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“Il provvedimento firmato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che prevede il docente di sostegno su richiesta delle famiglie è lesivo della trasparenza delle procedure di reclutamento ed è un danno anche per gli alunni che rischiano di avere per due anni consecutivi un insegnante non specializzato. Lo impugneremo”. I comunicati sono due ma la battaglia è comune: la Uil Scuola e la Flc Cgil sono pronte a contrastare in ogni modo il decreto 32 del 26 febbraio 2025 che dà attuazione per il prossimo anno scolastico alla possibilità che i genitori di un alunno con disabilità confermino il maestro o professore di sostegno.
Il ministro nei mesi scorsi aveva già annunciato questa novità ora è ufficiale. Entro il 31 maggio il dirigente scolastico acquisisce l’eventuale richiesta della famiglia; valuta la sussistenza delle condizioni per procedere alla conferma sentendo anche il Gruppo di lavoro operativo (Glo) e comunica entro il 15 giugno l’esito all’ufficio scolastico territoriale, alla famiglia e al docente interessato. A quest’ultimo il compito di esprimere la propria volontà.
L’idea del governo non piace al sindacato che ha annunciato di opporsi in sede legale alla decisione presa da viale Trastevere. “Siamo di fronte – ci spiega il segretario della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile – a un atto incostituzionale che dequalifica la formazione. Ciò potrebbe ledere i diritti del personale che, oltre al fatto di essere in possesso di specializzazione, potrebbe vantare quel posto per diritto di graduatoria anche tra colleghi specializzati”.
Nelle scorse ore la Uil Scuola ha dato mandato al proprio ufficio legale di impugnare il decreto ministeriale: “Questo provvedimento – rimarca il segretario – incoraggerà un sistema clientelare e di facile ottenimento del consenso, minando il principio di imparzialità del nostro sistema scolastico statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. Scegliersi i docenti equivale a trasformare l’istruzione costituzionalmente definita quale funzione essenziale dello Stato in un servizio che risponderebbe solo ai “desiderata” delle famiglie”.
Un punto di vista condiviso dalla segretaria della Flc Cgil, Gianna Fracassi che dice: “È un decreto lesivo della libertà di insegnamento e funzionale a un’idea di scuola intesa come servizio a domanda individuale e svalutata nella sua funzione educativa e didattica. La norma rende manifesta la totale inadeguatezza e incapacità del ministero di dare continuità all’offerta formativa attraverso la stabilità degli organici di sostegno e la soluzione adottata produrrà il solo risultato di generalizzare il lavoro precario sottoponendolo a una nuova ricattabilità”. La Flc è pronta ad opporsi in ogni modo e con ogni forma di mobilitazione a questo decreto: dall’impugnativa alla tutela legale individuale dei docenti che saranno danneggiati dal provvedimento e scavalcati in graduatoria da colleghi scelti dalle famiglie.
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