Il Pd contro Giansiracusa, “è confuso sulle mansioni di un capo di gabinetto…”

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Ed è scontro tra il gruppo consiliare del Pd e il capo di gabinetto del Comune di Siracusa Michelangelo Giansiracusa. “Lo conosciamo come un politico di lungo corso e da tempo sindaco del suo comune: Ferla. Ci meraviglia, quindi, che abbia confuso il ruolo politico a Ferla con quello di dipendente del Comune a Siracusa e nella veste di capo di gabinetto abbia deciso di correre in soccorso di Francesco Italia. A nostro avviso ben altre sono le mansioni ed i doveri di un capo di gabinetto”, lo riprendono Milazzo, Greco e Zappulla dopo il suo intervento sulla recente approvazione del bilancio.
Il Pd non ha partecipato ai lavori della seduta del 4 marzo, per protesta “anche contro il fatto che il sindaco diserti sistematicamente il confronto in aula, ossia le riunioni del Consiglio comunale, e che anche in quella dedicata al bilancio del 3 marzo è andato via dopo alcune ore”.
Così, riferendosi all’invito di Giansiracusa a dibattere in aula e non in conferenza stampa, “probabilmente si confonde ancora e sbaglia interlocutore: chi non considera l’aula consiliare come luogo di decisione politica e come centro nevralgico di dibattito sulle scelte amministrative è il Sindaco e la sua amministrazione, non il gruppo consiliare del Pd”, rispondono i tre consiglieri.
“Abbiamo disertato l’aula per protestare contro la bocciatura di tutti gli emendamenti proposti dalle forze che finora hanno fatto una vera e concreta opposizione alla giunta Italia; contro l’interruzione, nella seduta del 3 marzo, di un’importante discussione su di un emendamento sul piano di eliminazione delle barriere architettoniche e la maggioranza consiliare, con il nostro voto fermamente contrario, ha votato l’aggiornamento della seduta all’indomani solo perché si erano fatte le ore 20:30 di sera. Ricordiamo a Giansiracusa che, al contrario di noi, il sindaco Italia non era in aula nelle sedute del 26 e del 27 febbraio nelle quali abbiamo trattato gli atti propedeutici al bilancio, ivi compreso un maxiemendamento del sindaco dello stesso 26 febbraio nelle righe del quale abbiamo scovato la privatizzazione di tutti i parcheggi e le aree di sosta della città. Anche di questo in aula abbiamo chiesto spiegazioni senza riceverle. Lo abbiamo detto in aula e lo ribadiamo adesso: non appartiene alla nostra cultura politica e alla nostra idea di buona amministrazione decidere di privatizzare i parcheggi e le aree di sosta dell’intera città senza prima confrontarsi con il Consiglio comunale, senza prima ascoltare i cittadini, le categorie dei commercianti e degli artigiani, le organizzazioni sindacali”.
Per i consiglieri Pd il maxiemendamento a firma del sindaco al bilancio di previsione “costituisce una vera e propria mini manovra finanziaria e che esso non è affatto passato al vaglio delle commissioni consiliari. Attendiamo ancora risposte alle nostre critiche sul piano delle alienazioni e sulla volontà della giunta Italia di vendere luoghi della cultura cittadina quali lo stabile della biblioteca di via dei Santi Coronati e il complesso monumentale dell’ex biblioteca San Pietro”, rilanciano dal Pd.
“Ricordiamo a Giansiracusa che Francesco Italia amministra Siracusa dal 2018 e che con sette manovre di bilancio non è riuscito a risolvere i problemi delle strade cittadine dissestate, piene di buche e pericolose, della realizzazione di nuove infrastrutture di collegamento tra la città e le zone balneari e tra la città e l’area del nuovo ospedale, della messa in sicurezza e della verifica delle condizioni di agibilità delle scuole, dello sfalcio delle erbe infestanti, della cura del verde pubblico e del suo incremento, della illuminazione cittadina oltre che delle contrade e delle zone periferiche, della crisi in cui versano il commercio e l’artigianato cittadini, della fuga dei nostri giovani. E soprattutto gli ricordiamo che nemmeno nel bilancio 2025 è dato leggere una soluzione a questi problemi. Il Sindaco – prosegue la lunga nota del gruppo consiliare Pd – non sta per strada e non sta in aula, probabilmente starà ancora pensando all’inaugurazione del ponte ciclopedonale, proprio quello che, in analogia con il resto della città, è tutto buio. Noi in aula siamo già tornati, presentando interrogazioni e ordini del giorno, ma il Sindaco non c’era e in sincerità noi ci saremo stupiti del contrario”.

 

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