Arezzo, Marisa Vagnetti: “Io presidente Uisp, guido 11 mila tesserati. Pregiudizi? Sempre meno”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Marisa Vagnetti è la presidente della Uisp. Rieletta a gennaio, tiene in pugno atleti, dirigenti e impiegati sempre con il sorriso e con una disponibilità che è unica. Presente a tutte le manifestazioni Uisp, sta dietro ogni progetto, affinché nessuno resti escluso o non possa usufruire di qualche struttura. Il motto della Uisp, Sport per tutti, è davvero nel suo Dna.
– Secondo mandato come presidente Uisp. E’ un record per Arezzo e per la Toscana?
Come presidente del Comitato Uisp di Arezzo lo è veramente. Nella storia del nostro comitato sono la seconda donna ad avere questo delicato incarico invece al secondo mandato sono veramente la prima. Sono stata riconfermata per un altro quadriennio, un termine lungo ma vista l’esperienza trascorsa scorre molto velocemente. Sarà per le tante iniziative ed attività che portiamo avanti. A livello toscano dico la verità, conosco le realtà di oggi ma non del tutto quelle del passato ma posso dire che in questi ultimi anni in Toscana abbiamo tante donne alla guida di comitati territoriali Uisp.
– Quante donne ci sono presidenti Uisp?
La Toscana credo che sia la regione a livello nazionale, con più donne che uomini alla presidenza: oggi contiamo 7 donne su 13 comitati. Quindi la maggioranza e comunque rappresentano i comitati più importanti della Toscana: Firenze, Siena, Pisa, Empoli, Prato, Zona del Cuoio (Fucecchio) ed io, ad Arezzo.
– Quale è stato il suo percorso che l’ha portata alla guida della Uisp Arezzo?
Sono arrivata alla Uisp nel lontano 1987 grazie a mia figlia maggiore che all’età di 4 anni voleva per forza andare con i pattini ed io da madre un po’ apprensiva mi sono adoperata per trovare una scuola di pattinaggio. Subito si è appassionata, ma la stagione sportiva successiva la scuola ha chiuso i battenti e quindi assieme ad altri genitori ci siamo adoperati per costituire una nuova Asd di pattinaggio l’Arezzo Roller. Negli anni poi si è appassionata anche la mia seconda figlia di 3 anni più piccola e quindi avevo in casa due pattinatrici una di artistico e l’altra di corsa su strada. Devo dire che abbiamo trascorso degli anni molto piacevoli e con ottimi risultati anche a livello nazionale. Come Arezzo Roller abbiamo avuto un Campione Nazionale Allievi e numerosi piazzamenti tra cui un 10° posto ai Campionati Nazionali Velocità. Poi mentre ero presidente della Asd Arezzo Roller sono stata coinvolta e mi hanno chiesto di entrare nel Consiglio del Comitato Uisp di Arezzo e durante la presidenza del grande Edo Gori, fu lui che mi chiese di essere il suo vice presidente. Poi purtroppo è venuto a mancare troppo presto. Ho continuato a far parte del Consiglio anche con i successivi presidenti (Leti-Ciofini) e nel 2019 mi è stato chiesto di rappresentare il Comitato.
– Quali sono le difficoltà nel gestire una così grande realtà?
Le difficoltà sono tante, da quelle organizzative legate alle tante manifestazioni che proponiamo a quelle burocratiche legate alla riforma del terzo settore ed al tesseramento, da quelle di rappresentanza con le pubbliche amministrazioni, le scuole a quelle di gestione economica. La Uisp Arezzo è una grande realtà che conta quasi 11.000 tesserati, 235 società che rappresentano un po’ tutti gli sport, più di 20 istruttori e circa 50 arbitri tra il calcio e la pallavolo. Per non parlare poi dell’impegno sul sociale che coinvolge tanti volontari e dipendenti nei ruoli amministrativi e di coordinamento e nei vari ruoli operativi (autisti, accompagnatori, educatori). Quindi ogni giorno c’è da affrontare problematiche di ogni tipo, ma grazie alla collaborazione delle tante persone che si adoperano con noi ed agli ottimi dirigenti riusciamo a tenere tutto sotto controllo ed a sviluppare le attività. Siamo una bella squadra rodata.
– La Uisp non è solo campionati o eventi, ma anche iniziative legate al sociale. Ce ne può raccontare qualcuna?
Il sociale è un settore che nei miei primi 4 anni ho cercato di sviluppare perché credo che nella nostra città ce ne sia veramente bisogno. Oggi posso dire di raccogliere i frutti di questo impegno: abbiamo una bellissima co-progettazione con il Comune di Arezzo con la quale mettiamo a disposizione delle persone più in difficoltà (anziani e bambini) dei servizi per aiutarli a vivere in modo più autonomo e soddisfacente. Questi servizi poi stiamo proponendoli anche nelle periferie e da ottobre abbiamo aperto un punto di ascolto Uisp a Tregozzano (Uisp vicino a te) che è considerato un progetto pilota ma replicabile in tante altre realtà.
– E’ vero che la Uisp Arezzo detiene il record di squadre iscritte ai campionati?
Il calcio per il nostro comitato è una delle attività più importante grazie soprattutto al lavoro svolto negli anni dal responsabile della struttura calcio Giorgio Fucini e dai suoi collaboratori. In questa stagione sportiva abbiamo 83 squadre di calcio a 11, 35 di calcio a 5 maschile e 7 di calcio a 5 femminile oltre a 5 squadre di ragazzi disabili (Special Futsal). In Toscana siamo il comitato con maggior numero di squadre ed a livello nazionale poche altre realtà contano i nostri numeri. Quindi direi veramente numeri importanti.
– Una donna in un mondo di uomini. Ora però è più facile?
Bella domanda! Forse si, ma non troppo. Comunque nei confronti di una donna c’è sempre un po’ di pregiudizio che può essere risolto con la professionalità, le competenze e la capacità femminile di organizzare ed eseguire più cose nello stesso momento. Certo è che oggi ci sono molte più donne che ricoprono ruoli che una volta erano solo maschili e questo spiana un po’ la strada.
– Riconferma e nuovi obiettivi. Quali sono?
Sono al secondo mandato quindi cercherò di portare a termine i progetti sportivi e sociali già avviati, oltre che ampliare alcune attività sportive magari un po’ quelli meno usuali per cercare di coinvolgere i nostri giovani che vedo molto provati e demotivati dopo i tre anni di Covid. Mi viene in mente lo skate, il parkour, l’arrampicata, il beach volley, il calcio camminato, oppure giochi più tradizionali come il calcio balilla, le freccette. Ma vorrei anche continuare a portare avanti il nostro impegno nel sociale magari unendo anche lo sport. Le idee non mancano e la voglia di fare pure, quindi vediamo cosa riusciamo a progettare.
– C’è un aneddoto, una storia che si porta dentro?
Ce ne sono tanti di episodi sia positivi che negativi ma tutto come si dice fa esperienza e servono per migliorarsi. Di certo la soddisfazione più grande è quella di avere riportato il comitato ai numeri precedenti al Covid perché non era scontato. Lo stop di quasi tre anni ha impigrito le persone ed anche chi ha continuato a fare attività lo ha fatto da solo e non strutturato. Tornare a fare attività come la proponiamo noi in gruppo per condividere e socializzare non era facile. Ma ci stiamo riuscendo.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link