«Saldi invernali deludenti in un centro vuoto. Bene lo Sbaracco»

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Il centro storico di Reggio Emilia quest’anno sembra non essere riuscito a sfruttare a pieno l’occasione dei saldi invernali. Girando per le strade del cuore della città uno degli ultimi giorni di sconti appare chiaro che l’afflusso di persone è scarso e la mancanza di iniziative (Sbaracco Day a parte), dicono i negozianti, indebolisce l’efficacia di un’iniziativa, quella dei saldi, che potrebbe rappresentare una risorsa significativa per l’economia locale. Questo, parlando con cittadini e commercianti, è il sentimento comune. In tale contesto, ci si interroga sulle cause di un’insoddisfazione generale e sulle possibili soluzioni per ridare vitalità a una tradizione che oggi fatica a dare soddisfazione.

Pulse Urban Beats

«Lo Sbaracco organizzato da Cna è stata l’unica attività interessante – dichiara Lorenzo Braglia (nella foto a destra) titolare di Pulse Urban Beats, negozio di abbigliamento affacciato su Piazza Prampolini – in 13 anni di attività devo dire che i mesi appena trascorsi, gennaio e febbraio, sono stati quelli peggiori a causa delle poche persone che frequentano il centro». Riguardo alle scontistiche, spiega che, «vendendo prodotti di nicchia e ricercati, la percentuale applicata ai prodotti è stata diversificata e ha seguito le uscite e i lanci dei vari brand».

New By via Farini Due

Spostandosi da New by Via Farini due, negozio di pelletteria e valigeria in via Farini, Mariacristina Tirelli racconta che «i saldi invernali, seppur alzati fino al 50%, non hanno portato ad un miglioramento delle vendite». «La città non aiuta, vediamo tutti come è ridotto il nostro centro storico», dice la commerciante, evidenziando che la scarsa affluenza nel centro storico è un problema che si estende ben oltre questo periodo. «Non c’è un sostegno reale da parte delle istituzioni, c’è bisogno di interventi drastici perché ad oggi è già molto essere riusciti a restare aperti», aggiunge, sottolineando che anche con gli sconti i risultati non sono cambiati.

Walter Garavaldi

Fausta Freddi, moglie del proprietario della pellicceria Walter Garavaldi di via Toschi, spiega che ha aumentato la scontistica in modo progressivo, partendo da un 20% e arrivando fino al 50%. «Ma i saldi sono partiti troppo presto mettendo in difficoltà le attività, che già a inizio gennaio si sono ritrovate a vendere fin da subito i loro prodotti a prezzi scontati. Così la gente all’arrivo del freddo non compra perché aspetta i saldi». Guardando al futuro, la venditrice sostiene che la speranza del commercio sono giovani, i quali devono raccogliere il testimone delle generazioni che li hanno preceduti.

Black Mamba

Fuori dal coro la voce di Luca Franzoni, titolare di BlackMambaReggio, negozio di abbigliamento in via Francesco Crispi. «L’andamento per la mia attività è stato positivo, nell’ultimo anno ho avuto un introito maggiore». Franzoni, che racconta di aver applicato direttamente uno sconto del 50% su alcuni articoli invenduti durante la stagione, evidenzia però che i saldi non rivestono un ruolo determinante poiché le vendite sono costanti durante tutto l’anno.

«Prezzi alzati e scontati»

«Quest’anno i saldi non sono stati così convenienti» ci racconta amareggiata la residente Margherita Buonaiuto, che incontriamo in centro con in mano le borse del suo shopping. «Secondo me qualcuno i prezzi prima li ha alzati e poi li ha abbassati “furbamente”». Lei ha comunque trovato qualche offerta con il budget che si era data di 200 euro complessivi.

«La città sta morendo»

Dello stesso avviso è Manolo Niro, romano che incontriamo seduto in piazza Prampolini. Risponde alle nostre domande dicendo che, secondo lui, i prezzi restano alti nonostante i saldi. «Arrivo da una realtà grossa come Roma e non vedo differenze tra gli sconti che ci sono nella capitale e quelli di Reggio Emilia» dichiara. Anche per lui, inoltre, qualche commerciante “giocherebbe” con gli sconti, alzando i prezzi e poi mettendoli in saldo per non perdere parte del guadagno. «Questa città sta morendo, anche se ha un discreto valore artistico ed è collegata bene non viene sfruttata».

«Il centro è spento»

Lorenza Riccò e Stefania Foroni, due cittadine in cui ci imbattiamo in Piazza Del Monte, lamentano la chiusura di numerosi negozi nel centro storico, che contribuisce a rendere la città meno vivace e meno attrattiva. «Perché il Comune di Reggio Emilia non cerca di fare qualcosa per ravvivarlo? Così è spento», osservano.

Nonostante ciò, entrambe raccontano di avere speso, «ma solo per acquisti oculati in negozi di fiducia».

Articolo a cura degli studenti della 4ªD dell’istituto Motti

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