cos’è successo e quanto è stato grande il down

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Continuano nella mattinata di oggi a fioccare segnalazioni di utenti che riscontrano problemi nell’effettuare pagamenti sul circuito Mastercard. Sia gli acquisti online sia i pagamenti nei negozi fisici tramite POS avrebbero infatti presentato da ieri mattina malfunzionamenti, con terminali che segnalavano transazioni rifiutate senza apparente motivo.

Down del circuito Mastercard: le segnalazioni degli utenti

Le segnalazioni si sono diffuse rapidamente, con un picco tra le 09:00 e le 10:00 del mattino di ieri 9 marzo, e hanno coinvolto vari Paesi, tra cui l’Italia, il Regno Unito, il Giappone, l’Australia e l’Ucraina. Secondo i dati raccolti da Downdetector, un portale partecipativo che raccoglie segnalazioni da parte di utenti di tutto il mondo, la maggior parte dei problemi ha riguardato le transazioni, mentre una percentuale minore ha segnalato difficoltà con acquisti online e l’uso delle app bancarie. Dopo alcune ore, la situazione è lentamente rientrata, ma resta importante analizzare cosa sia successo, quali possano essere state le cause e se si sia trattato di un vero e proprio blackout del circuito di pagamento oppure se la notizia è stata “gonfiata” dai giornali.

Credit: Downdetector

Cos’è successo con il circuito Mastercard

Quando si verificano interruzioni nei servizi finanziari di un colosso come Mastercard, la causa può essere riconducibile a diversi fattori tecnici. I circuiti di pagamento funzionano attraverso una rete complessa di server e infrastrutture digitali che elaborano ogni transazione in tempo reale. Un malfunzionamento nei data center, un problema di sincronizzazione tra i vari sistemi bancari o un’interruzione nelle comunicazioni con i POS sono alcuni dei possibili motivi che possono portare a un blocco temporaneo delle operazioni. Un’altra possibilità è quella di un sovraccarico della rete, magari dovuto a un improvviso aumento delle transazioni o a un aggiornamento software mal riuscito.

Alcuni disservizi informatici possono anche essere il risultato di attacchi informatici. Una delle tecniche più utilizzate dagli hacker è il DDoS (Distributed Denial of Service), che consiste nell’inviare un numero enorme di richieste ai server per mandarli in tilt e renderli temporaneamente inutilizzabili. Nel caso specifico del down di Mastercard, non ci sono dichiarazioni ufficiali che suggeriscano un attacco informatico come causa dell’accaduto. Anzi, a dirla tutta, Mastercard non ha ancora rilasciato comunicazioni su quanto successo, per cui è impossibile determinare quale delle ipotesi summenzionate sia la più probabile di tutte.

In ogni caso, le testimonianze degli utenti confermano che il problema non era limitato a una sola area geografica. Alcuni clienti hanno riferito di non essere riusciti a utilizzare le loro carte per oltre 24 ore, sia all’estero che in Italia. A Piacenza, stando a quanto riferito da una segnalazione, tutti i terminali sembravano non accettare pagamenti con Mastercard, mentre in un’altra segnalazione un utente ha raccontato di aver avuto difficoltà sia in Spagna, all’aeroporto di Valencia, sia una volta tornato in Italia. La mappa delle segnalazioni in Italia mostra una maggiore concentrazione nelle grandi città come Milano, Roma, Torino, Bologna e Napoli.

Le reali proporzioni del down Mastercard

Analizzando i dati di Downdetector, il numero di segnalazioni registrate non è stato così elevato da far pensare a un vero e proprio blackout globale. A livello internazionale, un evento del genere dovrebbe generare migliaia di segnalazioni in pochi minuti, ma nel caso di Mastercard il picco massimo è stato inferiore alle 150 segnalazioni. Per confronto, problemi su larga scala che coinvolgono piattaforme come Instagram o i servizi bancari online registrano volumi ben più alti. Anche osservando le segnalazioni relative alle principali banche che si appoggiano a Mastercard, non si rilevano anomalie significative. Questo potrebbe suggerire che il problema abbia avuto un impatto localizzato e non sistemico.

Le indiscrezioni sulla natura del disservizio hanno portato alcuni media a parlare di un down su larga scala, ma i dati oggettivi non supportano pienamente questa ipotesi. Se ci fosse stato un guasto diffuso a livello di infrastruttura centrale, si sarebbero probabilmente registrati disagi più estesi e duraturi, con segnalazioni molto più numerose da parte sia degli utenti che degli stessi istituti bancari.

Cosa fare in caso di futuri problemi nei pagamenti

Comunque sia, episodi come questo evidenziano l’importanza di avere sempre alternative di pagamento. Portare con sé una carta di credito/debito appartenente un circuito diverso oppure disporre di un po’ di contanti, può sicuramente mitigare i disagi generati da simili problemi. Anche se il malfunzionamento sembra essere rientrato (almeno nel momento in cui scriviamo), bisogna mettere in conto che eventi di questo tipo possono capitare e capitano. Meglio non essere sprovveduti!





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