenza finanziaria si è interrogata sul proprio futuro nell’era dell’intelligenza artificiale. La conferenza ‘AiCONOMY. Il nuovo equilibrio tra innovazione e regole’ ha visto la partecipazione di esperti del settore, istituzioni e leader delle principali reti di consulenza, che hanno affrontato le opportunità e le sfide dell’integrazione tra tecnologia e relazione umana.

Luigi Conte, presidente Anasf
Luigi Conte, presidente Anasf

Luigi Conte, presidente di Anasf, ha messo in evidenza le sfide e le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale nel settore della consulenza finanziaria. “Le parole che state ascoltando non vi piaceranno. Quanto tempo resta prima che il nostro ruolo perda la sua centralità?”, ha dichiarato, sottolineando il rischio di un’eccessiva dipendenza dalla tecnologia. “Niente paura! La componente umana resta insostituibile. La nostra professione è viva e brilla”, ha aggiunto, ribadendo come l’elemento distintivo della consulenza sia la capacità di ascoltare, interagire e guidare i clienti in un contesto sempre più tecnologico.
Conte ha sottolineato l’importanza del ruolo del consulente finanziario in un mondo sempre più guidato dalla tecnologia. “Una macchina può simulare un’intuizione, ma non potrà mai condividere la tensione di un padre che investe per il futuro dei figli. Un algoritmo può fornire consigli statistici impeccabili, ma non sa stringere una mano e infondere coraggio in un momento di incertezza”, ha affermato. Ha poi aggiunto che, se integrata nel modo giusto, l’IA può essere una leva per rafforzare il valore della consulenza: “Se sapremo integrare questa formidabile potenza di calcolo con la sensibilità che ci rende umani, avremo la chiave per costruire un futuro più solido e inclusivo, per tutti noi e per l’intero Paese”.

Il confronto tra istituzioni e professionisti del settore

I lavori sono proseguiti con l’intervento di Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha invitato i professionisti a guardare con fiducia all’innovazione: “Temere l’intelligenza artificiale è il più grande errore che si possa fare. L’IA non farà mai educazione finanziaria ai cittadini, non guarderà mai negli occhi un cliente, non fornirà mai il tocco umano come chi, invece, la consulenza la fa quotidianamente insieme alle persone, nelle loro case”. Ha poi sottolineato come il valore della consulenza finanziaria resti essenziale nel sistema economico italiano: “Il nostro dovere è quello di interagire in modo attivo. Non abbiate paura dell’implementazione dell’IA, perché temerla vuol dire morire, e questa professione è vitale”.
Cristina Catania, senior partner McKinsey, ha presentato i risultati della ricerca congiunta McKinsey – Anasf ‘La rivoluzione dell’intelligenza artificiale nella consulenza finanziaria’, che ha analizzato il livello di integrazione dell’IA nel mondo del risparmio gestito. Secondo i dati raccolti, il 45% dei consulenti finanziari utilizza già strumenti di IA generativa, principalmente per l’analisi di portafoglio (37%). Tuttavia, l’interazione con i clienti tramite IA resta ancora marginale (7%), a dimostrazione del fatto che la relazione umana rimane centrale. “L’IA applicata al mondo delle istituzioni finanziarie deve essere valutata con molta attenzione, per motivi di uso responsabile dello strumento stesso”, ha dichiarato Catania. “Nell’implementazione della tecnologia risiede un valore immenso: l’ulteriore democratizzazione della consulenza finanziaria, con il raggiungimento di una porzione importante del mondo degli investitori retail in Italia, che non sempre detengono grandi patrimoni”.
Anche Andrea Turi, responsabile della Divisione vigilanza intermediari e protezione investitori di Consob, ha evidenziato come l’IA possa essere un fattore di inclusione, affermando che “può supportare una transizione verso una consulenza finanziaria a più alto valore aggiunto, allargando il mercato alle fasce di piccoli investitori, attraverso forme di interazione diverse dal passato”. Dello stesso avviso Pierfrancesco Gaggi, vicedirettore generale ABI, che ha sottolineato l’importanza di mantenere un forte presidio normativo sulla gestione dei dati: “Occorre attrezzarsi per questo cambiamento di paradigma e per questa evoluzione rilevante apportata dall’intelligenza artificiale. Il processo richiede un forte presidio umano di legalità, senza prescindere da regole e normative”.

La consulenza finanziaria nell’era dell’IA

Tra i temi più rilevanti emersi nel dibattito, la necessità di evitare una standardizzazione eccessiva della consulenza finanziaria, che potrebbe portare a una “omologazione tecnologica”. “Se la consulenza finanziaria riduce sé stessa a modelli standardizzati, non ci sarà più differenza tra noi e un algoritmo”, ha ribadito Conte nel suo intervento.
I consulenti devono quindi rimanere al centro di un sistema di interconnessioni, in cui l’uso dell’IA deve essere bilanciato con l’ascolto, l’interazione e la guida del cliente. “La finanza non è soltanto numeri: la nostra professione è viva e brilla, ma dobbiamo governare l’intelligenza artificiale affinché la tecnologia sia una risorsa e non una minaccia”, ha dichiarato Conte. Questo significa sfruttare l’innovazione per raggiungere livelli di servizio più elevati, mantenendo al contempo l’autenticità della relazione umana.
Un altro punto chiave del dibattito è stato il potenziale dell’IA nel rendere la consulenza finanziaria più accessibile. “Il consulente non è un servizio destinato solo a chi ha milioni di euro da investire, ma per chiunque abbia bisogno di una guida economica”.
Il presidente di Anasf ha ribadito, infine, la necessità di affrontare questa trasformazione con spirito di collaborazione: “Noi siamo stati, siamo e saremo il cambiamento, anche per la responsabilità che esprimiamo nella nostra quotidianità. La parola d’ordine è ‘insieme’ e in questi giorni abbiamo dimostrato che, insieme, si può guardare al futuro con grande ottimismo”.

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