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Il Delta del Po, area di straordinaria biodiversità e ancora poco battuta dal turismo di massa, sta acquisendo nuovo vigore come meta per chi cerca un turismo lento e immerso nella natura. Questa vasta zona umida, la più grande d’Italia, rappresenta un ecosistema estremamente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico. Oggi, il Delta è al centro di un progetto pionieristico che mira a connettere il mondo accademico con le risorse e le pratiche locali, rendendo il territorio protagonista in un percorso di ricerca e valorizzazione.
Le mappe del Delta: un ponte tra accademia e territorio
“Le Mappe del Delta” è un’iniziativa dell’Università di Padova, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione , il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po e la Fondazione Goletta L.A.B. L’obiettivo principale è quello di portare la ricerca scientifica al di fuori delle mura accademiche, creando un legame diretto con il territorio. Studio Bleu, specializzato nella divulgazione scientifica innovativa, si occupa della comunicazione del progetto.
La fase iniziale ha visto il coinvolgimento di una rete variegata di professionisti, tra cui docenti universitari, ricercatori, guide naturalistiche e imprenditori locali, al fine di sviluppare percorsi di ricerca e progetti di innovazione. Sono state organizzate diverse attività, come:
- Corsi di formazione per migliorare la comunicazione scientifica;
- Tavoli di lavoro tematici per favorire le collaborazioni con attori locali;
- Incontri su aspetti centrali quali produzioni alimentari, biodiversità e turismo naturalistico.
In particolare, alcuni temi di studio di grande rilevanza si concentrano sulla salvaguardia delle vongole, delle ostriche rosa, sulla protezione del riso IGP del Delta e sulla lotta contro le frodi alimentari nel settore del miele. Si sta creando anche un hub per la fauna selvatica, per affrontare la crisi ambientale che colpisce l’area.
La ricerca sulle vongole e l’ostrica rosa: sfide per un futuro sostenibile
Uno degli aspetti più importanti del progetto è la ricerca relativa alle vongole, un prodotto simbolico del Delta, che oggi si trova in pericolo a causa del granchio blu, una specie invasiva che ne sta compromettendo la produzione. Gli esperti stanno svolgendo analisi sul microbioma delle vongole, strumento utile per determinare la loro origine e qualità. La Laguna di Caleri è particolarmente idonea per queste indagini, grazie alla sua ricca biodiversità.
Parallelamente, il progetto esplora le metodologie di allevamento sostenibile per l’ostrica rosa. Attraverso un metodo innovativo, sviluppato da Florent Tarbouriech e recentemente introdotto in Italia grazie alle indicazioni di Alessio Greguoldo, si stanno testando tecniche che imitano il movimento delle maree per garantire una crescita di alta qualità. Questo approccio utilizza un sistema di temporizzazione alimentato a energia solare per ottimizzare i processi di allevamento.
Università e aziende locali stanno collaborando per ideare strategie di difesa contro le specie invasive, un tema cruciale per preservare l’equilibrio ecologico di questi ecosistemi fragili.
Il riso IGP e l’impatto del cambiamento climatico
Il riso IGP del Delta ha guadagnato notorietà per le sue caratteristiche uniche, fra cui la grandezza dei chicchi e l’alto valore nutrizionale. La coltivazione avviene a tre metri sotto il livello del mare, ma è sotto pressione a causa dei cambiamenti climatici. L’aumento del cuneo salino, che porta acqua marina nelle falde interne, rappresenta una grave minaccia per queste coltivazioni storiche.
Il Dipartimento BCA non si limita a studiare il riso, ma estende le sue ricerche anche su frumenti biologici e erba medica, elementi fondamentali per un’alimentazione animale responsabile. Un’altra preoccupazione è la proliferazione delle nutrie, animali che, danneggiando gli argini, mettono in pericolo la stabilità delle coltivazioni.
Miele di barena e il contrasto alle frodi alimentari
Nel Delta del Po si generan mieli pregiati, tra cui il miele di barena, ricavato dalle fioriture di limonium, insieme al miele di lavanda e di erba medica. Il progetto “Le Mappe del Delta” si propone di rafforzare la filiera corta attraverso la tracciabilità dei prodotti e intende prevenire le frodi alimentari, sempre più frequenti nel settore.
Un’importante realtà per l’apicoltura locale è rappresentata dal Museo del Miele di Ca’ Cappellino a Porto Viro, che promuove la cultura apistica della zona. La protezione della biodiversità, il turismo sostenibile e la salvaguardia di animali selvatici si intrecciano in questo progetto, che mira a promuovere un ecosistema sano e naturale. La Goletta Catholica, appositamente restaurata e ormeggiata ad Albarella, ospita iniziative di monitoraggio ambientale e attività educative per le scuole.
Contemporaneamente, è in fase di sviluppo un hub dedicato alla fauna selvatica, che fungerà da laboratorio di ricerca per studenti e offrirà spazi per divulgarne la scienza. Saranno disponibili anche un centro di recupero per gli animali e aree per la divulgazione scientifica sui temi della biodiversità e dei cambiamenti climatici.
Delta del Po: un’area da scoprire per il turismo lento
Con la sua estensione di 80.000 ettari e una popolazione di soli 73.000 abitanti, il Delta del Po rappresenta una destinazione unica per il turismo naturalistico. Le sue lagune, le valli da pesca e i canneti sono perfetti per attività come:
- Cicloturismo e hippoturismo, con percorsi immersi nella natura;
- Birdwatching, con un avvistamento di quasi 400 specie di uccelli;
- Navigazione turistica, con pescatori locali come guide esperte.
Mappe e podcast: un’opportunità per raccontare il Delta
Un altro aspetto importante del progetto è la creazione di contenuti multimediali per valorizzare ulteriormente il territorio. Sono previsti quattro podcast con le testimonianze di residenti e ricercatori, oltre a tre mappe turistiche che uniscono scienza, natura e cultura, delineando itinerari significativi che includono luoghi come il Giardino Botanico di Porto Caleri e il Museo delle Api di Ca’ Cappellino.
Le mappe e i podcast saranno presentati la prossima primavera in un evento dedicato, fornendo un’ulteriore opportunità per sensibilizzare e attrarre visitatori. Questo progetto si collega a RINASCO , un’iniziativa dell’Università di Padova, che ha come obiettivo quello di promuovere ricerca e innovazione in un territorio che, pur essendo fragile, offre numerose opportunità per un futuro sostenibile.
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