Rottamazione Quater: Come Gestire I Solleciti Dell’Agenzia Delle Entrate In Attesa Della Riapertura – Studio Pizzano

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difficile da pignorare

 


L’attività di riscossione tributaria ha registrato negli ultimi tempi un sensibile incremento di efficienza, con azioni esecutive più rapide e incisive verso i contribuenti indebitati. Chi riceve solleciti dall’AdER si trova oggi davanti a una scelta cruciale: attendere la riapertura della rottamazione quater, prepararsi per un’eventuale quinta edizione o attivare immediatamente altre forme di protezione patrimoniale. Questo articolo analizza le opzioni disponibili per i contribuenti che ricevono minacce di esecuzione forzata, evidenziando le strategie più efficaci per scongiurare pignoramenti e tutelare la propria stabilità economica in questa delicata fase di transizione normativa.

La pressione esecutiva dell’Agenzia delle Entrate Riscossione

I processi di riscossione dei tributi appaiono oggi notevolmente più tempestivi ed efficaci rispetto al passato. La pressione sulle posizioni debitorie si manifesta attraverso strumenti incisivi come pignoramenti dei conti correnti, intercettazione dei rimborsi fiscali e azioni presso terzi che coinvolgono clienti di imprese e professionisti, stipendi e pensioni.

La situazione merita particolare attenzione per quei contribuenti che, dopo aver superato periodi economicamente complessi (pandemia, tensioni internazionali, crisi energetica, transizione digitale), si trovano ora a fronteggiare solleciti che contengono la minaccia: “Trascorso inutilmente questo termine procederemo, come previsto dalla legge, a esecuzione forzata.

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È fondamentale comprendere che tali avvertimenti rappresentano un rischio concreto per chi possiede beni aggredibili (immobili, liquidità bancaria, beni mobili registrati), mentre hanno minore impatto per soggetti privi di patrimonio significativo.

Come interpretare correttamente i termini dei solleciti

Quando si riceve un sollecito dall’AdER, occorre innanzitutto comprendere la reale tempistica delle procedure. In particolare:

  • Il termine di 5 giorni indicato nei solleciti non comporta l’immediato pignoramento del conto, ma l’avvio del processo amministrativo di attivazione dell’azione esecutiva;
  • L’iter burocratico può durare da pochi giorni fino a diverse settimane;
  • Secondo informazioni raccolte presso operatori dell’Agenzia, per i debiti rientranti nella rottamazione quater “decaduta” viene concessa una certa flessibilità in considerazione della prevista riapertura.

Questo margine temporale rappresenta un’opportunità strategica per i contribuenti, che possono utilizzarlo per pianificare le proprie mosse difensive.

Strategie operative per diverse tipologie di cartelle

Un caso pratico può aiutare a comprendere le possibili strategie. Immaginiamo di ricevere un sollecito relativo a due cartelle distinte:

  1. Un debito confluito in una precedente domanda di rottamazione quater successivamente decaduta;
  2. Un debito notificato nel 2024 riferito a ruoli del dicembre 2023 non pagati.

In questo scenario, è possibile adottare un approccio differenziato:

  • Per la prima cartella, attendere l’attivazione della procedura telematica di riammissione alla rottamazione quater (prevedibilmente entro metà marzo 2025), rispettando il termine di 20 giorni previsto dalla normativa;
  • Per la seconda cartella, procedere immediatamente con la richiesta di rateazione, optando per il numero massimo di rate possibile in previsione di una futura rottamazione quinquies.

Questa strategia combinata consente di beneficiare delle tutele previste dalla normativa vigente e di mantenere aperte future opzioni di regolarizzazione agevolata.

Le tutele offerte dalla rateizzazione secondo l’articolo 19 del DPR 602/73

La richiesta di rateizzazione offre significative protezioni al contribuente, come espressamente previsto dall’articolo 19 del DPR 602/73, comma 1-quater: a seguito della presentazione della richiesta di cui ai commi 1 e 1.1 e fino alla data dell’eventuale rigetto della stessa richiesta ovvero dell’eventuale decadenza dalla dilazione ai sensi del comma 3:

  • sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza;
  • non possono essere iscritti nuovi fermi amministrativi e ipoteche, fatti salvi quelli già iscritti alla data di presentazione;
  • non possono essere avviate nuove procedure esecutive.

Particolarmente rilevante è quanto stabilito dal comma 1-quater 2: Il pagamento della prima rata determina l’estinzione delle procedure esecutive precedentemente avviate, a condizione che non si sia ancora tenuto l’incanto con esito positivo o non sia stata presentata istanza di assegnazione, ovvero il terzo non abbia reso dichiarazione positiva o non sia stato già emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.

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Questo significa che il semplice pagamento della prima rata blocca procedure esecutive già in corso, purché non siano giunte a fasi avanzate.

Vantaggi strategici e limiti della rateizzazione

È importante sottolineare che, secondo il comma 3 dell’articolo 19, in caso di mancato pagamento, nel corso del periodo di rateazione, di otto rate, anche non consecutive:

  • il debitore decade automaticamente dal beneficio della rateazione;
  • l’intero importo iscritto a ruolo ancora dovuto è immediatamente ed automaticamente riscuotibile in unica soluzione;
  • il carico non può essere nuovamente rateizzato.

Questo sistema presenta un’opportunità strategica: anche in caso di pagamento della sola prima rata, il contribuente beneficia delle tutele sopraelencate per un periodo sufficientemente lungo da consentire di monitorare l’eventuale approvazione della rottamazione quinquies.

Il nodo critico della impossibilità di nuova rateizzazione

Un aspetto particolarmente problematico della normativa attuale è rappresentato dall’impossibilità di procedere con una nuova rateizzazione dopo la decadenza. Questa limitazione costituisce, a parere di chi scrive, una delle principali cause del mancato smaltimento del magazzino delle cartelle non pagate presso l’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Il legislatore dovrebbe considerare l’introduzione di maggiore flessibilità, concedendo almeno una possibilità di nuova rateazione per consentire ai contribuenti in difficoltà di regolarizzare progressivamente la propria posizione fiscale.

Conclusioni

La gestione dei solleciti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione richiede un approccio strategico e informato. Le recenti novità normative offrono opportunità significative per i contribuenti che sanno come muoversi nel complesso panorama della riscossione tributaria.

La strada ottimale dipende dalla specifica situazione del contribuente, ma in linea generale:

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  • Chi ha posizioni rientranti nella rottamazione quater può attendere la riapertura delle procedure di riammissione;
  • Per le altre posizioni debitorie, la rateizzazione rappresenta uno strumento efficace di protezione immediata;
  • È fondamentale monitorare gli sviluppi normativi relativi all’ipotizzata rottamazione quinquies.

In ogni caso, è essenziale agire tempestivamente per evitare le conseguenze più severe delle azioni esecutive, sfruttando le tutele offerte dall’ordinamento tributario.

In sintesi

IN SINTESI


Come è cambiata recentemente l’attività di riscossione tributaria? L’attività è diventata molto più efficiente e incisiva, con azioni esecutive rapide come pignoramenti dei conti, intercettazione di rimborsi fiscali e azioni sui crediti verso terzi.


Cosa significano realmente i termini nei solleciti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione? Il termine di 5 giorni non indica l’immediato pignoramento ma solo l’avvio della procedura amministrativa, che può richiedere da giorni a settimane, offrendo tempo utile per pianificare strategie difensive.


Quali strategie operative può adottare il contribuente che riceve solleciti? Per le cartelle incluse nella rottamazione quater decaduta conviene attendere la prevista riapertura entro metà marzo 2025; per debiti più recenti è consigliabile richiedere subito una rateizzazione per tutelarsi immediatamente e preservare l’accesso a eventuali future rottamazioni.


Quali tutele offre la richiesta di rateizzazione? Blocca nuove procedure esecutive, impedisce l’iscrizione di nuovi fermi amministrativi e ipoteche, e sospende i termini di prescrizione e decadenza. Il pagamento della prima rata estingue procedure esecutive già avviate, purché non siano avanzate.

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Quali limiti ha l’attuale normativa sulla rateizzazione? La decadenza dalla rateizzazione dopo otto rate non pagate impedisce qualsiasi nuova dilazione sullo stesso debito, rendendo difficile per i contribuenti in crisi regolarizzare progressivamente le posizioni debitorie.


Quale comportamento è consigliato ai contribuenti per evitare pignoramenti? Agire rapidamente richiedendo rateizzazioni o attendendo eventuali nuove aperture della rottamazione, monitorando attentamente gli sviluppi normativi per cogliere ogni opportunità di regolarizzazione agevolata.



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