“Ancona porta d’Oriente sia il nostro punto di riferimento”

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ANCONA – Folla, applausi, bandiere e cori sulle note dell’inno di Forza Italia. La Mole Vanvitelliana questa mattina ha ospitato l’incontro del partito con l’ospite d’onore Antonio Tajani, vice presidente del consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri e in tantissimi sono venuti, da ogni parte della regione, per porgergli i saluti e ascoltare il suo intervento su “Le Radici cristiane e il futuro dell’Europa”. Incalzato dalle domande dei giornalisti prima di scendere in platea per presenziare al convegno per fare il punto sul congresso del PPE  (partito popolare europeo) che si terrà a Valencia a fine aprile, Tajani ha ribadito la sua posizione sulla situazione bellica tra Ucraina e Russia affermando “sono d’accordo con Meloni su tutto, riarmo non significa solo armi e bombe ma anche e soprattutto maggior sicurezza sulle nostre strade, per le nostre imprese e la popolazione”. Poi ha parlato delle Marche esprimendo soddisfazione per come il suo partito stia crescendo e perché la nostra regione può diventare un punto di riferimento nazionale. “Siamo la regione che ha maggiormente usufruito dei fondi FSE del Fondo Sociale Europeo”, le parole del Governatore Francesco Acquaroli.

RIARMO UE – LE PAROLE DI ANTONIO TAJANI | VIDEO

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Intervento anche del sindaco Daniele Silvetti che ha ricordato il ruolo del capoluogo fin dal passato come “porta d’Oriente”, cerniera tra i popoli dei Balcani e da sempre luogo di accoglienza e integrazione. A sorpresa sul palco è salito anche Gian Mario Spacca che ha presentato la sua lista “Base Popolare” per le regionali e nel ringraziare Tajani ha detto sibillino “sono un vecchio arco della politica, porterò tutta la mia esperienza, ho ancora le mie frecce”. A moderare l’incontro, al quale hanno preso parte anche il sindaco di Numana Gianluigi Tombolini, l’eurodeputata Letizia Moratti e in collegamento la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola la giovane consigliera comunale Giulia Fedele.

Tajani prima di raggiungere la Mole ha visitato la comunità di Papa Giovanni XXIII coordinata da Don Aldo Bonaiuto e poi sul palco ha accompagnato la toccante e dolorosa testimonianza di una giovane mamma nigeriana, vittima della tratta e a lungo costretta a prostituirsi e subire ogni genere di violenza. “Non esistono cittadini di serie B – ha detto Tajani- questa donna è stata accolta, protetta e aiutata dal Centro Papa Giovanni Paolo XXIII e ora a sua volta è un punto di riferimento per altre donne che devono essere salvate. E’ un grande esempio di forza e coraggio”.

Poi, tornando alla politica: “Il nostro non è un europeismo di facciata come quello di chi si oppone alle politiche per la difesa unica europea, che era il sogno di De Gasperi e di Berlusconi e il modo per avere un’Europa più forte. Europeismo non è solo sventolare una bandiera ma fare scelte concrete. Oggi quella di Ancona è una manifestazione europeista, per ribadire anche le nostre radici cristiane, perché l’Europa ha radici giudaico cristiane. Le Marche sono una regione importantissima, il capoluogo è guidato brillantemente dal nostro esponente di Forza Italia Daniele Silvetti. Bisogna però migliorare le infrastrutture”.

Ancona ha una vocazione internazionale, e il popolarismo europeo passa anche da qui – ha sottolineato il primo cittadino- grazie Tajani per averci scelto in questa giornata così particolare: oggi assistiamo a una fase fondamentale, di rifondazione del Partito Popolare Europeo. A 50 anni dalla nascita del PPE dobbiamo capire fino in fondo qual è il nostro raggio di azione: radici cristiane sono per noi un punto di riferimento non negoziabile, imprescindibile. Non vogliamo abdicare al relativismo, al preconcetto ideologico fine a se stesso, al radicalismo, fonti che alimentano il populismo e il nuovo imperialismo. Ancona è chiamata ancora una volta a essere un luogo di partenza, per un nuovo inizio come quello di San Francesco che da qui partì 800 anni fa per incontrare in Egitto il sultano Al-Malik (durante la V crociata). Ricordo che nel 1999 venne sottoscritta la Carta di Ancona che diede vita al Forum delle città dell’Adriatico e dello Ionio. Ancona continua a essere un punto di riferimento dal punto di vista politico ed economico e un approdo sicuro per i rifugiati”.


 



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