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Pachino, patria dell’omonimo pomodoro, ha ospitato il Gruppo di contatto sul pomodoro che, come ogni anno, si è riunito per ragionare insieme sui principali temi del comparto. Dopo l’incontro dello scorso anno a Almeria (in Spagna), le delegazioni di Italia, Francia e Spagna si sono date appuntamento in Sicilia il 5 e 6 marzo, ospitate dal Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino Igp. Assente il Portogallo, la cui produzione si indirizza quasi in toto verso la Spagna.
“Sono incontri sempre interessanti che permettono di confrontarsi con le altre realtà europee, capire come si colloca il sistema italiano all’interno di un contesto più ampio e che direzione si vuole prendere per il futuro”, commenta Massimo Pavan, vicepresidente del Consorzio di Pachino Igp e coordinatore dell’Oi (Organizzazione interprofessionale del pomodoro).
Massimo Pavan: “Serve armonizzazione”
Al centro del dibattito le questioni cardine del mercato del pomodoro, dalle sfide sul fronte della produzione al complesso tema dell’equa concorrenza, passando per l’uso di fitofarmaci e etichettatura. Temi su cui i tre Paesi hanno una visione comune che è confluita in un documento ufficiale che sarà presentato alla Comunità europea.
“Quello di cui abbiamo bisogno è una armonizzazione delle condizioni almeno per la fascia sud dell’Europa, ovvero Italia, Spagna e Francia: Paesi legati da caratteristiche climatiche simili. Tale armonizzazione deve riguardare l’uso dei fitofarmaci autorizzati e, in generale, l’ingresso in Europa di prodotti extra-Ue”, spiega Pavan.
Ancora una volta dunque il mondo produttivo europeo chiede a gran voce all’Europa una concorrenza più equa. “Va bene seguire le regole stabilite, ma pretendiamo che vengano rispettate anche da chi immette prodotto da fuori Europa”, sottolinea Pavan.
La produzione
Analizzato anche l’andamento delle produzioni 2024 e le previsioni 2025. Per quanto riguarda la stagione in generale, si è osservato un leggero calo dei volumi in Italia e Spagna, mentre è rimasta stabile in Francia.
“I cambiamenti climatici stanno rendendo difficile produrre d’estate. Se ci sono 50 gradi fuori le serre, possiamo immaginare quale potrebbe essere la temperatura dentro”, evidenzia Pavan in riferimento al calo italiano. Ecco perché i produttori iniziano a investire meno sulla produzione del pomodoro nella stagione estiva, preferendo concentrarsi su altri prodotti. “In Spagna invece – spiega Pavan – sta avvenendo il contrario: i produttori punteranno di più sul pomodoro in quanto hanno problemi di produzione con altri articoli quali peperoni e zucchine. Bisogna comunque vedere come andrà sul mercato”.
Prezzi e costo della manodopera
Per quanto riguarda i prezzi, nel caso dell’Italia, il calo della produzione ha portato a un aumento dei prezzi, soprattutto nella prima parte di stagione, mentre in Spagna si è registrata anche una riduzione media dei prezzi di circa il 5%.
I tre Paesi hanno evidenziato inoltre il peso della manodopera nella determinazione dei costi di produzione, soprattutto nel caso della Spagna, il cui salario minimo è aumentato notevolmente negli ultimi quattro anni, anche se la Francia continua ad avere il salario più alto dei tre Paesi.
Etichette più chiare
Dalla Francia è partita inoltre la proposta di modificare l’etichetta in modo da rendere ancora più evidente l’origine del prodotto. “Abbiamo accolto l’iniziativa perché riteniamo importante valorizzare questo aspetto. In Italia non abbiamo problemi perché, sul pomodoro, il consumatore non transige e preferisce, senza ombra di dubbio, il prodotto italiano. Soffriamo invece la concorrenza sul mercato estero. Il Marocco, ad esempio, che è un grande produttore, ci preclude diversi mercati come quello francese o tedesco”, commenta Pavan.
Nel 2024, il Marocco ha esportato 579.792 tonnellate nell’Unione europea. Al secondo posto, la Turchia con 194.213 tonnellate. Il gruppo ha valutato anche le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea riguardanti l’esclusione dei prodotti del Sahara occidentale dalle preferenze tariffarie stabilite dall’accordo di associazione Ue-Marocco e l’etichettatura dell’origine dei pomodori ciliegino e dei meloni charentais provenienti dal Sahara occidentale.
La trasferta del Gruppo di contatto del pomodoro si è conclusa con alcune visite alle serre e agli stabilimenti di lavorazione. Il prossimo anno l’incontro si svolgerà in Francia.
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