Pac, Piano Colturale Grafico: una realtà dal 2025 – Economia e politica

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Si avvicina l’epoca dell’apertura dei termini per la domanda unificata della Pac. E l’agricoltore nella compilazione del fascicolo aziendale deve presentare e aggiornare il nuovo Piano Colturale Grafico, dove indica la destinazione d’uso del suolo delle singole parcelle di terreno, che il sistema rappresenta in poligoni. In questo articolo analizziamo il passaggio dal Piano Colturale Grafico impostato sui dati catastali, sulle aerofotogrammetrie e la fotointerpretazione al Piano Colturale Grafico ancorato alla realtà del suolo con la nuova Carta Nazionale dell’Uso dei Suoli che presenta – come vedremo più avanti – una serie di opportunità per l’agricoltore.

 

Fondamentalmente si andrà verso una forte riduzione degli errori nell’erogazione degli aiuti della Pac e i dati potranno sempre essere utilizzati per qualsiasi richiesta dell’agricoltore: a cominciare da quella per il carburante agricolo agevolato fino alla domanda unificata per gli aiuti sul Primo e Secondo Pilastro Pac (interventi a superficie Sigc) senza che l’agricoltore dichiari più volte le stesse informazioni. Ma andiamo con ordine.

Leggi anche Pac, come arrivano i soldi agli agricoltori?

Il nuovo Piano Colturale Grafico

Cerchiamo innanzitutto di definire che cos’è il nuovo Piano Colturale Grafico. Esso rappresenta l’insieme delle parcelle agricole (non più le particelle catastali) di un’azienda ottenute da un incrocio di informazioni: l’azienda dichiara la consistenza delle aree e indica che cosa si trova sui terreni (esempio: vengono proposti dal sistema informatico oliveti, orzo o altro), dal canto suo Agea le verifica sulla base della Carta Nazionale dell’Uso dei Suoli, che fotografa ad altissima risoluzione a venti centimetri ogni singola porzione di territorio.

 

L’insieme delle parcelle agricole formano un’isola aziendale, rappresentata graficamente. L’imprenditore agricolo immetterà i dati catastali al solo fine di consentire all’amministrazione di verificare se è in possesso dei titoli di conduzione validi.

 

Il nuovo Piano Colturale Grafico invece è legato all’utilizzo della Carta Nazionale dell’Uso dei Suoli, ma anche di altri strumenti quali l’Ams, Area Monitoring System, e la piattaforma Arachne che garantiscono:

  • la possibilità di controlli ex ante (con relativa riduzione dei costi e armonizzazione dei risultati); 
  • un utilizzo mirato ed efficace delle risorse, attraverso l’applicazione di tecnologie satellitari e algoritmi dedicati che, grazie all’intelligenza artificiale, sono in grado di correggere eventuali errori di rilievo che nel 2024 hanno permesso anche di rilevare ex ante tentativi di frode come avvenuto, ad esempio, sui monti della Maiella;
  • un corretto e coerente sostegno agli agricoltori e la riduzione degli sprechi.

Rispetto al vecchio Piano Colturale Grafico c’è il vantaggio dell’automazione nella fotointerpretazione dei dati: fotografie satellitari e aerofotogrammetrie vengono matchate e analizzate dal sistema, che abbatte così i margini di errore, grazie anche ad un meccanismo di machine learning che migliorerà i risultati nel tempo. Il tutto è atteso ridurre e di molto il numero delle istanze di riesame da parte degli agricoltori, che potranno utilizzare anche le fotografie geotaggate per correggere eventuali errori di fotointerpretazione e migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema.

 

Il vecchio Piano Colturale Grafico, le differenze

Vediamo ora di capire perché il nuovo Piano Colturale Grafico diverge dal Piano Colturale Grafico usato sino al 2023. Si partiva dal catasto, dalla particella, e si utilizzava la fotointerpretazione affidata ai fotointerpreti a valle per provare gli usi concreti del suolo e rendere coerenti i dati catastali con quelli delle ortofoto. Non erano possibili controlli ex ante, i controlli in campo erano la regola.

 

E il refresh non sempre consentiva di correggere gli errori di rilievo o di fotointerpretazione. Il nuovo Piano Colturale Grafico, sganciato dal catasto e basato sulle nuove tecnologie, è destinato non solo a correggere gli errori attuali, ma anche a prevenirli in futuro via via sempre di più.

 

Nuovo Piano Colturale Grafico, l’esordio nel 2024

È bene chiarire che, al di là delle intenzioni di alcuni procedimenti amministrativi regionali o nazionali, il Piano Colturale Grafico basato sul catasto dalla campagna 2025 non esiste più per la gestione degli aiuti comunitari legati alle superfici. Nel 2024 è stata già adottata la Carta Nazionale dei Suoli da tutti gli Organismi Pagatori.

 

Agricoltori e accesso al Piano Colturale Grafico

L’agricoltore ha la necessità di accedere al Piano Colturale Grafico anche più volte durante l’anno, per segnalare avvicendamenti colturali e altro. Agea viene incontro a questa esigenza tenendo sempre aperto il fascicolo aziendale e il Piano Colturale Grafico che ne è parte per 365 giorni l’anno. Teoricamente l’agricoltore può con accesso qualificato accedervi direttamente. Ma il sistema è innovativo e ha bisogno di esperti dedicati quotidianamente alla cura.

 

Non a caso nell’accesso al Piano Colturale Grafico, come del resto al fascicolo aziendale, è fondamentale il ruolo dei Centri di Assistenza Agricola, che offrono assistenza organizzativa a partire dalle indicazioni su come utilizzare i 14 macrousi del suolo definiti nella Carta dei Suoli, mentre il professionista agronomo o l’agricoltore devono occuparsi del Piano Colturale in senso stretto: cosa seminare, quali operazioni colturali svolgere, eccetera.

 

Aggiornare in tempo reale il Pcg e registrarlo sul Qdca

Come detto, il sistema è sempre aperto, tramite i Caa si può aggiornare in tempo reale il Piano colturale grafico. Il Quaderno di Campagna dell’Agricoltore (Qdca) dal 2026 sarà costruito digitalmente nel Piano Colturale Grafico, così che tutti i trattamenti dovranno essere trasmessi automaticamente nel Piano Colturale Grafico agendo sul Qdca.

Il Qdca diventerà nei fatti un layer del nuovo Pcg, il che consentirà un’immediatezza nella creazione di dati sui trattamenti perfettamente georiferiti sulle parcelle agricole interessate.

 

Nel 2025 tale attività è facoltativa, ma sarà incentivata da Agea, che non invierà i controlli in campo a chi inizierà ad aggiornare il Piano Colturale Grafico con il registro dei trattamenti, avrà dei vantaggi essendo la sola fornitura dei dati considerata come controlli di plausibilità.

 

Piani colturali grafici, aggiornamento e ruolo Opr

L’aggiornamento dei piani colturali grafici intanto procede e a livello nazionale (al 4 marzo 2025) ad Agea ne risultavano consolidati poco più di 4.700, ma è un dato che cambia continuamente, via via che vengono trasmessi i dati; del resto il sistema ne consente un monitoraggio costante per arrivare alla scadenza del 15 maggio 2025.

 

In alcune regioni dove sono operativi gli Organismi Pagatori Riconosciuti i piani colturali grafici devono essere trasmessi ad Agea Coordinamento. In realtà li devono ricevere da Agea Coordinamento dopo la validazione da parte dei Caa. Questo perché la Ue deve parlare con un solo organismo che deve armonizzare le procedure sul territorio nazionale.

 

Qdca e problematiche di trasmissione dati

Al momento esiste un tracciato record unico definito nel Sian del Piano Colturale Grafico per allineare tutti gli Opr, perché si è predisposto un sistema di interoperabilità: il sistema ora va verso la bilateralità, i due sistemi parlano in contemporanea. Ciascuno rimarrà con il proprio sistema e record, si ha un record unico Sian con il compiersi dell’interoperabilità e si otterrà a breve anche un allineamento in tempo reale con i sistemi non Sian (Opr).

 

Al momento gli Opr di Sardegna e Calabria, sono gli unici che lavorano direttamente con il sistema informatico Agea. Ad oggi sono stati validati i sistemi di interscambio dei Caa di Coordinamento di Coldiretti, Cia e Unicaa. Mentre Confagricoltura è in via di collaudo. Insomma, è tutto pronto per una nuova era, con meno grattacapi per gli agricoltori e meno problemi per l’erario.

 

Sì, perché gli errori del vecchio sistema basato sul catasto costavano: 1,2 miliardi di euro è il valore delle rettifiche finanziarie evidenziate nelle precedenti programmazioni che sono state già quantificate per gli anni dal 2015 al 2019 mentre sono ancora in discussione da parte della Commissione Europea gli anni di domanda 2020-2022.
L’introduzione del nuovo sistema è stata dovuta anche alle debolezze del passato rilevate dalla Commissione Europea per gli anni che vanno dal 2015 al 2022.



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