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Il Comune per frenare l’effetto gentrificazione nel Centro storico Unesco, vale a dire l’espulsione dei residenti causa iperturismo, vuole introdurre una “soglia di saturazione”. Ovvero il rapporto tra affitti per locazioni residenziali e gli ”affitti brevi” – cioè case vacanze e B&B – deve essere del 70 contro il 30%. Questa l’essenza della Variante regolatoria al Prg per il Centro storico presentata ieri in Commissione urbanistica – Presidente Massimo Pepe – dal sindaco Gaetano Manfredi, dalla vicesindaca con delega all’Urbanistica Laura Lieto e Teresa Armato che ha la delega al Turismo e al commercio.
«L’azione regolatoria che immaginiamo – spiega Manfredi – è la specificazione delle destinazione d’uso e introdurre una soglia di saturazione del 30% ritenuto limite massimo per gli affitti brevi». Per Manfredi «trattandosi di una Variante al Prg il percorso durerà circa sei mesi». Perché soglia e non blocco degli affitti brevi? Il secondo è ritenuto a rischio ricorso. La soglia essendo flessibile – questo il ragionamento – può essere gestita diversamente. «Riteniamo di essere nella legge» racconta Manfredi. Materia che scotta, del resto il Governo ha impugnato la settimana scorsa la della Regione Toscana che contemplava la possibilità per i Comuni a più alta densità turistica come a Firenze di individuare «zone o aree in cui definire criteri e limiti per lo svolgimento delle attività di locazione breve di immobili per finalità turistiche».
Proprietà privata
Il Governo l’ha impugnata perché è stata ritenuta contro la proprietà privata. Parola ancora al sindaco: «Noi ci stiamo muovendo perché Napoli è diventata una città turistica e se il rapporto tra locazioni residenziali e affitti brevi è ancora in controllo è anche vero che alcune categorie come le locazioni per gli studenti sono in difficoltà: oggi per o ragazzi è impossibile trovare a buon prezzo una camera. Per questo motivo utilizzeremo immobili nostri per fare studentati pubblici e un paio sono già bene avviati». Il sindaco allude a quelli nell’area di via Ferraris e piazza Nazionale. In difficoltà ci sono anche i residenti del centro storico le cui famiglie sono composte da giovani che hanno un reddito basso. Quindi, quegli immobili pubblici, saranno utilizzati per soddisfare il bisogno di casa anche per questa categoria sociale. Manfredi – va ricordato – da Presidente Anci è in trattativa con il Governo per una legge nazionale sulla materia.
«A Napoli – spiega la Lieto – non siamo nella condizione di espulsione dei residenti dal Centro storico siamo ancora in tempo per prendere provvedimenti adeguati». Tutto vero però nella mappa prodotta dallo studio del Comune e dall’ufficio della vicesindaca è bene evidenziata una “zona rossa” dove la soglia del 30% o è stata superata o si è appena dentro il limite. Ed è un grosso pezzo del Centro storico. Che riguarda i quartieri San Ferdinando, Avvocata, San Lorenzo, Vicaria, Mercato e San Carlo all’Arena. Dove il rapporto oscilla tra il 70 e l’85%. Qui il rischio gentrificazione è alto. Rischio medio, cioè tra il 50 e 70% è nei quartieri Montecalvario e Pendino. L’indice di saturazione – è bene sottolinearlo – supera in 6 quartieri la soglia massima e in altrettanti la sfiora. Una mappa che evidenzia anche zone dove le case vacanze potrebbero espandersi- tra Chiaia e il Vomero – il rischio è basso perché dentro la forbice del tra il 30 e 50%. La scommessa, tuttavia, è allargare Napoli nelle are più lontane dal sito Unesco – da Secondigliano all’Arenaccia – il business degli “affitti brevi” dove si potrebbero studiare anche incentivi. Altri numeri per capire la pressione di richieste di case vacanza: nel 2016 gli annunci erano 1228, nel 2024 10.760 un aumento dell’800%. Nel mercato immobiliare la crescita dei prezzi nelle aree prese in considerazione è del 7%. Per misurare l’effetto della gentrificazione sul centro storico però è anche utile ricordare la crescita esponenziale e costante dei generi alimentari dal caffè alla pizza passando ai supermercati.
Al di là delle soglie per frenare gli “affitti brevi” serve fare una guerra senza confini agli abusivi. E la Armato si questo fronte è molto vigile. «Grazie alle attività avviate in questi mesi – spiega l’assessora – di concerto tra gli uffici del turismo e quelli dell’urbanistica, si è registrata l’emersione di 400 strutture non in regola con la tassa di soggiorno e gli altri tributi comunali».
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