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Il settore delle costruzioni e dell’edilizia in Italia è caratterizzato da un quadro normativo complesso e articolato, spesso soggetto a continue modifiche e stratificazioni legislative che rendono difficile l’interpretazione e l’applicazione delle regole. In questo contesto, i Consigli Nazionali degli Ingegneri, degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori, e dei Geometri e Geometri Laureati hanno elaborato un contributo concreto volto a semplificare e riordinare il panorama normativo esistente.
L’iniziativa nasce in risposta alla consultazione pubblica avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) attraverso una piattaforma dedicata, annunciata in occasione della quarta riunione del Tavolo Piano Casa. L’obiettivo della consultazione è raccogliere contributi operativi da parte di operatori del settore, professionisti e stakeholder, al fine di creare una normativa più chiara, moderna e rispondente alle sfide attuali dell’edilizia.
Un nuovo Testo Unico delle Costruzioni: obiettivi e finalità
Dopo un intenso lavoro congiunto tra le tre principali professioni tecniche, è stato elaborato un documento che propone un riassetto normativo attraverso la definizione di un nuovo Testo Unico delle Costruzioni. Il testo mira a:
- Rendere il quadro normativo più chiaro e coerente, eliminando sovrapposizioni e contraddizioni tra le diverse normative esistenti.
- Semplificare i procedimenti amministrativi e i titoli edilizi, riducendo la burocrazia e favorendo la trasparenza nei processi autorizzativi.
- Promuovere la digitalizzazione del settore edilizio, con strumenti come il Fascicolo del Fabbricato e lo Sportello Unico Digitale.
- Sostenere la rigenerazione urbana e la sostenibilità edilizia, incentivando il recupero del patrimonio esistente anziché il consumo di suolo.
- Garantire la sicurezza strutturale degli edifici, attraverso l’adeguamento normativo alle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018).
Le principali proposte di intervento
Il documento presentato dai Consigli Nazionali individua alcuni temi chiave su cui intervenire per migliorare il quadro normativo dell’edilizia e delle costruzioni.
1. Riordino delle tipologie di intervento edilizio
Si propone una revisione organica delle categorie di intervento edilizio, con un focus sulla valorizzazione del costruito e sulla sostenibilità ambientale. L’obiettivo è razionalizzare i titoli abilitativi riducendone il numero e semplificando le procedure, per rendere più chiaro e uniforme l’iter amministrativo su tutto il territorio nazionale.
2. Semplificazione delle difformità edilizie
Attualmente, il concetto di difformità edilizia è oggetto di interpretazioni discordanti a livello locale. La proposta prevede una chiara distinzione tra difformità parziali e totali, uniformando la disciplina nazionale ed evitando incertezze giuridiche che spesso ostacolano le operazioni di compravendita immobiliare e gli interventi di recupero edilizio.
3. Stato legittimo degli immobili
Si propone di riconoscere, tra i titoli legittimanti, anche quelli ottenuti tramite silenzio-assenso, come previsto dall’art. 21-novies della Legge 241/1990. Questo permetterebbe di evitare lungaggini burocratiche e di dare certezza giuridica agli immobili il cui titolo edilizio è stato rilasciato tacitamente.
4. Norme Tecniche per le Costruzioni e sicurezza strutturale
Si evidenzia la necessità di aggiornare il DPR 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia) per adeguarlo alle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018). Tra le proposte:
- Definizione chiara del livello di affidabilità strutturale in relazione al rischio sismico e geotecnico.
- Introduzione di modelli digitali standard per la progettazione e la certificazione strutturale, validi su scala nazionale.
5. Digitalizzazione e Fascicolo del Fabbricato
Uno degli aspetti più innovativi riguarda la proposta di introdurre strumenti digitali che migliorino la gestione e il monitoraggio del patrimonio edilizio:
- Sportello Unico Comunale per l’edilizia: piattaforma digitale che centralizzi l’intero iter burocratico, riducendo i tempi di attesa.
- Anagrafe delle costruzioni: banca dati nazionale contenente tutte le informazioni tecniche e documentali sugli edifici, integrata con il Fascicolo digitale del Fabbricato, che dovrebbe raccogliere tutti i dati relativi alla sicurezza, agli interventi effettuati e alla conformità edilizia di un immobile.
6. Responsabilità professionale e tutela del lavoro tecnico
Il documento propone che la responsabilità professionale degli ingegneri, architetti e geometri decorra dal completamento della prestazione e abbia una durata massima di dieci anni. Inoltre, viene sottolineata l’importanza del principio dell’equo compenso, affinché i professionisti tecnici non siano soggetti a condizioni economiche penalizzanti.
7. Edilizia sostenibile e incentivi alla riqualificazione
Si propone di integrare nella normativa edilizia criteri di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica, attraverso:
- Agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica.
- Obbligo di adottare materiali e tecniche costruttive a basso impatto ambientale.
- Incentivi per il riuso degli edifici dismessi, con l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo e promuovere l’economia circolare nel settore edilizio.
8. Rigenerazione urbana come strumento di riequilibrio territoriale
Viene proposta una distinzione chiara tra ristrutturazione edilizia e rigenerazione urbana, quest’ultima intesa come un’azione di recupero su scala più ampia, che coinvolga interi quartieri e ambiti territoriali degradati. L’obiettivo è:
- Ridurre il divario tra centro e periferie.
- Favorire lo sviluppo policentrico delle città, evitando la concentrazione di servizi e infrastrutture solo nelle aree centrali.
- Promuovere nuovi modelli di abitare sostenibile, con quartieri più verdi e connessi.
Verso una riforma organica del settore edilizio
L’auspicio dei tre Consigli Nazionali è che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti accolga queste proposte e avvii in tempi brevi l’iter legislativo per un nuovo Testo Unico delle Costruzioni.
La riforma, se attuata, permetterebbe di:
- Semplificare le regole edilizie rendendole più chiare e uniformi.
- Migliorare la qualità delle costruzioni, garantendo sicurezza e sostenibilità.
- Incentivare la legalità e la trasparenza nei processi autorizzativi.
Si tratta di un passo decisivo per modernizzare il settore delle costruzioni e rispondere alle nuove sfide del mercato, della sostenibilità e della digitalizzazione.
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