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Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati riconosce e comprende le legittime preoccupazioni delle famiglie riguardo alla necessità di garantire una continuità didattica stabile per i propri figli con disabilità. Tuttavia, riteniamo che l’introduzione dell’art. 8 del DL 71/2023, seppur animata da buone intenzioni, possa generare conseguenze che meritano un’attenta riflessione, affinché l’inclusione scolastica rimanga un diritto garantito per tutti e non si creino disparità o difficoltà organizzative.
1. La continuità didattica è un diritto fondamentale, ma va garantita in modo equo e strutturale
Siamo perfettamente consapevoli dell’importanza del legame tra docente e studente con disabilità e comprendiamo il desiderio delle famiglie di mantenere un insegnante che ha già instaurato una relazione educativa positiva con il proprio figlio. Tuttavia, riteniamo che la continuità non debba essere affidata solo alla possibilità di conferma del singolo docente, ma debba essere garantita strutturalmente attraverso politiche di stabilizzazione del personale, che riducano il turn-over e diano maggiori certezze a studenti, famiglie e insegnanti.
2. Il docente di sostegno è una risorsa per tutta la classe, non solo per il singolo studente
Il principio di contitolarità stabilito dalla normativa vigente prevede che il docente di sostegno sia assegnato alla classe nel suo insieme, contribuendo all’inclusione di tutti gli studenti e non esclusivamente al supporto individuale dell’alunno con disabilità. Un’eccessiva personalizzazione della figura del docente rischia di isolare lo studente anziché favorirne l’integrazione con i compagni. L’inclusione è un processo che deve coinvolgere tutta la comunità scolastica e non può basarsi solo sulla relazione individuale tra docente e studente.
3. Equità e trasparenza nel sistema di assegnazione dei docenti
Pur riconoscendo il valore della continuità, è fondamentale garantire che le assegnazioni dei docenti avvengano secondo criteri oggettivi e trasparenti, nel rispetto delle normative vigenti. L’art. 8 del DL 71/2023 si sovrappone alle disposizioni già esistenti, come l’Ordinanza Ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024, introducendo possibili criticità interpretative e operative. L’assegnazione dei docenti deve essere gestita in modo da tutelare tutti gli studenti con disabilità, evitando disparità di trattamento che potrebbero derivare da un sistema basato su scelte individuali.
4. Il ruolo centrale della famiglia nel processo educativo
Le famiglie giocano un ruolo fondamentale nel percorso di crescita e apprendimento dei propri figli, e il loro coinvolgimento nelle decisioni educative è essenziale. Tuttavia, è importante che le scelte relative al sostegno scolastico siano frutto di un’azione condivisa tra scuola e famiglia, basata su criteri pedagogici consolidati e sul lavoro del Gruppo di Lavoro Operativo (GLO). La collaborazione tra scuola e famiglie deve rimanere il pilastro di un’inclusione autentica e non trasformarsi in un meccanismo che, pur rispondendo alle esigenze di alcuni, potrebbe creare difficoltà organizzative o disuguaglianze per altri.
5. Il rischio di delega impropria e frammentazione del percorso educativo
Il sistema scolastico italiano si fonda su principi inclusivi sanciti dalla Costituzione e dalla legge 104/1992, che individuano il docente di sostegno come una figura assegnata alla classe e non al singolo alunno. Se da un lato il desiderio di continuità è comprensibile, dall’altro occorre evitare che questo si traduca in un modello che isoli lo studente con disabilità dal resto della classe. Un’inclusione efficace si realizza attraverso il lavoro sinergico di tutti i docenti e delle figure professionali coinvolte, non attraverso una delega impropria che rischia di limitare le opportunità educative dello studente.
6. Una soluzione strutturale: stabilizzazione del personale e valorizzazione delle competenze
La vera continuità didattica non si ottiene con interventi normativi emergenziali, ma con una politica di stabilizzazione dei docenti di sostegno. Troppe famiglie, ogni anno, devono affrontare l’incertezza di un cambio di insegnante a causa della precarietà del sistema di assegnazione. Investire in un piano di assunzione stabile dei docenti specializzati è l’unica strada per garantire continuità, qualità e una relazione educativa solida tra insegnante e studente.
Conclusioni
Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati ribadisce la necessità di un confronto costruttivo tra famiglie, scuole e istituzioni, affinché la continuità didattica venga garantita in un quadro di equità, trasparenza e rispetto delle normative vigenti. È fondamentale che l’inclusione rimanga un processo educativo condiviso, senza creare differenze tra gli studenti o caricare sulle famiglie il peso di decisioni che dovrebbero essere garantite dal sistema scolastico in modo strutturale.
Chiediamo quindi al Ministero dell’Istruzione e del Merito di rivedere l’applicazione dell’art. 8 del DL 71/2023, affinché si trovino soluzioni che garantiscano sia la continuità didattica, sia il rispetto dei principi inclusivi sanciti dalla nostra Costituzione.
Solo attraverso una scuola realmente inclusiva e organizzata in modo stabile sarà possibile assicurare il successo formativo di tutti gli studenti con disabilità, nel rispetto delle loro esigenze e delle aspettative delle loro famiglie.
Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati
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