Fumo, costi alle stelle per i fumatori e per chi vuole smettere

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito


Quanto costa fumare? Il costo annuo per un fumatore che consuma un pacchetto di sigarette al giorno è pari a 2.080,00 euro. Sì, però si può fumare anche se non si utilizzano le sigarette. Ma anche i prodotti alternativi, come il tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche, non sono certo spese indifferenti: mentre il primo giunge a 2.077,00 euro annui, le sigarette elettroniche possono variare dai 710,00 agli 837,00 euro all’anno. Senza contare che negli ultimi mesi sigarette, tabacco e sigari sono aumentati ancora, in seguito alla Legge di Bilancio 2023, ritoccati dalla Manovra 2024. L’accisa fissa sulle sigarette è salita a 29,50 euro ogni mille sigarette a partire dal 2025. Per fare i conti su un periodo più lungo, se si considera una spesa di oltre 2mila euro l’anno in sigarette, nel termine di 10 anni sono stati mandati in fumo 20mila euro.

Il costo, tuttavia, resta uno strumento incerto per quanto riguarda i risultati delle strategie antifumo. Tant’è vero che, nonostante gli aumenti sempre in atto, gli ultimi dati dell’OMS rivelano che, nella fascia fra i 18 anni e i 69, un italiano su quattro è un fumatore (24%), il 17% ha smesso di fumare, il 59% non fuma. Il panorama cambia considerando i giovani, con una percentuale d fumatori che giunge al 30,2% . Si tratta di fumatori promiscui, nel senso che utilizzano svariate modalità, dalla sigaretta tradizionale, al tabacco riscaldato, alla sigaretta elettronica a quella senza combustione, e via così.

I dati sono stati forniti da una ricerca di Federconsumatori e Fondazione ISSCON, acronimo di Fondazione Studi sul Consumo, che ha dato vita al 1° Report sulla spesa per sigarette e dispositivi medici antifumo in Italia per l’anno 2025. L’analisi riguarda anche le spese per i prodotti destinati a smettere di fumare.

Quanto costa smettere di fumare? Dal report emerge che se un ciclo di terapia varia dai 303,50 euro per le pastiglie ai 580,00 euro per lo spray, il supporto psicologico, spesso imprescindibile, ha un costo veramente altissimo. Facendo una media di 2 sedute al mese, l’importo aggiuntivo, in termini annui, ammonta a 1.600 euro.

I costi elevati, mentre non incidono in modo significativo sul prendere la decisione di smettere di fumare, hanno viceversa un’azione deterrente quando si decide di cessare l’uso del tabacco. Federconsumatori APS e Fondazione ISSCON sottolineano che affinché la lotta contro il fumo possa davvero ritenersi tale, bisogna mettere in atto “politiche di prevenzione strutturate e investimenti in percorsi di supporto per smettere di fumare, per potenziare i centri antifumo gratuiti (attualmente carenti soprattutto al Sud) e ridurre l’onere economico delle patologie connesse al fumo, che pesa sul sistema sanitario”.

I soldi? Per quanto riguarda il sovvenzionamento di queste politiche attive nella lotta anti-fumo, sarebbe necessario pensare a una destinazione mirata delle entrate fiscali derivanti dall’accisa e dall’IVA sui prodotti da tabacco. Con queste risorse si possono “finanziare campagne di sensibilizzazione sui danni del fumo; percorsi di supporto psicologico per chi desidera smettere; programmi educativi nelle scuole per prevenire l’inizio della dipendenza da tabacco”. 

Del resto, parlando di costi economici, non si può tacere l’impatto che l’abitudine al fumo produce sul Sistema Sanitario nazionale, al di là del costo in termini di vite umane. E’ l’AIOM, (Associazione Italiana Oncologia Medica) a consegnare le cifre: secondo l’Associazione, il fumo “è responsabile di oltre 93.000 decessi all’anno in Italia, con un impatto economico di 26 miliardi di euro“.

Quanto potrebbero impattare le campagne antifumo? Secondo la ricerca di Federconsumatori, mettendo in piedi campagne opportune nonché sostegni per aiutare i cittadini a smettere di fumare, si potrebbe arrivare a una riduzione stimata di circa il 24% dei consumi di sigarette e tabacchi. La diminuzione di costi per il SSN, sarebbe, secondo la stima dell’ Osservatorio Nazionale Federconsumatori, di circa 6,24 miliardi di euro.

Tirando le fila, oltre all’avvio urgente di campagne di sensibilizzazione e sostegni, da Federconsumatori si sottolinea la richiesta di “mettere in atto una differente destinazione dei fondi incassati per tali beni, a titolo di accisa e IVA”, ovvero ” destinare parte dell’accisa esistente e i maggior proventi in termini di tassazione derivanti dall’aumento di prezzo (IVA+accisa) alla creazione di un fondo ad hoc per il sostegno psicologico e per la creazione di piani terapeutici mirati”. Naturalmente, è da ritenersi fondamentale l’intervento del Ministero della Salute, dell’Istruzione e dell’Ambiente per promuovere progetti educativi al fine di informare i cittadini sui rischi in cui incorre fumando. Sia per sé sia per chi si ha intorno.

Foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Sigaretta#/media/File:P040633-562302.jpg





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link