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Il Consiglio Valle è riunito il 12 e 13 marzo 2024, con 86 punti all’ordine del giorno.
Attività legislativa
Valorizzazione dell’artigianato valdostano
Il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge che contiene disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’artigianato valdostano e nuova disciplina dell’Institut valdôtain de l’artisanat de tradition (Ivat), ora denominato L’Artisanà. Il testo ha ottenuto 28 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA, Lega VdA, FI) e 7 astensioni (RV, PCP).
Sui 22 emendamenti presentati in Aula al testo predisposto dalla quarta Commissione, ne sono stati approvati 4: uno della maggioranza, uno di Rassemblement Valdôtain e due della Lega VdA.
L’iniziativa legislativa è volta a valorizzare, in un testo unico, il patrimonio culturale e identitario rappresentato dall’artigianato valdostano, con particolare attenzione a quello storico e tradizionale, per accrescerne il valore pubblico negli ambiti culturale, economico, sociale, ambientale e turistico. Viene delineato un quadro di misure e strumenti per il suo sviluppo, anche attraverso un sistema di formazione integrato.
Relazione d’Aula
Le conseiller rapporteur, Corrado Jordan (UV), a remarqué que «l’artisanat traditionnel de la Vallée d’Aoste représente bien plus qu’un simple savoir-faire: il incarne l’identité culturelle, les traditions et l’histoire d’une communauté, représente un patrimoine culturel et historique d’une valeur inestimable. Valoriser l’artisanat local signifie non seulement préserver ce patrimoine inestimable, mais aussi soutenir l’économie locale, encourager une production respectueuse des ressources naturelles ainsi qu’en assurer sa transmission.»
«Uno degli obiettivi più ambiziosi di questo provvedimento, assieme alla nuova classificazione dell’artigianato valdostano, è quello di creare sul territorio un sistema formativo integrato, che investe nel futuro del settore e nella crescita delle nuove generazioni con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati – ha proseguito il Consigliere -. La proposta di revisione delle leggi regionali parte dalla constatazione del nuovo contesto nel quale è comparso un artigianato moderno accanto a un artigianato legato alla tradizione e opera in due direzioni: di inclusione e di differenziazione accentuando in entrambi i casi l’identità del patrimonio culturale valdostano. La classificazione è comunque inclusiva, non stabilisce una gerarchia di valore tra artigianati diversi: ogni tipo di artigianato ha le sue peculiarità e la sua dignità. Questa classificazione ha inoltre il vantaggio di eliminare il termine “equiparato” (a quello tradizionale) il quale, con l’intento di differenziare, definisce però una posizione di subordine e di secondarietà nell’interesse, nell’importanza e nel valore. La nuova classificazione può rappresentare anche uno strumento di marketing per la commercializzazione dei prodotti, tramite l’adozione di più contrassegni – uno per tipo di artigianato – con l’obiettivo di differenziare e sottolineare l’identità dell’oggetto. Nel futuro assetto delle politiche pubbliche di promozione dell’artigianato valdostano infine, è confermato il ruolo dell’Institut valdôtain de l’artisanat de tradition, la cui nuova denominazione sarà L’Artisanà, ovvero di un ente pubblico strumentale della Regione che persegua l’obiettivo di sviluppare e promuovere – anche all’esterno del territorio regionale e in ambito internazionale – l’artigianato valdostano, con una particolare attenzione a quello storico-tradizionale che rappresenta il prezioso patrimonio immateriale della Valle.»
Il dibattito in Aula
Il vicecapogruppo della Lega VdA, Erik Lavy, ha parlato di «una legge importante a cui la maggioranza ha chiesto di portare i nostri contributi al testo normativo, cosa che abbiamo fatto con grande spirito di collaborazione per contribuire a normare un settore centrale della nostra storia e identità culturale. Spiace che questa ricerca della condivisione arrivi solo a fine Legislatura e non sia stata utilizzata prima. Questa legge dà una definizione di cos’è l’artigianato tipico valdostano, ma si sarebbe potuta inserire una classificazione più precisa – e si sarebbe dovuto insistere di più anche sulla parte di trasmissione dei saperi – che arriva decisamente in ritardo e non sappiamo se riuscirà a recuperare le professionalità storiche che stanno andando perse. La quasi totalità di conferitori all’Artisanà di coppe dell’amicizia, simbolo della Valle d’Aosta, è costituita da pensionati, giovani non ce ne sono. La parte sull’attività di avvicinamento alle tecniche dell’artigianato è un po’ debole: servono nuovi artigiani che possano vivere della loro attività, mentre oggi riscontriamo una prevalenza di pensionati ed è per questo motivo che proponiamo, tramite emendamenti, dei corsi di teoria sull’identità valdostana e di pratica sulle tecniche di produzione per scuole di ogni ordine e grado nonché borse di studio per studenti meritevoli per studiare artigianato in Italia e all’estero.»
Il capogruppo di Pour l’Autonomie, Aldo Di Marco, ha evidenziato: «Al di là di qualche criticità sanabile, il testo è del tutto adeguato a salvaguardare e sostenere la crescita del settore, delle nostre imprese e dei nostri artigiani, che sono risorsa essenziale per la nostra cultura e la nostra economia, capace di aprirsi a contaminazioni che lo rendono sempre più attrattivo. I capisaldi sono quattro: la creazione del Comitato tecnico per la tutela dell’artigianato che fornirà i pareri alla Giunta sulle diverse questioni dell’artigianato, in modo da poter riempire di contenuti i macro principi di questa norma; un sistema di formazione integrato, con corsi di formazione permanente, programmi di orientamento rivolti ai giovani, in collaborazione con le scuole, e formazione professionalizzante; gli incentivi economici per preservare le tecniche e conoscenze a rischio di progressivo abbandono; la ridefinizione dell’Ivat e la valorizzazione del Museo dell’artigianato valdostano di tradizione per le attività culturali ed espositive. Importante poi l’attenzione alle manifestazioni fieristiche, in particolare la Fiera di Sant’Orso, che sono fondamentali per promuovere l’artigianato a livello nazionale e internazionale.»
«I due temi principali di questa nuova legge riguardano il modello organizzativo dell’Artisanà e la classificazione dell’artigianato, su cui temiamo tra l’altro un forte rischio di discrezionalità delle sue categorie che saranno individuate con delibera di Giunta – ha affermato il capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. Rispetto al precedente quadro normativo non si trova più alcuna spiegazione di cosa si intenda per “artigianato”, almeno in termini generali. La vera definizione di artigianato “storico” e “tradizionale” sarà individuata soltanto nella successiva delibera di Giunta, senza un quadro legislativo di riferimento entro cui poter lavorare. Troviamo poi ulteriori aggettivazioni – “territoriale e artistico” – non meglio esplicitate, lasciando così molta discrezionalità a chi dovrà deliberare e che possono compromettere la buona funzionalità di questo impianto di legge. Il modello organizzativo dell’ex Ivat prevede l’istituzione di un Consiglio di amministrazione, ma avremmo ritenuto più funzionale la figura dell’Amministratore unico a tempo pieno che porti avanti le indicazioni del Governo sulle questioni dell’artigianato, interloquendo direttamente con il settore. Considerata la scelta fatta del CdA, riteniamo necessario un maggiore coinvolgimento della Chambre per creare quel volano strategico tra artigianato di tradizione e produzione artigiana, nonché la riduzione dei mandati da cinque a tre anni delle cariche del CdA come nelle migliori best practices pubbliche e private.»
La capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha parlato di disegno di legge «molto atteso, vista l’obsolescenza delle leggi e considerata l’importanza dell’artigianato locale quale elemento fondamentale del patrimonio culturale, identitario e socio-economico valdostano. Questa legge ha avuto un iter che è partito bene a ottobre 2023, con un gruppo di lavoro che ha coinvolto anche tutti i Capigruppo, ma che purtroppo oggi sconta una mancanza di dialogo e che si ritrova nelle dichiarazioni rilasciate da artigiani e associazioni di categoria in audizione e in 30 emendamenti presentati in Aula e in Commissione da venerdì a oggi. Di fatto è un’operazione di restyling e di marketing: la denominazione Ivat viene sostituita con L’Artisanà e la Foire in La Saint Ours. L’artigianato valdostano, come elemento identitario, sconta un mondo agricolo che sta scomparendo e tutti gli oggetti a esso collegati: oggi, in questo testo di legge, aver tolto la classificazione, che invece c’era prima, sembra voler venir meno proprio a questo aspetto culturale. Anche gli attori principali, gli artigiani, vengono quasi marginalizzati e non li ritroviamo più negli organi di decisione: ecco perché abbiamo presentato un emendamento affinché vengano reinseriti nel CdA dell’Artisanà. Valuteremo i vari articoli e gli emendamenti, ma ci rammarichiamo del fatto che non ci sia stata maggiore condivisione, perché votare all’unanimità questa legge avrebbe avuto una valenza diversa.»
«Riteniamo che questo testo di legge manchi di una visione lungimirante e per questo motivo abbiamo presentato una serie di emendamenti finalizzati a garantire un sostegno duraturo al settore dell’artigianato tipico valdostano – ha dichiarato il consigliere Christian Ganis (FI) -. La trasmissione dei saperi e delle produzioni sono punti chiave per lo sviluppo e la valorizzazione del settore e devono essere maggiormente potenziati. L’artigianato riflette secoli di storia, tradizioni e cultura della nostra regione. Per questo motivo serve una normativa che sostenga a pieno le sue necessità.»
Per il capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, «è fondamentale e non rinviabile la valorizzazione e la tutela del settore, disciplinando la produzione artigianale valdostana in un testo unico e organico, che demanda a delibere successive l’aggiornamento e le modifiche necessarie al suo iter attuativo. Tengo a sottolineare l’importanza degli articoli legati al sistema di formazione, per trasmettere questo patrimonio alle giovani generazioni e per dargli un momento di conoscenza e di maggiore lustro. Così come evidenzio l’importanza della rete commerciale: i cosiddetti “corner”, i punti vendita che hanno un angolo destinato all’artigianato, sono quindi essenziali. Dietro questo settore, esiste un aspetto economico importante, un’integrazione per molti artigiani che è funzionale e dominante, soprattutto per le grandi firme che hanno trovato una linea unica riconoscibile e autentica. Diventa necessario dare continuità al settore di tradizione, pur sapendo che esiste una componente di innovazione artistica dove è difficile definire un confine, mentre non è così per quello di tradizione.»
L’assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha evidenziato «il lavoro corale fatto da tutti i gruppi consiliari: tutti animati dall’amore per il nostro artigianato e la volontà di sostenere al meglio i nostri artigiani, produttori di indubbio valore per la nostra comunità. Il lungo iter di preparazione del testo normativo ha visto un grande lavoro di consultazione con gli artigiani e gli esperti di un settore dalle tante sfaccettature e declinazioni, il cui contributo ha consentito di implementare la visione politica e gli obiettivi che la nuova legge si propone di raggiungere. Il testo di legge, dopo essere stato approvato in Giunta nel dicembre scorso, è poi approdato nelle Commissioni ed è iniziato il lavoro di confronto politico tra i gruppi consiliari.
L’artigianato di tradizione storico è il cuore e il punto di partenza del nostro artigianato e sarà il Comitato tecnico – istituito con questa legge – a occuparsi di proporre la definizione, nel dettaglio, delle varie categorie che lo compongono, con un approccio flessibile che consenta future integrazioni sulla base dell’evoluzione del settore. Le categorie di artigianato sono differenti, ma non sono nette e distinguibili in maniera così precisa e hanno elementi di sovrapposizione che necessitano di una metodologia adattabile che sappia stare al passo con i cambiamenti emergenti. Ovviamente, la delibera applicativa che seguirà sarà oggetto di confronto con le Commissioni: la priorità di questa legge è quella di operare nell’interesse del mondo dell’artigianato. È importante ripartire dai giovani e riteniamo la formazione un elemento chiave, non solo per avvicinare i ragazzi al settore, ma anche per coinvolgere un più pubblico giovane. Con questa legge abbiamo tentato di mettere a valore la norma precedente, valorizzando e incentivando anche la rappresentanza degli artigiani – professionisti e hobbisti portatori di diverse visioni ed esigenze – nei momenti partecipativi dell’attività dell’Artisanà.»
Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha aggiunto: «Vi è stata un’attenzione particolare su questo disegno di legge: vi è stato un lavoro che arriva da lontano, alla ricerca di equilibri in un mondo dinamico e con punti di vista diversi. In questo mondo non c’è un interlocutore unico: c’è una biodiversità che rappresenta anche la sua vitalità. Vi sono due elementi essenziali: il primo è il valore identitario, che è stato ripristinato per evidenziare le tutele verso l’artigianato di tradizione e storico; il secondo è di responsabilizzazione, sia per la Commissione consiliare sia per il Comitato tecnico che dovrà trovare delle soluzioni tecniche da sottoporre alla politica per valorizzare al meglio questo settore.»
Interrogazioni a risposta immediata
Guardia media a Valtournenche
Progetto Civico Progressista ha illustrato un’interrogazione a risposta immediata sull’organizzazione del servizio di guardia medica a Valtournenche e del pronto soccorso dell’ospedale Parini.
«Le cronache riportano il caso di un’abitante di Chamois, di 81 anni che pochi giorni fa ha richiesto l’intervento della guardia medica che, però, nonostante la richiesta della famiglia non si è recata a Chamois, pare perché impossibilitata ad abbandonare la sede – ha riferito la consigliere Chiara Minelli -. In assenza di miglioramenti della signora si è reso necessario un trasferimento al pronto soccorso dove la paziente ha trascorso circa 24 ore su una barella. Sono queste le normali modalità organizzative del servizio di guardia medica nella Valtournenche e del pronto soccorso dell’ospedale? Come possono essere migliorate?»
«Sono numerose le segnalazioni di apprezzamento e le osservazioni critiche che l’Assessorato e l’Ausl ricevono dagli utenti dei servizi sanitari e che vengono tutte accolte con favore poiché ritenute importanti per migliorare di continuo l’attività nel complesso settore della sanità – ha dichiarato l’assessore alla sanità, Carlo Marzi -. L’Ausl ha approfondito il caso segnalato e il percorso della paziente per valutare se vi siano state delle mancanze. In generale, le procedure prevedono che all’attivazione del numero di emergenza venga svolto un triage puntuale per dare seguito alla presa in carico in via tempestiva e con le modalità più efficaci. Qualora sia attribuito un codice bianco, come in questo caso, viene attivato il servizio di guardia medica che, quando ve ne sono i presupposti, può risolvere il consulto anche telefonicamente. Quando il codice attribuito è più severo, interviene l’ambulanza o addirittura il servizio di elisoccorso, per il trasporto dell’utente al pronto soccorso per i dovuti accertamenti. Quando la situazione sanitaria non richiede il ricovero, come nel caso evidenziato, soprattutto se l’utente è residente nelle vallate e, quindi, distante dall’ospedale, i clinici, diligentemente, preferiscono trattenere l’assistito in osservazione per un certo lasso temporale, prima della dimissione per il rientro al domicilio. Alla luce di quanto riscostruito dai servizi dell’Ausl, in attesa di verifiche più approfondite, che sono in corso, non risultano negligenze nelle attività prestate.
Sull’assistenza territoriale, come è noto, l’Assessorato è impegnato con l’Azienda sanitaria nelle attività di riorganizzazione e potenziamento dei servizi. Anche rispetto alle segnalazioni sulla capacità di investire nei servizi sul territorio, come già facciamo anche sui centri traumatologici, sottolineo le recenti comunicazioni che hanno evidenziato come la Valle d’Aosta sia l’unica regione in tutta Italia senza ritardi nella realizzazione delle strutture sanitarie territoriali finanziate con i fondi del Pnrr. Riteniamo che questo, oltre che motivo di grande soddisfazione, sia anche prova concreta dell’impegno serio che quotidianamente viene profuso da parte di tutti coloro che continuano a credere di poter contribuire positivamente per migliorare il servizio sanitario della nostra regione.»
La consigliere Minelli, nella replica, si è detta perplessa: «La nostra interrogazione era precisa mentre l’Assessore risponde che ci sono dei modelli sanitari ai quali bisogna adeguarsi e che questa è la situazione. Ma nulla ci ha detto sul fatto che la guardia medica non è salita a Chamois, e se è normale a 81 anni stare 24 h in barella. La sanità territoriale e di tipo emergenziale è particolarmente complicata per chi vive nelle vallate, lontano dal pronto soccorso. La maggioranza dei valdostani, di fronte alle criticità che sta affrontando, è rassegnata sperando di cavarsela in qualche modo. Non possiamo dare solo questo tipo di risposte.»
Rassemblement valdôtain e Forza Italia chiedeva conto della mancata attivazione dei percorsi abilitanti per gli insegnanti della scuola secondaria e delle interlocuzioni con il Ministero; il gruppo Progetto Civico Progressista, si occupava del Pronto soccorso dell’ospedale Parini.
Interrogazioni
Corsi abilitanti per docenti
Il mancato avvio dei corsi di abilitazione per i docenti della scuola secondaria è stato al centro di tre iniziative ispettive presentate dai gruppi Rassemblement Valdôtain, Forza Italia e Lega Vallée d’Aoste trattate congiuntamente.
«Il percorso formativo per i vincitori di concorso a tempo determinato deve essere completato entro il mese di agosto, ma i corsi non saranno erogati in Valle e i docenti di alcune materie come, ad esempio, il francese non hanno neanche la possibilità di frequentarli all’università di Torino che, di solito, ha una riserva di posti per i valdostani – ha evidenziato il capogruppo di RV, Stefano Aggravi -. Chiediamo quindi se, oltre agli incontri tra Regione, UniVdA e sindacati, ci siano state interlocuzioni con il Ministero per rappresentare le specifiche problematiche che riguardano i docenti valdostani e per sollecitare soluzioni utili a superare questa fase di incertezza che rischia di creare non pochi problemi alle nostre scuole.»
«La formazione degli insegnanti è un elemento cruciale per la qualità del sistema scolastico – ha aggiunto il consigliere Christian Ganis (FI) -: quali sono le ragioni che hanno impedito l’attivazione di questi percorsi abilitanti?»
Per il consigliere Simone Perron (Lega VdA), «il Mur, con propri decreti di fine febbraio, ha assicurato a tutti i vincitori del concorso Pnrr1, assunti a tempo determinato, la possibilità di completare il percorso abilitante fino a fine agosto 2025. Risulta che l’Università di Torino, a cui si appoggia la Regione tramite il Cifis (Centro interregionale per la formazione degli insegnanti secondari), non attiverà i corsi per questa classe di concorso, costringendo gli insegnanti valdostani a rivolgersi all’ateneo di Milano. Abbiamo presentato numerose iniziative per evidenziare le problematiche che erano sotto gli occhi di tutti e oggi chiediamo come si intende risolvere la grave criticità che costringe i docenti a frequentare corsi molto distanti dalla propria sede.»
L’assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato che «i soggetti coinvolti con cui interfacciarsi sono tanti, tra cui i Ministeri dell’istruzione e del merito e quello dell’università che, secondo me, sarebbe opportuno lavorassero in sinergia sui decreti attuativi così da evitare le ricadute negative sui docenti e sul sistema scolastico che, purtroppo, stiamo toccando con mano. Al momento, non abbiamo ancora notizie del decreto sull’attivazione, tra gli altri, del corso abilitante per il francese. L’Assessorato, con Università Valle d’Aosta (per l’aspetto sui corsi abilitanti), la Sovrintendenza degli studi e i sindacati sono impegnati da tempo sulla questione che riguarda i vincitori del concorso, di cui una decina nella materia del francese. I limiti derivano dal quadro normativo nazionale, caratterizzato da ritardi ministeriali e da decisioni che ci troviamo spesso a subire e che hanno creato un’incertezza diffusa su tutto il territorio italiano. Non siamo noi, infatti, a stabilire i calendari e le modalità esecutive dei concorsi e non possiamo che rimanere in attesa degli sviluppi nazionali, anche se siamo stati i più veloci in Italia a ultimare i concorsi del cosiddetto Pnrr 1. Al 1° settembre avevamo già fatto le assunzioni dei vincitori, mentre altre Regioni a dicembre non si erano ancora attivate. Inoltre, abbiamo mantenuto le graduatorie aperte riservandoci così la possibilità di effettuare ulteriori assunzioni future, attingendo all’elenco degli idonei.
La mancata emanazione da parte del Ministero dei decreti attuativi necessari all’avvio dei percorsi abilitanti non ha ricadute negative solo sugli insegnanti, ma anche sulla programmazione del sistema scolastico. Il problema, unitamente ad altre criticità, è stato ripetutamente segnalato ai Ministeri competenti che ci garantiscono che la situazione dovrebbe sbloccarsi nel breve. L’Università di Torino è disponibile ad attivare i corsi di francese nella sua sede ma, anche in questo caso, manca il decreto attuativo che deve semplicemente recepire la disponibilità dell’ateno. Una volta attivati, potranno partecipare ai corsi tutti i docenti valdostani, sia quelli vincitori di concorso e assunti, sia alcuni candidati idonei che vogliono fare il percorso abilitante, questi ultimi naturalmente in base alla disponibilità di posti visto che non sono conteggiati in sovrannumero. Infatti, abbiamo lavorato con il Cifis per garantire una riserva di posti a favore di candidati residenti in Valle d’Aosta per le classi di abilitazione in relazione alle quali è stato rilevato un fabbisogno di personale nelle istituzioni scolastiche regionali. Abbiamo poi anche garantito la possibilità di svolgere tutti i Cfu di tirocinio diretto presso le scuole valdostane e la possibilità di seguire a distanza tutti i Cfu di didattiche trasversali.»
«La cosa certa è che la confusione è grandissima – ha commentato il capogruppo Aggravi -. Di fronte a un tale ginepraio invitiamo il Governo, non solo a fare appello ai gruppi per un intervento sui loro rappresentanti politici romani, ma a rendersi parte attiva, sensibilizzando prontamente i nostri Parlamentari perché la situazione rischia di esplodere.»
«Questa situazione mette in seria difficoltà gli insegnanti che sono in attesa di una risposta chiara e inequivocabile – ha osservato il vicecapogruppo di FI, Mauro Baccega -. Bisogna capire se qualche docente rischia di perdere il posto visto che dovrà andare a fare il corso abilitante addirittura a Brescia. Si potrà contare su una proroga dei tempi? Per parte nostra ci siamo già attivati, intervenendo sui nostri interlocutori romani.»
«L’Università della Valle d’Aosta non può davvero attivarsi o manca la volontà politica di fare questi corsi in loco? – si è chiesto il consigliere Perron -. Rimaniamo dell’idea che bisognerebbe andare oltre la “retorica regional-patriottarda” ispirata a pensieri autonomisti e attivarsi politicamente in maniera più incisiva, intervenendo sull’ateneo valdostano affinché riesca a intercettare e prevedere le esigenze future della scuola valdostana. Permane la nostra preoccupazione sui tempi e gli sviluppi della situazione attuale e ci auguriamo che emergenze di questo tipo non si ripetano più in futuro.»
Le interrogazioni di Forza Italia sono su: approfondimenti su problematiche riguardanti l’attività lavorativa degli operatori forestali regionali; stato dei lavori di manutenzione del ponte di Issogne; realizzazione di una rotonda nel comune di Champdepraz; verifiche delle anomalie al sistema informativo ospedaliero Trakcare; tempistiche di presentazione in Commissione consiliare della nuova legge sull’edilizia residenziale pubblica.
Le interrogazioni di Lega Vallée d’Aoste sono su: attivazione della Carriera alias nelle scuole; organizzazione al forte di Bard di due iniziative conoscitive sugli eventi delle foibe; tempistiche di recepimento del decreto Salva casa; azioni per garantire la sicurezza interna dell’ospedale Parini; blocco temporaneo del sistema di prenotazioni Cup dell’Ausl; misure attivate a seguito dei risultati del monitoraggio dei Lea (Livelli essenziali di assistenza).
Le interrogazioni di Progetto Civico Progressista sono su: adempimenti per lo svolgimento delle elezioni comunali; mancanza di delegati valdostani all’Unione nazionale dei Comuni, Comunità montane ed enti montani; piena fruibilità del nuovo polo universitario; copertura delle sedi vacanti dei dirigenti scolastici; attività di promozione delle lavorazioni tessili artigianali; attività di polizia mineraria nelle cave; valutazioni sulla proposta di regolamentazione del traffico al colle del Nivolet; informazioni sulle prestazioni sanitarie erogate in intramoenia; creazione di un nuovo ente strumentale in sostituzione della Società di Servizi Valle d’Aosta; progetto regionale per la prevenzione del suicidio; tempistiche per l’operatività del Comitato etico territoriale.
Le interrogazioni di Rassemblement Valdôtain sono su: avanzamento dei lavori di Rav Spa sul tratto antistante l’uscita autostradale di Courmayeur; informations sur la participation d’un assesseur à la session plénière du Comité européen des Régions; lavori di restauro al castello di Introd; avviso per l’assunzione di due responsabili di area promosso da Inva spa; regolamentazione della strada per il colle del Nivolet; informazioni sul personale sanitario dell’Ausl utilizzato per svolgere mansioni non pertinenti al proprio profilo professionale; situazione delle strutture residenziali per anziani.
Interpellanze
Al’ordine del giorno quarantatré interpellanze, di cui 24 rinviate dal Consiglio.
Le interpellanze di Forza Italia sono su: messa in sicurezza della strada statale n. 26 in prossimità del comune di Saint-Vincent; istituzione di una struttura operativa interna all’Arer per risolvere i disagi legati alla manutenzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica; interlocuzioni con Anas per la pianificazione degli interventi sulle strade statali n. 26 e 27; indicazioni dall’Ausl per l’individuazione di misure straordinarie per la riduzione delle liste di attesa; sostituzione di medici specialisti in medicina di emergenza-urgenza dimissionari; contrasto al mancato pagamento delle fatture relative al servizio di elisoccorso; proroga della convenzione del centro dialisi nello stabilimento termale di Saint-Vincent.
Le interpellanze di Lega Vallée d’Aoste sono su: richiesta informazioni a Plus Aosta sull’iniziativa Crescere+; promozione di una campagna informativa sui benefici e rischi del consumo di latte crudo; soluzione delle criticità di alcuni alloggi Arer; verifiche sul trattamento riservato ai dipendenti della società gestrice della discarica di Brissogne; estensione del bonus per l’incremento volumetrico, previsto nella legge Casa, agli interventi del patrimonio edilizio esistente; adeguata comunicazione per l’accesso al Percorso tutela; costi delle rette dei malati di Alzheimer e demenza senile nelle Rsa a carico della sanità regionale; intenzione di ripensare al progetto RiUscire valutando altre forme di intervento; recepimento dell’accordo Stato-Regioni per l’istituzione del profilo professionale di assistente infermiere; attivazione di una stroke unit nelle strutture ospedaliere; predisposizione di un albo regionale degli esercizi storici, tradizionali e di vicinato.
Le interpellanze di Progetto Civico Progressista sono su: avvio delle procedure per il rinnovo degli organi di Cva Spa; aggiornamento dei requisiti per l’iscrizione all’elenco regionale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile; mantenimento della richiesta della seconda canna del tunnel del Monte Bianco alla luce della posizione del Governo francese; percorribilità integrale della cinta muraria romana di Aosta; formazione per gestori di attività agrituristica; revisione delle procedure di accesso al reparto di pediatria dell’ospedale Beauregard; azioni per tutelare l’immagine dell’Ausl; piena applicazione dell’atto aziendale dell’Ausl; interlocuzioni con il Ministero della salute per l’applicazione di deroghe al sistema di monitoraggio dei Lea; piena fruibilità della parte nuova della struttura per anziani Maison Regina di Gaby; intendimenti nei confronti degli operatori di sostegno rispetto all’evoluzione della Società dei Servizi.
Le interpellanze di Rassemblement Valdôtain sono su: initiatives législatives pour garantir l’accès pendant l’hiver des résidents à leur propriété; intendimenti rispetto a dipendenti della Società di Servizi che operano presso la Regione e l’Ausl; contrasto all’abbandono delle terre di montagna; completamento dei lavori di innevamento programmato nel comprensorio di Champorcher; riorganizzazione dello Sportello unico per le attività produttive entro la fine della Legislatura; monitoraggio dei ghiacciai sul territorio regionale; misure per ridurre l’impatto dei costi di gestione dei rifiuti sulle tariffe Tari; sviluppo nel comune di Verrès di un unico polo di servizi in ambito sanitario; requisiti per l’accesso al corso da assistente infermiere; situazione delle progettazioni e dei lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’ospedale Parini; disponibilità di parcheggi all’ospedale Beauregard; iniziative per migliorare il sistema di monitoraggio dei Lea; eventuale organizzazione di gare di Coppa del Mondo di sci a Breuil-Cervinia.
Mozioni
Due mozioni sono del gruppo Forza Italia: con la prima si sollecita l’organizzazione di audizioni in Commissione consiliare per analizzare la proposta di riduzione tariffaria autostradale; con la seconda si chiede al Governo di presentare al presidente della Commissione consiliare competente la documentazione sui lavori del nuovo ospedale Parini e il piano dei costi.
Il gruppo Lega Vallée d’Aoste con una mozione sollecita l’attivazione di un corso sulla relazione e comunicazione pediatrica per gli operatori della Struttura complessa di pediatria e patologia neonatale.
Con due mozioni il gruppo Rassemblement Valdôtain chiede l’impegno del Governo regionale per scongiurare l’introduzione della sugar tax e per promuovere un’attività di tutela e prevenzioni dall’effetto nocivo delle radiazioni elettromagnetiche.
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