ROVIGO – Se il primo tempo fosse finito 30-0 per la FemiCz Rovigo non ci sarebbe stato nulla da dire. almeno 4 chiare occasioni, due mancate per questioni di millimetri, altre due per poca precisione. Un dominio chiaro, netto, i Bersaglieri hanno comandato il gioco per 75 minuti su 80, e alla luce dei risultati dagli altri campi (vedi la sconfitta del Petrarca), possono affrontare i prossimi impegni con la giusta concentrazione. In programma domenica 16 marzo la semifinale di Coppa Italia con il Valorugby, e poi il derby d’Italia il 23 marzo.
“Mi è piaciuta la voglia di giocare della squadra – ha commentato Davide Giazzon – è vero che lasciamo qualche punto per strada, però abbiamo creato tantissimo, ma dobbiamo avere quella fame in più di arrivare”. Bottino non concede per noi una meta tecnica solare nel primo tempo. La FemiCz Rovigo si era installata nei 5 metri del Piacenza, i Lyons avevano appena rimediato un cartellino giallo, il doppio penaltouche non permette di sfondare, dei falli degli ospiti nel frattempo si è già perso il conto. “E’ un’azione fotocopia della settimana scorsa contro il Valorugby” commenta Giazzon.
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“Con il Valorugby eravamo stati più conservativi – spiega il tecnico del Rovigo – oggi i ragazzi sono stati bravi ad adattarsi ad un tipo gioco diverso, abbiamo visto delle belle cose, nessuno si è tirato indietro, anche fisicamente. Il Piacenza ha dei buoni giocatori e delle buone individualità, dopo il match con il Viadana forse hanno fatto riposare qualcuno, ma l’approccio alla partita è stato buono. Un plauso alla tenacia”. Il tecnico si riferisce all’azione alla fine del primo tempo, con i Lyons che rischiano di marcare dopo un coast to coast, ma con un prodigioso recupero rossoblù l’occasione per gli ospiti di fatto viene bloccata. “Gli errori fanno parte del gioco, ma se li fai per cercare di imporre qualcosa è un discorso, se li commetti per poca voglia e stimoli allora ci fanno arrabbiare. Sono stati tutti bravi”.
Ancora da valutare l’infortunio di Pomaro, il ghiaccio sulla caviglia, poi lunedì con il check medico si valuterà.
Francesco Krsul schierato mediano d’apertura nella ripresa, con Thomson primo centro, ma Giazzon rivela che “i piani erano un po’ diversi, ma Belloni era affaticato con un principio di crampi, non era necessario rischiare, quindi l’utilità di avere Francesco che può giocare 9, 10 e 15, per noi è un plus, l’idea era di fare riposare Visentin, e di schierarlo mediano di mischia, poi abbiamo cambiato piano in corsa. Krsul è uno di quei giocatori che ha l’X Factor”.
Sul nuovo arrivato Mostert il tecnico è contento “Peccato per l’ultima azione, è scivolato, ma sono molto contento della sua prima settimana, le impressioni sono positive, difficile in così pochi giorni assimilare tantissime informazioni”.
E’ rientrato con la solita efficacia Etienne Swanepoel (foto qui sopra), il pilone destro sudafricano è dovuto anche rientrare dopo la sostituzione, un problema alla caviglia di Pomaro, uscito anzitempo, lo ha costretto agli straordinari. “in mischia è andata bene, siamo stati stabili, ma c’è sempre qualcosa da dare in più, il Rovigo ha sempre avuto la mischia forte, dovremmo arrivare almeno al 90% delle mischie vinte”.
Sullo stato di salute della squadra il pilone sudafricano, con un ormai perfetto italiano spiega “per noi questa è una strada, facciamo partita dopo partita, abbiamo un bel gruppo, i ragazzi sono molto fiduciosi, ogni stagione è così, bisogna trovare il giusto feeling”. Sul connazionale Juan Mostert subentrato nella ripresa “l’ho visto bene, ovviamente non è facile subito ambientarsi, c’è il problema della lingua e del giusto feeling con i compagni, per me è stato bravo, ha fatto il suo lavoro ed ha anche comunicato bene, anche se non parla l’Italiano. Un’arma in più per la squadra”.
Di poche parole e tanti fatti la giovane seconda linea argentina Eliseo Fourcade (foto qui sopra). Abile nel gioco aereo e con una buona gamba, si è meritato il premio di uomo partita segnando la prima meta con la FemiCz Rovigo “Sono contentissimo, ma sono felice per la vittoria della squadra, il premio individuale è un risultato del lavoro del gruppo, non vince uno solo, ma tutti insieme”.
L’argentino dà una lettura chiara della partita, se è vero che il Rovigo ha preso il largo nella ripresa, ha di fatto dominato il match “La partita dura 80 minuti, è stato un match molto fisico, loro sono un po’ calati nel secondo tempo, e per questo abbiamo segnato di più”.
Giorgio Achilli
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