“Maggioranza dice no a riduzione”

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Forza Italia Marcianise protesta contro le aliquote Imu approvate in consiglio comunale.

“Il nostro consigliere, Giuseppe Tartaglione, ha presentato un emendamento per ridurre l’aliquota Imu dallo 0,9% allo 0,85%. Un piccolo ma importante taglio per dare respiro ai cittadini. Un aiuto concreto per chi ogni giorno lotta con tasse sempre più alte. Eppure, la maggioranza ha detto no”, si legge in una nota di Forza Italia.

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Il coordinamento cittadino di Forza Italia evidenzia: “Dopo aver cercato in tutti i modi di screditare e dichiarare illegittima la proposta, alla fine hanno votato contro. La verità è semplice: non hanno voluto abbassare l’Imu pur potendo farlo”.

Infine l’affondo. “Quando devono aumentare le tasse o sperperare denaro pubblico, lo fanno senza pensarci due volte. Basti guardare la distribuzione degli incarichi sfornati. Ma quando si tratta di aiutare i cittadini, questo – hanno detto – non si può più fare. Per loro le tasche dei cittadini sono solo un bancomat da cui prelevare – si legge ancora nella nota – Oggi Marcianise ha visto chi sta veramente dalla parte dei cittadini e chi invece continua a raccontare bugie dicendo di voler ‘fare il bene della città’. Utilizzano i nostri, i vostri soldi per le loro esigenze. Chiamiamole esigenze”.

𝙇’𝘼𝙎𝙎𝙀𝙎𝙎𝙊𝙍𝙀 𝘼𝙈𝘼𝙍𝘼𝙉𝘿𝙊 𝙍𝙀𝙋𝙇𝙄𝘾𝘼 𝘼 𝙁𝙊𝙍𝙕𝘼 𝙄𝙏𝘼𝙇𝙄𝘼: “𝙋𝙍𝙊𝙋𝙊𝙎𝙏𝘼 𝙍𝙄𝘿𝙐𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀 𝙄𝙈𝙐 𝙈𝙊𝙉𝘾𝘼 𝙀 𝙄𝙍𝙍𝙄𝘾𝙀𝙑𝙄𝘽𝙄𝙇𝙀!”

Sul tema di discussione di queste ore, ovvero quello dell’approvazione del prospetto delle aliquote e detrazioni IMU relative all’anno 2025, oggetto anche di un recente comunicato da parte del Partito cittadino di Forza Italia, interviene l’assessore con delega (tra le altre) al Bilancio e ai Tributi, Avv. Domenico Amarando.

Sul caso replica l’assessore ai Tributi Domenico Amarando. “Come già chiarito nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale, questa amministrazione e l’assessorato retto dal sottoscritto hanno sempre lavorato nell’ottica della detassazione e della riduzione delle imposte. Prova evidente di ciò ne è stata l’approvazione della tariffa TARI dell’anno 2024, che è rimasta sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente nonostante un aumento dei costi della raccolta di circa 500.000 euro annui, dovuto al necessario adeguamento del contratto di appalto sottoscritto dalla precedente amministrazione – dichiara Amarando – Ciò premesso – continua l’assessore – con specifico riferimento alla proposta effettuata dal consigliere del gruppo Forza Italia, evidenzio nuovamente come la stessa fosse pretestuosa in quanto contabilmente irricevibile, atteso che l’emendamento era sprovvisto dei necessari pareri di regolarità tecnico contabile ed anche perché il proponente avrebbe dovuto ope legis indicare (previa quantificazione) in che modo recuperare le minori entrate che l’approvazione dell’emendamento avrebbe determinato. Insomma, la proposta necessitava di apposita istruttoria che il consigliere avrebbe potuto attivare nei giorni precedenti. Cosa che invece non ha fatto, presentando in maniera subdola un emendamento monco, pur consapevole di tali carenze e delle conseguenze che un rinvio del capo avrebbe creato. A ciò aggiungo – dice ancora l’esponente dell’esecutivo – anche che le minori entrate derivanti dall’eventuale diminuzione dell’aliquota, di cui avrebbero beneficiato soltanto i cittadini pluriproprietari di immobili, avrebbe avuto un effetto boomerang nei confronti di tutti gli altri cittadini che pluriproprietari di immobili non sono, perché avrebbe comportato una uguale e contraria diminuzione dei servizi erogati a questi ultimi: e questo non lo avremmo mai consentito. Concludo precisando che le aliquote Imu proposte per il 2025 sono confermative di quelle del 2024, e che quella oggetto di emendamento non subisce diminuzioni da diversi anni. Viene pertanto da chiedersi come mai i compagni di partito del consigliere proponente, in cui militano diversi autorevoli esponenti delle ultime due amministrazioni, non abbiano mai provveduto a concretizzare quella che oggi viene presentata come una manovra da fare in cinque minuti in consiglio comunale”, conclude.



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