Un romanzo che nasce dall’amore per i misteri, in cui la città di Messina rappresenta «il punto di partenza e di ritorno di un cerchio avventuroso». Nostra signora da Messina (Algra Editore) chiude la trilogia iniziata con Nessun Dorma e proseguita con Portami con te, di Eliana Camaioni. «Era da tempo che volevo parlare di lei, della patrona di Messina. Di quella Madonna della Lettera tanto cara ai miei concittadini, che fortemente presenta però, a livello filologico e iconografico, importanti lacune», ci racconta l’autrice dell’opera che ha conquistato un posto tra le dieci proposte al Premio Letterario “Mario La Cava”.
In “Nostra signora da Messina”, la Sicilia è al centro del racconto, ma la storia parte e si sviluppa in città diverse. Un vero e proprio viaggio che è sinonimo di scoperta. Come nasce quest’opera?
Era da tempo che volevo parlare di lei, della patrona di Messina. Di quella Madonna della Lettera tanto cara ai miei concittadini, che fortemente presenta però, a livello filologico e iconografico, importanti lacune. Una su tutte: perché nelle immagini più antiche di questa Madonna, a cominciare da quella che sta sull’altare del nostro Duomo, non vi è traccia della Lettera? Uno spunto sufficiente per farmi venire voglia di indagare, e l’ho fatto a partire dall’etimologia; mi sono chiesta: vuoi vedere che “lettera” è lectio facilior di qualcosa di diverso, che con il latino littera da cui si fa discendere nulla abbia a che vedere? Anche perché in latino la lettera comunemente intesa si chiama epistula, mentre la littera è solitamente la lettera dell’alfabeto. Mettendomi a studiare, sono risalita al greco litharion “gemma, pietra” [da cui il nome Letterio, che si festeggia con la Patrona] e da lì mi si sono dischiusi orizzonti: la divinità antica il cui simbolo è la pietra è Cibele, la Grande Madre. E in una città fortemente mariana come Messina, tutto mi fece pensare che, per sincretismo, la strada fosse quella giusta.
Quanto alle altre città citate nel romanzo, così come negli altri volumi della trilogia di cui Nostra Signora da Messina fa parte (Nessun Dorma e Portami con te), mi piace allargare la narrazione, facendo sì che Messina sia punto di partenza e di ritorno di un cerchio avventuroso.
2. Quanto c’è della sua vita e della sua esperienza in questo romanzo, che chiude un’importante trilogia?
Sicuramente l’amore per i misteri, per le civiltà antiche e per la filologia, trasmessami dalla mia maestra, prof. Paola Radici Colace. Sono stata un’allieva atipica, forse, perché ho sempre spaziato fra discipline diverse pur facendo capo al mondo classico, ma è da lei che ho imparato il metodo ed è lei che mi ha trasmesso, l’amore per questo tipo di indagine.
3. C’è una scrittrice, uno scrittore o un’opera in particolare che la ispira nella scrittura?
Tutto è cominciato leggendo Dan Brown. E’ stato lì che ho coniugato i miei studi con l’amore per il mystery, e da allora non ho mai smesso.
4. La sua opera è tra le dieci proposte al Premio Letterario “Mario La Cava”, dedicato a uno scrittore che ha saputo raccontare la Calabria come pochi. Ne è contenta?
Contenta e onorata. È stata per me una sorpresa, e spero di non deludere le aspettative riposte.
L’autrice
Eliana Camaioni, classe 1973, critico letterario e blogger. Dottore di ricerca in Filologia, ex docente di Latino e Greco, studiosa di misteri delle civiltà antiche. Collaboratrice della rivista Letteratitudine, è suo il blog #unminutodilibri per il giornale Messina Today. Ha pubblicato Di verità non dette (2007), Il legame dell’acqua (2008), L’amoretiepido (2014); ha vinto nel 2012 il Premio Terremoti di Carta col racconto Senza paracadute e nel 2015 il Premio Osservatorio Città di Bari con la sceneggiatura teatrale Caffè macchiato. Trascorre buona parte del suo tempo fra studi di sciamanesimo e la campagna che le è cara, nella città dello Stretto in cui è nata.
Il premio letterario “Mario La Cava”
Giunto alla sua ottava edizione, il Premio letterario “Mario La Cava” ha visto negli anni precedenti il trionfo di scrittrici e scrittori come Claudio Magris, Maria Pia Ammirati, Nadia Terranova, Donatella di Pietrantonio, Alessandro Zaccuri Gian Marco Griffi, Maria Grazia Calandrone.
Ogni anno viene assegnato a illustri personaggi del mondo letterario il Premio Speciale “La Melagrana” (negli anni precedenti Raffaele Nigro, Raffaele La Capria, Walter Pedullà, Piero Bevilacqua, Luigi Maria Lombardi Satriani, Massimo Onofri, Salvatore Silvano Nigro).
Nel corso della prossima edizione, così come negli anni precedenti, sarà poi assegnato il Premio dei lettori del Caffè, scelto tra i libri in gara da una giuria composta da appassionati lettori.
Le opere in concorso
Le opere proposte da una commissione composta da critici e scrittori tra quelle pubblicate in Italia nel 2024, saranno valutate da una giuria composta da Andrea Carraro, scrittore, Arnaldo Colasanti, critico e scrittore, Alessandro Moscè, critico e poeta, Caterina Verbaro, docente di letteratura all’Università LUMSA di Roma, e Pasquale Blefari, assessore alla Cultura del Comune di Bovalino, che selezionerà la terna finalista. L’opera vincitrice, a cura della stessa giuria, sarà designata durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Bovalino ad aprile 2025.
• Nostra signora da Messina – Eliana Camaioni – Algra Editore – Proposto da Paola Radici Colace
• Sparring partner – Andrea Caterini – Editoriale Scientifica – Proposto da Domenico Calcaterra
• Missitalia – Claudia Durastanti – La nave di Teseo – Proposto da Margherita Ganeri
• Il figlio di Forrest Gump – Angelo Ferracuti – Mondadori – Proposto da Marino Magliani
• Il fuoco che ti porti dentro – Antonio Franchini – Marsilio – Proposto da Maria Grazia Calandrone
• Certe sere Pablo – Gabriele Pedullà – Einaudi – Proposto da Salvatore Silvano Nigro
• La ragazza eterna – Andrea Piva – Bompiani – Proposto da Stefano Ercolino
• Troncamacchioni – Alberto Prunetti – Feltrinelli – Proposto da Marco Gatto
• Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia – Michele Ruol – Terrarossa – Proposto da Dario Ferrari
• I giorni di vetro – Nicoletta Verna – Einaudi – Proposto da Sandro Abruzzese
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