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Niseko, il paradiso della neve: tra record di nevicate e sfide future
In Hokkaido, l’inverno si manifesta con tutta la sua potenza, regalando fiocchi di neve grandi come monete d’argento da un dollaro che continuano a cadere senza sosta. Questo è il fascino e, allo stesso tempo, la sfida di Niseko, la capitale della powder in Asia, e per molti la migliore destinazione al mondo per chi ama la neve soffice e leggera.
Tuttavia, dietro questa abbondanza di neve si nasconde una realtà più complessa. Il Giappone, da sempre considerato una vera e propria Mecca per gli amanti della neve fresca, sta affrontando una situazione preoccupante: inverni sempre più caldi, nevicate meno abbondanti, una drastica riduzione degli sciatori locali e la chiusura di numerose località sciistiche che in passato erano in piena espansione.
La Niña e il ritorno della neve abbondante
Quest’anno, però, gli esperti del settore hanno tirato un sospiro di sollievo grazie al ritorno di La Niña, un fenomeno climatico ciclico che porta temperature più basse e nevicate più intense. L’ultima volta che La Niña ha colpito il Giappone, nella stagione 2021-2022, molte località sciistiche hanno registrato accumuli di neve da record.
E Niseko non ha fatto eccezione. Il resort ha iniziato la stagione battendo un primato di nevicate che resisteva da 68 anni, con una quantità impressionante di neve già nel solo mese di Dicembre. Dopo una breve pausa, la neve ha ripreso a cadere in modo spettacolare verso la fine di Febbraio, quando aria gelida proveniente dalla Siberia ha attraversato il Mar del Giappone, portando nuovi accumuli straordinari.
Il boom del turismo internazionale e l’esplosione del lusso
Mentre molte località sciistiche giapponesi lottano per sopravvivere a causa della diminuzione del numero di sciatori locali, Niseko continua a prosperare. A differenza di altre destinazioni che soffrono per il calo della domanda interna, questa piccola città ha trovato una nuova linfa vitale grazie all’afflusso di turisti stranieri, con un aumento degli investimenti in resort di lusso, ristoranti d’alta gamma e strutture esclusive.
Hotel come il Setsu Niseko, premiato ai World Ski Awards 2023, e il Muwa Niseko, vincitore dell’edizione precedente, sono diventati punti di riferimento per una clientela internazionale sempre più esigente. A rendere la città ancora più attraente è anche l’arrivo di numerosi chef giapponesi stellati Michelin, che hanno deciso di scommettere su questo angolo innevato dell’Hokkaido.
Il Monte Yotei e la leggenda della “macchina della neve”
Molti ritengono che il segreto della neve di Niseko sia racchiuso nella sua posizione geografica e nel particolare microclima generato dal Monte Yotei, un maestoso vulcano che domina il paesaggio e che molti locali considerano un vero e proprio “acchiappa-neve”.
Gli esperti climatologi avevano previsto un inverno nevoso e, almeno all’inizio della stagione, La Niña ha rispettato le aspettative. Tuttavia, con il suo progressivo indebolimento, le temperature a Gennaio sono risultate insolitamente alte, sollevando interrogativi sulle future stagioni invernali.
Cambiamento climatico e incertezze sul futuro
Il cambiamento climatico è una questione che preoccupa l’intero settore turistico invernale, e Niseko non fa eccezione. Il timore principale è che un riscaldamento globale sempre più marcato possa compromettere la qualità e la quantità delle nevicate, minacciando il delicato equilibrio che rende questa località unica al mondo.
Secondo Satoshi Nagai, direttore generale di Niseko Tourism Promotion, la sfida non riguarda solo il Giappone, ma tutte le destinazioni sciistiche mondiali. “Se avremo neve più umida, significa che in posti come la California probabilmente non nevicherà affatto”, spiega Nagai dal suo ufficio nel cuore di Hirafu, la zona più animata del comprensorio.
Da paradiso degli australiani a destinazione globale
Un tempo, Niseko era soprannominata “la città australiana”, perché quasi la metà dei visitatori proveniva dall’Australia. Dopo il Covid, questa percentuale si è ridotta a circa il 20%, ma il numero assoluto di turisti australiani è rimasto stabile. Ciò significa che la località ha saputo attrarre un pubblico ancora più vasto, con arrivi in forte crescita da Europa, Nord America e Asia.
Chiunque passeggi nei dintorni della seggiovia di Hirafu può facilmente notare come il turismo di lusso abbia trasformato la località. Influencer e sciatori con tute da neve dal valore di migliaia di euro si immortalano tra un selfie e un bicchiere di champagne in una yurta firmata Louis Vuitton. Intorno a loro, food truck stellati servono ravioli gourmet, mentre ristoranti esclusivi come la Wolfgang Steakhouse propongono bistecche da 170 dollari a chi vuole concedersi il massimo.
Le attività extralusso non si limitano alla gastronomia. Gli operatori di heliski portano sciatori esperti sulle montagne circostanti, mentre le agenzie di concierge offrono esperienze personalizzate, dai tour in motoslitta a cene con chef privati.
Niseko, la St. Moritz del Giappone
Non è un caso che Niseko United, il comprensorio che riunisce quattro resort – Annapurna, Niseko Village, Hirafu e Hanazono – sia stato spesso paragonato a località leggendarie come la Valle dell’Est o addirittura St. Moritz.
Per molti, questa stagione rappresenta una delle migliori degli ultimi anni. Patrick Ohtani, direttore operativo di Luxe Nomad, sottolinea come le condizioni meteorologiche di Niseko siano uniche al mondo: “Abbiamo venti freddi dalla Siberia che raccolgono umidità, poi l’alta pressione colpisce il sistema meteorologico e la neve inizia a cadere. Rispetto ad altre destinazioni sciistiche, anche l’altitudine gioca un ruolo importante”.
Se il futuro delle località sciistiche giapponesi resta incerto, una cosa è chiara: Niseko è riuscita a reinventarsi, trasformandosi da semplice meta per sciatori giapponesi a un’icona globale del turismo invernale di lusso.
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