Cognomi in Sardegna: ecco la classifica dei più diffusi in ogni provincia: Sanna, Pinna, Piras

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Sassari A Sassari sarebbe “Sanna, Pinna, Piras, Manca”. A Nuoro “Sanna, Piras, Manca, Carta”. A Olbia “Sanna, Deiana, Spano, Carta”. Un ipotetico appello che mettesse in fila i cognomi più diffusi in Sardegna inizierebbe così più o meno ovunque nell’isola. Ci sono alcune varianti, a Cagliari sarebbe “Melis, Piras, Sanna, Serra”, ma è come la proverbiale eccezione che conferma la regola, perché i tre cognomi più diffusi nell’isola sono Sanna, più di 17mila, Piras più di 15mila, e Pinna, quasi 12.500. Il tris di cognomi che dominano gli appelli nell’isola, secondo lo studio di preply.com, vanta anche un’altra peculiarità: sono quelli che hanno la maggiore incidenza in base alla popolazione regionale. Cioè, ogni mille sardi poco meno di 5 (4,92) si chiamano “Sanna”, poco più di 4 (4,18) si chiamano “Piras” e 3,4 si chiamano “Pinna”. Numeri altissimi se si considera che al quarto posto per incidenza regionale si trova il cognome Mair, originario delle province di Bolzano e Trento, con 2,67 “omonimi” ogni mille abitanti. Bazzecole.

E se nelle grandi città del resto d’Italia queste classifiche sono decisamente multietniche, a Milano il cognome più diffuso è il cinese Hu, in Sardegna lo sono molto meno. Qualche anno fa le generalità straniere più diffuse, secondo il Sardinan socio-economic observatory, erano quelle delle famiglie senegalesi Ndyane, delle slave Sulejmanovic e delle cinesi Hu. Un tris straniero che non trova posto nella top 20 dei cognomi più frequenti in Sardegna in cui, dopo l’inattaccabile podio “Sanna Piras Pinna”, compaiono infatti Serra (circa 12mila), Melis (11.500), Carta (10.600), Manca (10.400), Meloni (9.300), Mura (9.200), Lai (7.700), Murgia (7.600), Porcu (7.100), Cossu (6.500), Usai (6.300), Loi (6.200), Marras (5.600), Floris (5.400), Deiana (5.300), Cocco (5.200) e Fadda (5.100).

Le province Chiaramente è la diffusione territoriale a decretare questa classifica e la top 10 provinciale sposta l’ordine degli addendi, ne cambia alcuni, ma non modifica la sostanza e l’ordine di diffusione. Nel Sassarese entrano in classifica Sechi, Solinas, Canu e Chessa, in Gallura c’è qualche cambio in più con Spano, Addis, Careddu e Azara. La top 10 Nuorese ricalca alla perfezione la classifica regionale mentre l’Ogliastra aggiunge i Murru e i Demurtas. Nelle altre province si nota la diffusione dei Pintus e dei Diana nel Sulcis e dei Madeddu, degli Atzeni e dei Garau nel Medio Campidano.

Le origini I cognomi sardi “tradizionali” hanno origini medioevali, quando l’uso del prenome venne meno e si ritornò a quello del cognome. La gran parte deriva dalla lingua sarda ma altri, più recenti, sono figli della dominazione spagnola o sono stati importati dalla Corsica. Iniziando dal significato dei tre più diffusi, Sanna è la versione foneticamente addolcita di “zanna”, Piras avrebbe due significati, legati tra loro, il primo è pera, in sardo “pira” ma la sua diffusione dovrebbe derivare da un toponimo piuttosto diffuso, “il villaggio di Piras” che esisteva in diverse parti dell’isola. Infine, Pinna, molto più banalmente la semplice “penna” degli uccelli. Ritornando ai cognomi della tradizione, la maggioranza ha origini animali, e se per i casi di Angioni e Porcu, la derivazione è piuttosto chiara, lo è meno per Piga (gazza) e Cadeddu (cucciolo) Atzori (astore), Loddo (volpe) e Abis (api). Poi ci sono i vegetali, come i vari Melis e Meloni (miele), Floris (fiori) e Figus (fico), Cabitza (spiga) gli altri prendono origini dai toponimi (Onnis arriva da Fonni), poi ci sono i colori, Nieddu e Biancu sono gli esempi più lampanti, i mestieri, come Frau, che significa fabbro, e gli attrezzi, come Marras (zappa), e persino le impurità della lavorazione dell’olio, la morchia, che diventa Murgia. Come detto, alcuni cognomi sono il frutto di una sorta di scambio onomastico con la Corsica, dove esiste un buon numero di Sanna, e da dove proviene il cognome Cossu, che anticamente veniva scritto “corsu”. Avrebbe origine corsa anche Cossiga, in cui è evidente anche una certa assonanza con Corsica. Di quelli importati dalla Spagna, e dalla catalogna, alcuni sono rimasti invariati, come Aymerich, altri sono cambiati nel corso dei secoli. L’esempio è Guerau, traduzione catalana di Gherardo, che nell’isola è diventato Garau.
 



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