Effettua la tua ricerca
More results...
Il 14 marzo, ha assicurato Daniela Faraoni, assessora regionale alla Salute, verranno ultimati gli arretrati degli esami istologici del 2024 dell’Asp di Trapani. Poi avrà inizio la refertazione del 2025. La data del 14 marzo è una sorta di linea di ciò che sarà della sanità trapanese, finora in bilico ma anche “mascariata” da operazioni politiche che non hanno aggiunto quasi nulla in termini di soluzioni e nemmeno al dibattito. Anzi, al contrario hanno creato l’effetto terrorismo psicologico. Nel caos del rimpallo delle responsabilità il cittadino medio ha solo capito, sbagliando, che la sanità in provincia di Trapani non è affidabile, anzi è pericolosa.
Messaggio passato in maniera sbagliata con grave danno anche ai sanitari che ogni giorno, con senso del dovere, sono in postazione per assicurare cure e prestazioni.
Le azioni dell’ASP
L’Azienda provinciale nel frattempo ha stilato due graduatorie per i medici che presteranno servizio presso gli ospedali della provincia. Poi c’è l’elenco per incarichi biennali di lavoro autonomo in Ostetricia e Ginecologia. Le domande presentate sono 20 ma le valide 19. Il compenso a loro spettante sarà di 80 euro lordi l’ora, mentre di 40 per i candidati iscritti all’ultimo o penultimo anno del corso di formazione specialistica. I medici in totale sono 176.
La precisazione di Marcello Campione
In merito alle dichiarazioni che il dottore Marcello Campione, responsabile provinciale ASSOCENDIS, ha rilasciato a Tp24, lo stesso ha voluto precisare quanto segue: “Il mio intervento nasce come chiarimento riguardo il problema denunciato da alcuni utenti sempre attraverso la vostra testata sulla difficoltà a eseguire determinate prestazioni se non a pagamento in tempi brevi nelle strutture dí radiodiagnostica di Trapani e provincia; i budget vengono assegnati alle strutture sanitarie per mezzo di Decreti dell’Assessorato della Sanità che stanziano gli aggregati economici su base statistica, epidemiologica e in parte storica ed i budget vengono determinati da criteri tecnici su base organizzativa e su requisiti tecnologici, come già detto nel mio intervento, sui quali le ASP non hanno alcuna discrezionalità nella distribuzione. Una misura per l’abbattimento delle liste d’attesa per le prestazioni inserite nel PNGLA, relative all’anno 2024 non ancora erogate, è il Decreto Assessoriale 878/24 che mette a disposizione delle somme ulteriori che il Direttore Croce ha rinnovato anche per l’anno in corso proprio per evitare che determinate prestazioni non vengano erogate entro i tempi previsti. Nel mio intervento registrato sabato si specificava che a tale data non erano ancora pervenute le liste dei pazienti e che per tale motivo non si presentavano presso le nostre strutture, per delle lungaggini burocratiche ma che eravamo in attesa. Lunedì 10 Marzo il Direttore Croce mi informava che gli uffici avrebbero inviato le liste al più presto e nella stessa mattinata tutte le strutture hanno ricevuto le email provvedendo a contattare i primi pazienti”.
La segnalazione di una paziente
Una lettrice di Tp24, proprio in riferimento al primo intervento di Campione, ha voluto segnalare che “le persone non partecipano all’abbattimento delle liste di attesa per gli esami radiologici perché la gente prenota l’esame in concomitanza a visite specialistiche di natura oncologica e quindi ha interesse ad eseguire l’esame vicino a tale data. Volevo precisare ciò perché ho visto commenti del tutto fuori luogo a corredo dell’articolo legati a scarsa conoscenza delle dinamiche che entrano in gioco”.
Il problema fisioterapisti
I centri convenzionati non riescono più a trovare fisioterapisti, che preferiscono svolgere terapie domiciliari ben remunerate. Questo crea un rallentamento nello smaltimento delle liste di attesa anche nei centri di fisiokinesi terapia
Gli Ordini interprovinciali dei Fisioterapisti della Sicilia hanno scritto una lettera all’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Daniela Faraoni, e al dirigente generale del Dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, in cui si legge “preoccupazione per l’applicazione nel territorio siciliano del nuovo nomenclatore tariffario delle prestazioni di specialistica esterna ambulatoriale, soprattutto per il suo impatto negativo sul lavoro del fisioterapista in queste strutture”.
A questo si unisce le criticità che rendono difficile l’accesso ai percorsi riabilitativi per i cittadini, con conseguenti ritardi nelle cure e un aumento dei costi per il sistema sanitario regionale.
Secondo i dati presentati dagli Ordini dei Fisioterapisti, la Sicilia detiene il primato negativo dei costi più elevati per le prestazioni di fisioterapia rispetto a tutte le altre regioni italiane. Nel 2024, – denunciano gli Ordini dei Fisioterapisti nella lettera – i costi per le cure fisioterapiche in Sicilia hanno superato i 60 milioni di euro, senza un corrispondente miglioramento in termini di efficienza o qualità delle cure. Uno dei principali problemi evidenziati riguarda l’accesso ai percorsi riabilitativi, che richiedono una doppia visita: prima dal medico di medicina generale o dallo specialista della patologia d’origine, e successivamente dal fisiatra. “Questa prassi, non prevista da alcuna norma, – puntualizzano i fisioterapisti – è diventata una consuetudine radicata nel territorio siciliano, nonostante il Decreto assessoriale del 27 giugno 2002 preveda che la visita fisiatrica sia necessaria solo in assenza di una diagnosi precisa. Questa doppia visita non solo rappresenta un inutile ostacolo per i pazienti, ma comporta anche un ritardo nell’inizio delle cure e un aumento dei costi per il sistema sanitario”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link