Dighe al palo, acqua sversata e agricoltori al collasso

Attualità

Nelle campagne del territorio nisseno la situazione generale è sempre più difficile. L’acqua delle dighe continua a essere sversata mentre gli agricoltori ricevono le quote fisse da pagare per servizi che non hanno.

di finmedia – 08 Marzo 2025

Le piogge di questo periodo non sono servite a molto, almeno rispetto all’acqua invasata nelle dighe del territorio. Di fatto, continua a finire in mare, soprattutto quella che parte dalla diga Disueri.

Gli agricoltori della Piana da anni segnalano e denunciano le storture di un comparto economico appeso a un filo. Senza acqua, in vista dei mesi primaverili ed estivi, si riproporrà un copione già visto, con la crisi che morde e la siccità che non fa sconti. Le produzioni non permettono di stare al passo, in un mercato che risente dell’importazione dall’estero e a costi molto più bassi.

A Disueri, come indica il presidente dell’associazione “Santa Maria” Gaetano Gentile, l’acqua continua a defluire per essere semplicemente sversata. Non arriva ai campi. Come se non bastasse, agli agricoltori pervengono le notifiche per il pagamento delle “quote fisse” arretrate. In sostanza, non hanno servizi e non hanno acqua, ma devono comunque pagare per il Consorzio di bonifica.

“Una vera e propria presa in giro – dice Gentile – non abbiamo niente e non vediamo acqua da anni, però dobbiamo pagare le bollette. Vorrei capire a cosa serve.

Da oltre un anno, l’interconnessione Cimia-Disueri è fuori uso. Non parliamo poi delle dighe, del tutto inefficienti. Dovremo tutti rifiutarci di pagare. Dove vanno a finire i nostri soldi?

La Regione farebbe bene a chiudere il Consorzio di bonifica, che non viene messo nelle condizioni di fornite servizi a noi che paghiamo per averli”. Disagi e guasti delle condotte si susseguono ma gli agricoltori non sanno più a chi rivolgersi mentre si inizia a temere per i prossimi mesi, quando non arriverà più neppure la pioggia dal cielo.