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Si è svolto presso il Palazzo del Consiglio regionale, l’incontro “Disparità di genere: dati e indicatori per una lettura multidimensionale”. Un’importante occasione di approfondimento sulle differenze di genere in vari ambiti economici e sociali, con un focus specifico sulla realtà della Basilicata, attraverso la presentazione di un rapporto dettagliato. L’evento ha visto la partecipazione di autorevoli esponenti delle istituzioni e del mondo economico, offrendo una riflessione articolata su dati e indicatori che misurano le disuguaglianze di genere e le loro implicazioni. Hanno partecipato all’evento: Matteo Mazziotta, Direttore Centrale Sistan e Territorio dell’Istat (in collegamento da remoto), Antonella Bianchino, Dirigente dell’Ufficio Territoriale Area Sud dell’Istat, Benedetta Dito, Direttrice Regionale dell’Inps, Maria Carmela Zaccagnino, Coordinatrice del Nucleo per le Attività di Vigilanza della Banca d’Italia – Filiale di Potenza, Ivana Enrica Pipponzi, Consigliera regionale di parità della Basilicata, Michele Somma, Presidente della Camera di Commercio della Basilicata, e Gabriella Megale, Amministratore unico di Sviluppo Basilicata. A moderare l’incontro, Margherita Perretti, Presidente della Piccola Industria Confindustria Basilicata. Antonella Bianchino ha illustrato un quadro dettagliato sulle disparità di genere in Italia e Basilicata, evidenziando le principali criticità e le dinamiche di miglioramento: «Nonostante i progressi a livello europeo e nazionale, la parità di genere non è ancora stata raggiunta». «Esiste un divario significativo tra Nord e Sud – ha aggiunto Bianchino -, e la Basilicata si posiziona in maniera disomogenea nei vari indicatori. Se da un lato il livello di istruzione femminile è positivo, con un’alta incidenza di laureate, dall’altro permane un gap nelle discipline Stem, cruciali per un ingresso stabile e veloce nel mercato del lavoro. Il tasso di partecipazione femminile al lavoro è in linea con la media nazionale ma superiore rispetto ad altre regioni del Sud, sebbene vi sia ancora un’alta incidenza di impieghi part-time, spesso non volontari. Preoccupa, inoltre, il divario retributivo tra uomini e donne, che in Basilicata risulta più marcato rispetto alla media nazionale». Benedetta Dito ha approfondito il tema delle disuguaglianze di genere nel sistema previdenziale, mettendo in luce le differenze nei trattamenti pensionistici e nelle condizioni di accesso alla previdenza: «Le donne continuano a sostenere il peso maggiore del lavoro di cura familiare, e questo si riflette nei dati su retribuzioni e pensioni. In Basilicata, il divario pensionistico è significativo, con una differenza di circa il 30% nell’importo medio delle pensioni tra uomini e donne. Tuttavia, nel settore pubblico questa differenza è meno accentuata». Maria Carmela Zaccagnino ha evidenziato come la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro abbia un impatto negativo sull’economia regionale e nazionale: «Un basso tasso di occupazione femminile significa meno produzione di ricchezza per tutti. La disparità di genere ha molte sfaccettature, una delle quali riguarda la distribuzione delle responsabilità familiari. Politiche mirate devono supportare le donne e gli uomini che desiderano conciliare lavoro e fami- glia, senza dover rinunciare a una delle due dimensioni». Margherita Perretti ha posto l’accento sulla necessità di una strategia strutturata per la parità di genere: «In Basilicata manca ancora una politica strategica efficace che promuova l’accesso delle donne al mercato del lavoro e garantisca strumenti di conciliazione tra vita privata e professionale. L’analisi dei dati è fondamentale per orientare le decisioni e valutare l’efficacia delle misure adottate. La Regione dovrebbe dotarsi di un bilancio di genere per monitorare i risultati e affinare le politiche». Ivana Enrica Pipponzi ha sottolineato l’importanza di dati precisi per la definizione di politiche di intervento: «Il divario di genere rimane una problematica persistente, soprattutto in ambito lavorativo e previdenziale. La certificazione della parità di genere rappresenta uno strumento chiave per incentivare le imprese ad adottare misure concrete a favore della parità. Proprio la Consigliera regionale di parità è deputata istituzionalmente ad elaborare questi dati ma anche a comprendere quali sono le attività da porre in essere. A livello ministeriale e come Dipartimento pari opportunità ci stiamo focalizzando molto su tale certificazione che riteniamo assolutamente centrale in questa battaglia per superare il divario di genere.». Michele Somma ha messo in risalto la dimensione culturale della disparità di genere: «Molto è stato fatto a livello normativo, ma il vero ostacolo rimane culturale. Le differenze nelle retribuzioni e nelle pensioni sono il risultato di fenomeni radicati nel tempo, e serve un cambio di mentalità per invertire la tendenza». Gabriella Megale ha infine analizzato il ruolo dell’imprenditoria femminile: «In Basilicata, la percentuale di imprese a conduzione femminile è superiore alla media nazionale (27,8% contro il 22,6%), ma molte di queste operano nel settore agricolo con una struttura minima. È fondamentale sviluppare politiche che incentivino l’ampliamento delle imprese femminili e ne rafforzino la competitività». La discussione ha segnalato la necessità di interventi strutturati in Basilicata per ridurre il divario di genere e favorire una maggiore equità in ambito economico e sociale con strategie orientate al superamento dei gap ancora persistenti, con l’affinamento di tutti gli strumenti necessari ad ottenere gli obiettivi indicati.
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