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Attrarre un numero sempre maggiore di tifosi-turisti e fare degli eventi sportivi un veicolo per la crescita, sociale e sostenibile.
Tra le ambizioni dell’Arabia Saudita c’è anche questa, e mentre il Regno guarda al futuro aspettando i Mondiali di Calcio del 2034, la diversificazione della sua economia resta un obiettivo cruciale.
Gli eventi culturali e sportivi stanno ridefinendo il panorama culturale del Paese e questo sta contribuendo da una parte all’incremento dei flussi internazionali, dall’altra al miglioramento della qualità della vita della popolazione locale.
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I numeri
Negli ultimi quattro anni l’Arabia Saudita ha accolto 2,5 mln di turisti sportivi ospitando 80 eventi internazionali di sport, tutti appuntamenti che stanno supportando la rapida trasformazione nell’ambito di Vision 2030, che come sappiamo prevede il raggiungimento di 150 mln di turisti internazionali all’anno entro il 2030.
Le previsioni
“La Formula 1 a Jeddah ha portato visitatori da 160 Paesi e ha creato 20mila posti di lavoro generando un impatto economico di 900 mln di SAR (240 mln di dollari) – ha affermato il ministro del turismo Ahmed Al-Khatteb (fonte Gulf News) che in un recente post ha voluto evidenziare il ruolo crescente del Regno Saudita nel settore del turismo sportivo globale. Al-Khatteb ha affermato che il turismo sportivo rappresenta ora il 10% della spesa turistica globale e si prevede che crescerà del 17,5% entro il 2030”.
Aspettando il 2034
L’Arabia Saudita ha ospitato numerosi eventi sportivi globali, tra cui il WWE Super Showdown, il Saudi Pro-Golf Championship, Battle of the Champions, Formula E, E-Prix, International Handball Federation Super Globe e Saudi International Meeting for Disabilities Sport: “E’ chiaro che la Coppa del Mondo FIFA del 2034 è un passo successivo quasi naturale nel nostro continuo percorso di trasformazione – ha detto il ministro -. L’investimento su 15 stadi è stato concepito pensando al futuro, progettato per accogliere un afflusso globale di tifosi, supportare le esigenze infrastrutturali a lungo termine e trasformare le location in vivaci centri sportivi e di impegno per la comunità”.
Dei 15 stadi che ospiteranno le partite dei mondiali (a Riyadh, Jeddah, Al Khobar, Abha e Neom), ben 11 impianti saranno completamente nuovi e la sola Riyadh ne avrà 8, tra cui il King Salman Stadium che accoglierà oltre 92mila spettatori e le partite di apertura e chiusura del torneo.
L’impatto del turismo sportivo si estende comunque, secondo Al-Khatteb, ben oltre gli stadi: “Si riflette nelle comunità che eleva, nelle opportunità che offre e nel futuro che costruisce- ha spiegato -, Sono fermamente convinto che in Arabia Saudita il futuro appartenga ai giovani e alle generazioni future. Con il 63% dei sauditi sotto i 30 anni, questa nazione è guidata da una spinta inarrestabile verso il progresso”.
Un investimento annuale di 300 mln di dollari nel frattempo, continua a rafforzare lo sviluppo dei club di calcio mentre gli sport femminili sono aumentati dal 2015 del 149%. Poi, c’è l’attenzione verso gli eSports che rappresenta un ulteriore passo avanti nella modernizzazione del Paese, con cospicui investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Focus sui giochi digitali
L’Esports World Cup 2025 si svolgerà a Riyadh quest’estate (luglio-agosto) e promette di avere un impatto significativo consolidando ulteriormente il Regno Saudita come destinazione di riferimento per gli amanti dell’intrattenimento digitale. Anche l’edizione 2024 si era svolta in Arabia riscuotendo un enorme successo. Il bis era dunque inevitabile.
Qiddiya, lavori in corso
Lo sport, con tutte le sue connessioni, ricordiamo che sarà anche il protagonista del giga-progetto Qiddiya City, destinata a diventare la capitale dell’intrattenimento, dello sport e delle arti nel Paese, con i parchi a tema Six Flags e Dragon Ball, la pista Speed Park e la Qiddiya Esports Arena. Tutti i progetti di Qiddiya saranno finalizzati prima delle Olimpiadi invernali asiatiche 2029, dell’Expo mondiale 2030 e della Coppa del mondo Fifa 2034. Promessa delle autorità saudite.
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Alessandra Tesan
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