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Il raid punitivo al capogruppo rivale che tentava di imporsi nei traffici illeciti nel carcere di Bellizzi Irpino era stato studiato nei minimi dettagli. I componenti del gruppo criminale capeggiato da Valentino Tarallo, vicino alla cosiddetta Alleanza di Secondigliano, insieme agli irpini Francesco Sabato Crisci, Giovanni Flammia, il salernitano Vincenzo Pisapia e Agrippino Paudice si erano divisi i ruoli per portare a termine la spedizione punitiva nei confronti di Paolo Piccolo, originario del Vesuviano, che una volta trasferito nell’istituto detentivo di Bellizzi, aveva tentato di farsi spazio nel settore dei traffici illeciti pestando i piedi a Valentino Tarallo.
Infatti a dirigere la spedizione punitiva – per gli inquirenti è stato Valentino Tarallo, 31enne, napoletano, all’epoca del suo arresto gestore di una lucrosa piazza di spaccio e ritenuto a capo di un gruppo che intendeva gestire la compravendita della droga anche in carcere. Ognuno degli undici indagati, raggiunti dalle misure cautelari, con la propria condotta, ha contribuito ad avviso del gip del tribunale di Avellino a porre in essere la brutale aggressione nei confronti di Piccolo.
Avellino, pestaggio nel carcere di Bellizzi. 11 arresti: 25enne in fin di vita
In particolare, mentre Francesco Crisci aveva portato fuori dalla cella la vittima, gli altri detenuti lo avevano aggredito violentemente. A Giovanni Flammia il compito di chiudere il cancello del settore dove è avvenuta l’aggressione per evitare che Piccolo potesse essere aiutato dai componenti del suo gruppo o che potesse tentare di sfuggire al pestaggio. Chiusura del cancello che ha anche assicurato agli indagati di poter agire indisturbati nella violenta aggressione. Ma prima di entrare in azione contro Paolo Piccolo, gli indagati Valentino Tarallo, Agrippino Paudice e Vincenzo Pisapia – armati di bastoni di legno di ritorno dagli ambulatori e dalla infermeria sono riusciti ad introdursi nel box riservato alla penitenziaria, hanno minacciato di morte i due agenti. Li hanno bloccati, spingendoli contro il muro nel tentativo di sottrargli le chiavi del piano terra destro dove era ristretto il loro bersaglio.
Inoltre, i tre detenuti Tarallo, Pisapia e Paudice unitamente a Nelly Osemwege hanno colpito i due agenti con dei violenti schiaffi al volto. Alla fine tutti insieme hanno costretto uno dei due agenti a seguirli fino al primo piano, mentre un altro ristretto – accusato di tentato omicidio – è rimasto all’interno del box per sorvegliare l’altro agente di turno, affinchè non facesse scattare l’allarme sonoro, sotto minaccia di morte. «Non torni a casa se ti muovi». Prima del raid punitivo vi erano già stati diversi screzi, sintomi evidenti di una rivalità tra i due, a capo di altrettanti gruppi opposti. Contesa sfociata nel brutale pestaggio di Paolo Piccolo, avvenuta il 22 ottobre 2024. In undici lo hanno massacrato dopo aver picchiato e immobilizzato anche i soli due agenti di turno che dovevano presidiare intere sezioni.
Avellino, tentato omicidio nel carcere: eseguite 11 misure cautelari. È scontro tra gruppi criminali
Le indagini condotte da Aniello Ingenito, capo della squadra Mobile della questura di Avellino e dal Nic della Polizia Penitenziaria sono sfociate in undici ordinanze di custodia cautelare con le accuse di tentato omicidio aggravato, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Infatti Paolo Piccolo è stato ridotto in fin di vita e ad avviso del giudice per le indagini preliminari è di tutta evidenza che i mezzi adoperati bastoni e oggetti acuminati, nonché le parti del corpo attinte, capo e tronco, sede di numerosi organi vitali, e non ultimo la particolare ferocia impiegata nell’esecuzione della violenta aggressione sono tali da integrare il reato del tentato omicidio.
Ed infatti, la vittima del pestaggio tuttora è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Moscati di Avellino. Le misure cautelari in carcere sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, Elena Di Bartolomeo, su richiesta del pubblico ministero Luigi Iglio nei confronti di Francesco Sabato Crisci e Giovanni Flammia (entrambi di Avellino), Nelly Osemwege, Valentino Tarallo, Raffaele Zona, Agrippino Paudice, Giovanni Capone, Pasqualino Milo, Vincenzo Pisapia, Luigi Gallo, Luciano Benedetto e Manuel Capuano. Intanto gli indagati, affiancati dagli avvocati Antonio Falconieri, Gerardo Santamaria, Angelo Peccerella, Domenico Dello Iacono, Lucio Coppola e Antonio Izzo, saranno presenti già oggi per gli interrogatori di garanzia davanti al gip che ha firmato le ordinanze di misure cautelari. Ed in quella sede potranno fornire la propria versione sulla speciosa vicenda che li vede indagati. Dopo l’aggressione a Piccolo, un’altra violentissima si è registrata lo scorso 14 febbraio ai danni di un altro detenuto. Il pestaggio è stato ripreso in un video e poi diffuso sui social. Un video che Il Mattino ha diffuso nelle scorse settimane.
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