«In Toscana le società delle mega-rinnovabili industriali stanno presentando un numero esorbitante di richieste di autorizzazione. Chiediamo alla Regione di proteggere campagne e montagne»: lo afferma la coalizione TESS che ha lanciato una petizione.
«In Toscana, come in altre regioni italiane senza leggi sulle aree idonee agli impianti di energia rinnovabile, le società delle mega-rinnovabili industriali stanno presentando un numero esorbitante di richieste di autorizzazione direttamente al MASE, agevolate da una recente sburocratizzazione che apre le porte alle speculazioni, con il gap legislativo. Chiediamo alla Regione di proteggere campagne e montagne»: lo afferma la coalizione TESS che ha lanciato una petizione.
«Chiediamo che la Regione Toscana legiferi con prudenza e coscienza sulle aree Idonee ai mega-impianti delle rinnovabili” ed è chiamata a tutelare il patrimonio paesaggistico e culturale – scrivono dalla coalizione TESS – Il fenomeno di assalto ai territori italiani è motivato principalmente dalla volontà degli speculatori di assicurarsi i terreni più vantaggiosi prima dell’entrata in vigore di eventuali leggi restrittive. La nuova legge regionale sulle Aree Idonee agli impianti di rinnovabili industriali deve essere applicata esclusivamente in zone adeguate, già industrializzate o soggette a degrado. In caso contrario, i territori più pregiati della Toscana saranno esposti a una colonizzazione industriale incontrollata. Migliaia di ettari di pianure, colline, coste e montagne, che finora hanno garantito il sequestro del carbonio, la biocapacità, l’equilibrio idrogeologico, l’attrattività turistica e la biodiversità, elementi fondamentali per la salute e il benessere economico della regione, rischiano di essere compromessi dall’impatto di numerosi impianti industriali. La collocazione logica di tali impianti dovrebbe essere nelle aree urbane e industriali, dove si concentra il fabbisogno energetico e si può evitare il 50% di dispersione che avviene nel trasporto».
La petizione è promossa da oltre cento comitati e associazioni di TESS (Transizione Ecologica Senza Speculazione) e sostenuta dai sindaci toscani di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e UPI (Unione Province d’Italia) e fa appello ai consiglieri della Giunta Regionale Toscana «affinché legiferino in modo trasparente ed efficace. È cruciale che la legge, per quanto ben concepita nei suoi principi, si applichi anche alle richieste di autorizzazione già in corso. In caso contrario, il suo impatto sarebbe vanificato, considerando che le numerose richieste attuali sono concentrate in aree dove i terreni hanno un minor costo per gli investitori, ma un alto valore per la salute della collettività e dell’ambiente».
«Si richiede, inoltre, di prevenire con fermezza la riduzione e il declassamento delle 139 Zone a Speciale Conservazione (ZSC) della Toscana. Queste aree di inestimabile valore ecologico sono minacciate da lacune legislative che le rendono vulnerabili a modifiche potenzialmente dannose. La presenza di specie protette nelle ZSC non solo giustifica la loro preservazione, ma offre anche l’opportunità di proporre ampliamenti strategici e miglioramenti significativi nella loro gestione – scrive la coalizione – È imperativo agire ora, con determinazione e consapevolezza. Un’azione coordinata e incisiva garantirà che ogni singola ZSC riceva l’attenzione e la protezione che merita. Questo intervento tempestivo può giocare un ruolo cruciale nella salvaguardia del nostro inestimabile patrimonio naturalistico. È fondamentale assicurare che le decisioni regionali siano basate su dati aggiornati, completi e scientificamente validi, garantendo così un futuro sostenibile per le nostre aree protette e per le generazioni future».
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