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Curarsi con i bagni di foresta. C’è chi li chiama “Shinrin-yoku”, chi “Forest bathing” e chi parla invece di “Terapia forestale”. Termini praticamente sconosciuti fino a pochi anni fa e oggi sinonimo di benessere personale e di cura e prevenzione. Pratiche che danno anche una mano all’economia locale creando un indotto turistico.
Di questo e molto altro si discuterà sabato 15 marzo al convegno del progetto FOR.SA, acronimo di “foreste e salute”, guidato dalla Foresta Modello delle Montagne Fiorentine. Il progetto, finanziato dal GAL Start attraverso il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana, ha l’obiettivo di valorizzare i territori montani di Valdisieve e Valdarno. Si vogliono individuare e fornire luoghi idonei alle pratiche di “terapia forestale”.
Terapia forestale per sentirsi meglio
L’uso terapeutico della foresta è una nuova disciplina nata in Giappone oltre 40 anni fa e oggi in rapida espansione in tutto il mondo. In Italia viene studiata da alcuni anni, dall’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBE) con alcuni partner istituzionali: Crea (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – Masaf), Istituto superiore di sanità, Club Alpino Italiano (Cai) e numerose università.
Il progetto FOR.SA ha lavorato nell’ultimo anno, insieme alle comunità locali, per realizzare dei percorsi nel territorio della Montagna fiorentina. Il 15 marzo presso l’Abbazia di Vallombrosa Sala del Capitolo se ne discuterà con l’obiettivo di capire come foreste, comunità e salute umana possano rigenerarsi insieme.
Esperti di rilevanza nazionale e ospiti internazionali condivideranno esperienze e prospettive attraverso tavole rotonde e interventi tematici. Saranno presentati i risultati raggiunti e le proposte operative per il futuro. L’iniziativa ha già registrato il tutto esaurito ma si può seguire la diretta streaming sul canale www.youtube.com/@CompagniadelleForeste.
I benefici per la salute umana
Da anni la scienza sta studiando i benefici degli ambienti forestali per la salute, con risultati spesso sorprendenti. Dimostrato l’effetto specifico e significativo sulla salute generato da alcune sostanze emesse dalle piante in ambienti forestali rispetto a sintomi di ansia e di asma infantile. Queste sostanze sono i COV – Composti Organici Volatili.
Federica Zabini, ricercatrice CNR-IBE sottolinea che “tali sostanze incidono anche sull’organismo umano, che si è evoluto a stretto contatto con gli ambienti forestali. In pratica, inalando queste sostanze, il nostro organismo ha “imparato”, nel tempo, a trarne dei benefici”.
Zabini aggiunge che “i nostri lavori hanno dimostrato benefici diretti dell’inalazione dei monoterpeni in seguito a esposizioni di appena 3 ore (ansia) o di due settimane (asma)”.
La terapia forestale è stata, recentemente e per la prima volta, inclusa nel Programma delle medicine complementari del Servizio Sanitario Regionale della Toscana, primo caso in Italia. La sperimentazione condotta per il progetto FOR.SA ha prodotto risultati originali e di grande rilievo.
Terapia Forestale (immagine di repertorio)
“Le sessioni sperimentali di terapia forestale hanno evidenziato una significativa riduzione dell’ansia nei partecipanti, soprattutto nei percorsi più agevoli, che non richiedevano un particolare impegno fisico -dichiara Francesco Meneguzzo, ricercatore CNR-IBE- Grazie alle misurazioni ambientali, sono state rilevate alte concentrazioni di monoterpeni e bassi livelli di inquinanti nell’atmosfera, confermando il valore ambientale delle montagne fiorentine e del Parco nazionale delle montagne casentinesi per la salute umana”.
La terapia forestale come business
Terapia forestale significa anche economia. La salute coinvolge direttamente il benessere delle persone e i bilanci delle amministrazioni pubbliche. Ma ogni pratica di terapia forestale si innesta anche su un territorio, spesso rurale e montano, quindi spesso finanziariamente marginale, generando possibili interazioni di natura economica.
Si va dalla richiesta di servizi di ospitalità ma anche nuove opportunità di lavoro in termini di predisposizione e manutenzione dei percorsi, organizzazione di sessioni di terapia con esperti e ricercatori.
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