“Il nuovo Mondo Vino: la conquista dei palati”, dal calice locale al mercato globale (Video)

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TIPICITA’ – Incontro organizzato dalla Banca di credito cooperativo di Ripatransone e del Fermano sul movimento del vino per il 2025. Il direttore Verdecchia: «Vicini alle nostre aziende, che al momento reagiscono molto bene alle dinamiche nazionali e internazionali di mercato»

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L’intervento del direttore di Bcc Ripatransone e del Fermano, Vito Verdecchia

 

 

di Laura Cutini

Prosegue all’interno della kermesse di “Tipicità” 2025 presso l’area eventi “Cantinetta”, la serie di conferenze legate al mondo dell’enogastronomia, con l’incontro indetto dalla Banca di credito cooperativo di Ripatransone e del Fermano sul movimento del vino per il 2025 dal titolo: “Il nuovo Mondo Vino: la conquista dei palati. Dal calice locale al mercato globale”.

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Presente all’evento che ha richiamato numerosi esperti del settore, ieri pomeriggio, il direttore generale dell’istituto di credito Vito Verdecchia e il responsabile del centro imprese della banca, Giampiero Farina oltre al cda rappresentato da Alessandro Mori e Francesco Massi. A moderare l’incontro, Marco Ardemagni giornalista della Rai. Sono intervenuti ad illustrare le tendenze del movimento del vino regionale Giuliano D’Ignazi presidente di AssoEnologi Marche, Stefano Isidori presidente dell’Associazione italiana sommelier Marche, e Simone Capecci presidente del consorzio Vini Piceni.

 

E’ stato il direttore di Bcc Ripatransone e del Fermano, Vito Verdecchia a portare i saluti del presidente Michelino Michetti e ad aprire le danze: «Siamo una piccola banca molto giovane, con circa 60 persone al proprio interno, felici di operare anche nel territorio fermano da diversi anni ormai, luogo da cui ci aspettiamo molto e in cui siamo disposti a dare anche molto alle imprese. Per quanto mi riguarda è la prima volta che partecipo a Tipicità ed è un bellissimo contesto, inserito in calendario dall’istituto per le celebrazioni dei 120anni della fondazione della banca. Abbiamo altre iniziative in programma in questo anno – le parole di Verdecchia – sia per quanto riguarda il periodo estivo che quello natalizio, nello specifico proprio qui a Fermo.

Questo – ha sottolineato Verdecchia ricordando il calendario delle celebrazioni per i 120 anni dell’Istituto, di cui la partecipazione a Tipicità è il terzo appuntamento – è un evento fondamentale, per l’importanza che il comparto vitivinicolo e, in generale, tutto l’agroalimentare hanno nella nostra zona di competenza. Basti pensare che Ripatransone, dove ha sede la banca, è il paese delle Marche con la maggior superficie coltivata per la viticoltura. Sosteniamo le aziende del comparto, che sono di piccole e medie dimensioni ma al momento hanno dimostrato un’ottima capacità di reazione alle dinamiche nazionali e internazionali del mercato».

 

E’ entrato nel merito Giampiero Farina responsabile del centro imprese: «La nostra Bcc è una banca territoriale che va dal Piceno al Fermano, da sempre vocata al sostegno dell’ agricoltura e della vinicoltura di zona. Questo segmento di business è una fetta rilevante della nostra attività».

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Farina ha esposto in breve i numeri del Gruppo BCC Iccrea e della Banca di Ripatransone e del Fermano sul comparto Agribusiness e su quello vitivinicolo in particolare: «La Banca di Ripatransone e del Fermano opera in un’area a forte vocazione vitivinicola e, nel comparto agribusiness, abbiamo rapporti con 173 imprese, circa il 16% del segmento corporate: 23 milioni di impieghi del segmento agribusiness su 145 milioni di impieghi alle imprese.

Trasparenza, programmazione e capacità di analisi ci hanno permesso di costruire relazioni durature nel tempo. Gli strumenti di supporto alle aziende vitivinicole, con l’aiuto sinergico della nostra Capogruppo, Iccrea Banca, sono innumerevoli e, per quanto possibile, flessibili per rispondere alle esigenze delle singole aziende.

Tali strumenti sono quelli a breve termine, per il sostegno al circolante, e quelli di lungo termine a sostegno degli investimenti, come i mutui agrari o i finanziamenti con garanzia Confidi di settore o con il fondo di garanzia MCC. Questo incontro è stata anche l’occasione per ribadire che siamo da poco operativi con il pegno rotativo sulle scorte di vino, che ci permette di dare linee di garanzia utilizzando, appunto, le scorte di vino». 

 

Snocciolando dunque dati e quote di mercato del settore enogastronomico, nelle Marche siamo al 20% di media dei finanziamenti per il settore vitivinicolo cioè il doppio della media nazionale che si attesta al 10%. Il segmento agribusiness quindi nella regione conta tantissimo, parliamo di circa il 16% sul totale dei prestiti alle imprese agroalimentari. «Questo testimonia l’importanza che ha il settore per il nostro business – conclude Farina –  sicuramente strategico per la nostra realtà».

 

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Eccellenti i pareri degli altri relatori che si sono succeduti nel corso della conferenza: «I vini del piceno sono degli eccellenti prodotti che peccano un pò nel concetto della notorietà – sottolinea Stefano Isidori presidente di Ais Marche – questo comporta l’inserirsi nel mercato anche a prezzi piuttosto calmierati rispetto agli altri competitor. Ecco credo si debba puntare più sulla promozione dei nostri vini che sono eccellenti, ma ancora poco conosciuti».

 

Di simile avviso anche Simone Capecci, produttore e presidente del consorzio Vini Piceni: «Non ci dobbiamo certo abbattere in questo momento difficile per i nostri vini. Ritengo che la riconoscibilità del vino sia fondamentale. Se riusciamo in questa impresa, valorizzando meglio la nostra tipicità le denominazioni e le caratteristiche dei prodotti, possiamo crescere. Il mercato è difficile e dobbiamo essere chiari e riconoscibili. Tutto il comparto deve riflettere su questo punto – conclude Capecci – un grazie doveroso agli istituti di credito che ci danno una grande mano».

 

Tecnicamente le qualità  e le unicità dei vini marchigiani sono ben conosciute dagli esperti e dai produttori, capaci di creare un prodotto diversificato soprattutto al giorno d’oggi, momento in cui la preferenza è per i vini più amabili e leggeri, rispetto ai corposi.

 

«Qui nelle Marche i due vitigni di rosso più conosciuti sono il montepulciano ed il sangiovese – spiega con cura Giuliano D’Ignazi, presidente di Assoenologi Marche – dobbiamo calarci sempre di più ne i panni del consumatore per creare dei vini di qualità, meno opulenti e con una più agevole “beva”. Oggi si preferisce l’easy drink wine, come dicono gli anglosassoni. Puntare sulla sostenibilità in termini ambientali, sociali, economici. I costi sono aumentati, è vero, ma con il cambiamento climatico sono cambiate anche le temperature, la maturazione dell’uva è stata anticipata ed i vini restano più zuccherini e più alcolici, praticamente il contrario di ciò che sta cercando il consumatore. Oggi la vendemmia si fa in anticipo di diverse settimane. Puntare sui bianchi che fanno la tendenza nel mercato odierno soprattutto le bollicine, può agevolare l’inserimento nel mercato globale»

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