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Lo stabilimento sito nella Motor Valley italiana servirà a recuperare e riciclare questo materiale molto usato nell’industria dei motori e non solo per abbattere le emissioni legate alla sua produzione
Recupero, riduzione, riutilizzo della fibra di carbonio. Uno dei materiali più usato nell’industria automobilistica, trova una seconda vita proprio nel cuore a quattro ruote del Bel Paese, a Imola, icona industriale della Motor Valley. E’ qui che è stato sviluppato il progetto di recupero e riciclo della fibra di carbonio, da parte del Gruppo HERA che ha realizzato il primo impianto a livello europeo, in grado di rigenerare la fibra di carbonio su scala industriale.
Si chiama Fib3R, in cui le tre R stanno per recover, reduce, reuse, ovvero recuperare la fibra di carbonio e riutilizzarla, riducendo l’utilizzo di fibra vergine e quindi l’impatto ambientale che sarebbe necessario per produrla. Infatti la fibra rigenerata mantiene inalterate le caratteristiche di leggerezza ed elevata resistenza della fibra vergine, tramite un procedimento all’avanguardia di pirogassificazione, che permette al prodotto in uscita, di essere rigenerato quindi riutilizzato.
Gli utilizzi della fibra di carbonio
Si tratta di un procedimenti in piena economia circolare, che tocca diversi ambiti industriali, e non solo quello dell’automotive. Ecco alcuni degli usi più comuni:
- Settore aerospaziale: La fibra di carbonio è molto apprezzata nell’industria aerospaziale per la costruzione di fusoliere, ali e altri componenti di aerei e veicoli spaziali, grazie alla sua alta resistenza e basso peso.
- Automotive: Nel settore automobilistico, la fibra di carbonio viene impiegata per realizzare parti come paraurti, telai, cerchioni e altre componenti ad alte prestazioni, specialmente nei veicoli sportivi e nelle auto da corsa, dove la riduzione del peso è cruciale per migliorare la velocità e l’efficienza del carburante.
- Sport e tempo libero: La fibra di carbonio è usata per realizzare attrezzature sportive come biciclette, racchette da tennis, golf, kayak e sci, poiché consente di ottenere prodotti più leggeri e resistenti.
- Ingegneria civile e costruzioni: Viene impiegata anche in ambito civile per rinforzare strutture in calcestruzzo o acciaio, come ponti e edifici, migliorandone la durabilità e la sicurezza.
- Tecnologie elettroniche e informatiche: La fibra di carbonio viene talvolta usata in alcuni componenti di dispositivi elettronici come computer portatili, telefoni e tablet per migliorarne la robustezza e la leggerezza.
- Medicina: Viene utilizzata per realizzare protesi e dispositivi medici, grazie alla sua biocompatibilità e resistenza.
Eccellenza tutta italiana
L’Unione Europea ha riconosciuto a Fib3R un contributo di oltre 2,2 milioni di euro nell’ambito del NextGenerationEu per la tecnologia innovativa e la rilevanza strategica dei materiali trattati, che vanno ad ammortizzare l’investimento complessivo di 8 milioni di euro. Secondo le stime, l’impianto prevede una produzione di 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata ogni anno, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla fibra vergine.
”FIib3R rappresenta un esempio concreto di come il Gruppo HERA sia in grado di combinare innovazione tecnologica e sostenibilità sfruttando la cross fertilization tra le competenze all’avanguardia delle varie filiere del Gruppo. Il recupero della fibra di carbonio non solo consente di ridurre l’impatto ambientale di questi scarti, ma crea anche nuove opportunità di mercato in settori strategici dell’industria. Investire in infrastrutture circolari di questo tipo significa aumentare la resilienza delle filiere produttive, ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche e, al contempo, creare valore attraverso modelli di business sostenibili“, afferma Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo HERA -.
Come funziona il recupero
Nell’impianto di Imola, la fibra di carbonio viene inserita all’interno di un tunnel di 60 metri dove viene realizzato un processo avanzato di pirogassificazione: nella prima fase, quella della pirolisi, viene liberata dalla resina la fibra di carbonio, più resistente al calore, e nella seconda fase avviene la gassificazione che garantisce una fibra rigenerata di altissima qualità, purissima, lucente e sostenibile. La resina decomposta in forma gassosa viene, infatti, riutilizzata per generare parte dell’energia necessaria al processo, massimizzando il recupero energetico. Le polveri rimaste nelle fibre vengono aspirate e inviate al sistema di abbattimento. Insomma una processo completo e sostenibile.
Riciclo di fibra di carbonio infinito?
Secondo l’esperienza di Hera il ciclo del riciclo non ha fine, potrebbe essere infinito, con un risparmio energetico molto alto, rispetto alla produzione di fibra vergine, che richiede temperature molto alte, quindi consumo di energia. Produrre fibra vergine, infatti, richiede l’impiego di materie prime fossili che portano ad un aumento dei conferimenti in discarica, visto che gli scarti della lavorazione delle fibre sono destinati quasi esclusivamente allo smaltimento.
Inoltre con Fib3R viene tracciato anche tutto il materiale trattato, perché gli scarti in fibra di carbonio, entrano all’interno di contenitori dotati di QR code, che riportano una sorta di carta di identità, con tanto di caratteristiche tecniche, peso, provenienza. Una volta compiuto il processo, lo stesso materiale tracciato torna al proprietario sotto forma di fibra di carbonio rigenerata e il cerchio si chiude.
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