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Sarà Pordenone la capitale 2027 della Cultura, delusione per La Spezia e Savona. Il ministro Alessandro Giuli ha premiato il progetto della città friulana, nella cerimonia al Ministero della Cultura cui erano intervenuti i sindaci delle dieci città finaliste, tra cui Marco Russo per Savona e Pierluigi Peracchini per La Spezia.
La cerimonia si è svolta nella Sala Spadolini del Ministero, alla presenza della giuria presieduta da Davide Maria Desario e dei rappresentanti di tutte e 10 le città finaliste. Oltre alle due città liguri, erano in lizza Alberobello (Puglia), Aliano (Basilicata), Brindisi (Puglia), Gallipoli (Puglia), Pompei (Campania), Pordenone (Friuli Venezia Giulia), Reggio Calabria (Calabria), Sant’Andrea di Conza (Campania).
Il commento del ministro Alessandro Giuli – “Le candidature sono state valutate da una giuria di altissimo livello, indipendente. Meritano un applauso perché hanno svolto un lavoro appassionato sapendo che al traguardo del loro cuore sono giunti ex aequo dieci meravigliosi progetti”. Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
“Il lavoro svolto dalle città candidate è di altissimo livello, meridione, settentrione, pluralità e varietà, in questo risiede il successo della scelta di nominare la Capitale Italiana della Cultura” ha sottolineato il ministro.
“Questa manifestazione è un modello di dialogo e dovrebbe essere di insegnamento a tutti noi e a tutto l’arco parlamentare. Tutte le finaliste possono accedere al Cantiere Città che è nato per non far disperdere e valorizzare quanto più possibile le progettualità che sono state offerte. Da quest’anno è nata anche la Junior edition di Cantiere Città, ovvero un progetto dedicato ai ragazzi che in questi mesi stanno svolgendo un intenso programma di visite culturali. Città Capitale sta diventando qualcosa di più rispetto alle premesse con cui è nata” ha ricordato il ministro della Cultura.
Savona, sindaco Russo si congratula con Pordenone – “Congratulazioni a Pordenone che avrà l’onore di rappresentare il Paese come Capitale della cultura nel 2027. A loro diamo fin d’ora la nostra disponibilità per qualsiasi forma di collaborazione potranno ritenere utile. Noi siamo comunque molto felici del lavoro fatto che ci ha portato anche ad ambire alla vittoria, cosa che all’inizio del percorso sembrava impossibile. Di questo voglio ringraziare Paolo Verri e tutto l’ufficio di candidatura, tutti i sindaci, le istituzioni, i partner, le associazioni e tutti i cittadini che ci hanno accompagnato. Voglio anche ringraziare il Presidente Bucci per il suo grande supporto. Se guardiamo indietro, a due anni fa, quando siamo partiti, ci rendiamo conto dell’incredibile cammino che Savona ha compiuto: progressivamente ha compreso l’importanza del progetto, ci ha creduto, ha presentato moltissime proposte, si è sentita partecipe e alla fine orgogliosa. Recuperare l’orgoglio è un passaggio fondamentale, premessa essenziale per raggiungere i più grandi traguardi. Ma anche coltivare una nuova ambizione è importantissimo, perché significa capire che possiamo osare e sappiamo misurarci con i grandi temi contemporanei. Il messaggio deve essere che “a Savona si può”, che possiamo innovare e sappiamo porci sfide importanti. Quindi ora ripartiamo, abbiamo un dossier fortissimo che indica la “Rotta” e che rappresenta, finalmente, un progetto comune di tutto il territorio e che si proietta in tutto il Nord Ovest. Avere un progetto comune è una vera rivoluzione per noi che da sempre lamentiamo una dispersione delle energie. Come abbiamo sempre detto, noi vogliamo comunque realizzare i progetti che abbiamo indicato per completare la transizione per una nuova identità territoriale. Oggi sappiamo che è possibile, perché non solo abbiamo il progetto ma abbiamo anche le capacità, l’entusiasmo e quel senso di comunità e di orgoglio che sono ingredienti indispensabili”.
Aggiunge il direttore di candidatura Paolo Verri: “Savona ha dimostrato che si può fare un dossier che tenga insieme un’intera macroregione non soltanto in maniera formale ma in maniera sostanziale. Quel che abbiamo progettato si realizzerà – come ha detto il Sindaco – in ogni caso. Da parte mia il lavoro comincia adesso: è la parte più bella. Molto spesso le città che non hanno vinto molto hanno saputo realizzare i progetti ancora meglio di quelle designate, come emerge nella letteratura. Sono convinto che questo sarà il caso di Savona”.
Questa sera Savona festeggerà lo straordinario percorso di candidatura con Comunque vada sarà una festa a cui sono chiamati a partecipare tutti, per sentirsi parte di questo progetto. Ai partecipanti è stato chiesto di vestirsi di bianco, blu e magenta, i colori della candidatura. Appuntamento alle 19 in piazza Sisto per festeggiare questa grande esperienza collettiva.
La Spezia, il commento del sindaco Peracchini – “Le mie più sincere congratulazioni alla Città di Pordenone, Capitale Italiana della Cultura 2027, e alla Giuria per il lavoro svolto. Alla Spezia non coglievo tanta passione e partecipazione collettiva, al di là delle compagini politiche, dall’estate 2020 quando lo Spezia Calcio ha raggiunto la serie A – dichiara il Sindaco Pierluigi Peracchini – In questi mesi siamo stati sommersi da tantissimi messaggi di sostegno a questa straordinaria avventura che, per quanto mi riguarda, come avevo promesso, non finisce qui. Che siano state la cultura e la sfida a candidarsi a Capitale Italiana della Cultura a generare così tanto entusiasmo è sintomo che in questi otto anni qualcosa è davvero cambiato nella percezione della nostra Città e nella nostra comunità: abbiamo risvegliato una coscienza e un orgoglio della nostra storia e della nostra identità rimasti sopiti per troppi anni di indolenza dettata da una politica che nelle potenzialità culturali spezzine, e non solo, non ci ha mai scommesso sul serio.
Avevamo sempre oscillato, per dirla con Fusco e Gino Patroni, fra l’essere un’abitudine e una rassegnata rinuncia all’ambizione: adesso, non più, mai più.
La scelta di candidarsi è stata maturata nel corso degli anni, dal 2017 in poi, in un percorso naturale di valorizzazione storico-culturale e artistico della storia locale, riscoprendone però il valore di carattere nazionale e coniugandolo all’eccellenze del Miglio Blu, la cantieristica, che rappresentano bellezza, tecnologia, lavoro. Ecco come è nata: “una cultura come il mare”. Non abbiamo vinto a Roma, abbiamo vinto alla Spezia perché, grazie al dossier, abbiamo fatto “cultura” nel vero senso latino del termine: abbiamo seminato, tutti insieme, in una sinergia mai vista fra pubblico, privato, istituzioni, terzo settore, imprese, associazioni ed enti, idee progettuali realizzabili che hanno un respiro ben più ampio dei confini amministrativi comunali e che avremo la cura di coltivare tutti insieme per vederne i frutti, in un arco temporale ben più ampio del mio mandato. Non ho deciso di concorrere a Capitale Italiana della Cultura per qualche tornaconto politico personale: il mio mandato scade proprio nel 2027. Ho lavorato nel corso del primo mandato affinché La Spezia fosse in condizione di partecipare – e vincere – in una sfida così importante a livello nazionale per lasciare in eredità a tutti gli spezzini una rivoluzione culturale sia politica nel metodo, sia amministrativa nel merito.
Infatti, alla Spezia, Francesco Paszkowski, il designer internazionale che si occuperà di progettare l’ex Fitram, il nuovo polo strategico per le generazioni future, davanti alla Biblioteca Civica “Pietro Mario Beghi”, sarà domani a fare un altro sopralluogo strategico per realizzare il progetto “Giona”, uno dei pilastri del nostro dossier. Questo a testimonianza che, al di là della Candidatura a Capitale Cultura, questa Amministrazione ci ha creduto, ci crede e ci continuerà a credere davvero in tutti i progetti che abbiamo messo in cassaforte e su alcuni in particolare che sono già in cantiere. Nelle prossime settimane saremo al lavoro convocando tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione del dossier, e che ringrazierò anche personalmente, per tracciare una road map dei progetti che sicuramente realizzeremo con un cronoprogramma e un piano finanziario sostenibile.
Per quanto mi riguarda, il sogno continua. E nel frattempo, ne coltiviamo un altro. La Spezia è infatti stata inserita nella prestigiosa fase internazionale della candidatura a “Città Creativa UNESCO per il Design”, distinguendosi per il suo spirito innovativo e resiliente, in cui design e creatività non sono semplicemente tratti caratteristici, ma rappresentano l’essenza stessa della sua identità. La nautica e il design nautico sono elementi distintivi del Made in Italy e il legame della città con il design affonda le sue radici in una tradizione secolare, che nasce nell’arte dei maestri d’ascia e si intreccia con le attività dell’Arsenale Marittimo Militare, dell’industria del mobile e del design d’interni e la nostra città gioca da sempre un ruolo di primo piano in questo settore. Questa storia antica, che ha segnato il corso della nostra vita, ha portato La Spezia a essere un importante distretto di design nautico di rilevanza globale e l’ingresso nella Rete delle Città Creative UNESCO, che auspichiamo fortemente, rafforzerebbe ulteriormente la presenza dell’Italia nel mondo del design, un settore in cui il nostro Paese è un’eccellenza universalmente riconosciuta, e affermerebbe il ruolo centrale che la creatività e il design svolgono per La Spezia, quali motori di uno sviluppo sempre più sostenibile.
Un ringraziamento a tutto il gruppo di lavoro che ha reso possibile questa incredibile avventura guidato dalla dottoressa Rosanna Ghirri, Dirigente dei Servizi Culturali e Responsabile della gestione, dell’attuazione e del monitoraggio del progetto La Spezia2027, Fondazione Promo P.A., tutto il comitato scientifico, il comitato promotore, a tutti i dipendenti del Servizio Culturale del Comune della Spezia e tutti coloro che hanno supportato con il loro lavoro il percorso di candidatura e la costruzione del dossier”.
Commento di Simona Ferro – “Liguria è cultura. Lo ha dimostrato il percorso intrapreso da La Spezia e Savona per diventare Capitale italiana della Cultura 2027. Due città, due province, che, arrivando tra le dieci finaliste, hanno saputo comunicare il significato profondo di ‘Liguria’ attraverso dossier di grande valore ispirati al mare. La mancata nomina a Capitale 2027 non è un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio: questo processo ha dato visibilità alle eccellenze del nostro territorio, rafforzando la consapevolezza di quanto la cultura sia un motore per la crescita economica, la formazione e l’attrattività della Liguria in tutti i settori di sviluppo. Le due città hanno costruito la candidatura attorno a una visione marittima, riconoscendo il ruolo centrale del mare nell’identità della Liguria. Un filo conduttore che racconta la leadership della nostra regione nella blue economy. Regione Liguria è pronta a sostenere l’eredità di questi progetti, che hanno dato vita a una rete di collaborazione tra enti, associazioni e cittadini, continuando a produrre valore per cittadini, turismo e imprese culturali. Complimenti a Savona e La Spezia, orgoglio ligure, e buon lavoro a Pordenone”.
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