Albano, 4 famiglie a rischio sfratto dalle case che hanno pagato. Il caso in Regione Lazio – Il Caffe

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Albano, case ‘agevolate’ ma senza agibilità, inquilini a rischio sfratto: il caso è arrivato nella Commissione Speciale Piani di Zona della Regione Lazio.

Nella frazione di Cecchina si sta consumando l’ennesimo dramma abitativo, che stavolta coinvolge quattro famiglie.

Gli acquirenti degli immobili costruiti con il Piano di Zona comunale di Albano in via Madonna degli Angeli, si ritrovano ora sotto sfratto dopo aver investito i propri risparmi in in quello che sembrava un progetto sicuro di edilizia agevolata.

Del caso a fine 2023 si era occupato il TG 3, ora la vicenda è arrivata alla regione, nella Commissione Speciale dei Piani di Zona del Lazio.


Leggi anche: Albano, comprano casa col Piano di Zona comunale, ma finiscono sotto sfratto: la notizia su Rai 3


 

Via Madonna degli Angeli dall'alto, foto Google Maps
Via Madonna degli Angeli dall’alto (Google Maps)

Albano, case con l’edilizia agevolata, ma senza agibilità

L’iniziativa edile, nata con l’intento di favorire l’accesso alla casa per le fasce più deboli, ha invece generato una situazione di gravissimo disagio.

Il piano prevedeva il versamento di una caparra, otto anni di affitto e, infine, il rogito notarile per la piena proprietà dell’immobile. Tuttavia, al momento della stipula dell’atto definitivo, i problemi sono emersi in tutta la loro gravità.

I ritardi nei lavori di urbanizzazione hanno bloccato il completamento delle opere essenziali come la rete fognaria, l’illuminazione pubblica e le strade di accesso.

L’assenza di agibilità ha impedito il perfezionamento dei contratti di compravendita, lasciando le famiglie in una situazione di incertezza.

Mentre gli acquirenti chiedono almeno la restituzione delle caparre versate, la società costruttrice ha avviato le procedure di sfratto per la scadenza dei contratti di locazione.

Revoca dei finanziamenti ai costruttori

Durante l’audizione presso la Commissione Speciale regionale, è emersa la richiesta di revocare i finanziamenti regionali concessi alle società immobiliari coinvolte, a causa del mancato rispetto delle convenzioni stipulate con il Comune di Albano.

Tra le criticità segnalate, oltre all’assenza di agibilità, vi è la mancata determinazione del prezzo massimo di cessione degli immobili secondo quanto previsto dalla legge.

La Regione Lazio, attraverso l’intervento della responsabile dell’area Edilizia agevolata, ha riconosciuto la complessità della vicenda, sottolineando come in alcuni casi siano stati persino stipulati rogiti notarili senza le necessarie certificazioni di agibilità.

La soluzione prospettata prevede l’apertura immediata di un tavolo tecnico con gli enti locali e il Ministero delle Infrastrutture. L’obiettivo è quello di verificare eventuali violazioni da parte dei costruttori e stabilire le sanzioni.

I Piani di Zona di Albano-Cecchina

Il punto rosso sulla mappa individua via Madonna degli Angeli, dove sono gli immobili costruiti con i Piani di Zona di AlbanoIl punto rosso sulla mappa individua via Madonna degli Angeli, dove sono gli immobili costruiti con i Piani di Zona di Albano
Il punto rosso sulla mappa individua via Madonna degli Angeli, dove sono gli immobili costruiti con i Piani di Zona di Albano (elaborazione su immagine Google Maps)

La vicenda solleva interrogativi sull’efficacia dei controlli e sulla trasparenza delle procedure nei Piani di Zona, uno strumento nato per garantire il diritto alla casa, ma spesso al centro di controversie e speculazioni.

Le famiglie coinvolte attendono risposte concrete. Queste, infatti, corrono il rischio di ritrovarsi senza casa e senza nemmeno che gli vengano restituiti i soldi già versati. E parliamo di famiglie che avevano avuto accesso a tali agevolazioni proprio per il loro basso reddito.

Tutto ciò avviene in una procedura dove in realtà gli acquirenti avrebbero dovuto essere garantiti dal fatto che a controllare avrebbero dovuto esserci Enti dello Stato.

Capire di chi è la responsabilità a questo punto diventa fondamentale per sbloccare la situazione drammatica che stanno vivendo queste famiglie.

La Commissione regionale si è impegnata a valutare eventuali modifiche normative per prevenire il ripetersi di situazioni simili e tutelare i cittadini in condizioni di vulnerabilità.

Intanto però è essenziale che le famiglie abbiano la garanzia che non verranno sfrattate. Lo Stato a questo punto, che ha mancato nei controlli, deve farsi carico della situazione. Potrà portare avanti le dovute indagini ed eventualmente rivalersi su chi ha sbagliato.


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