Le nostre organizzazioni, partner europei della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN), sono allarmate dalla pericolosa e proliferante retorica di alcuni capi di Stato e di governo a favore di un ombrello nucleare franco-britannico. Questa dinamica mina decenni di impegni europei per il disarmo nucleare, la non proliferazione e il diritto internazionale, mettendo a nudo una profonda ipocrisia. Un giorno questi Stati affermano di sostenere l’architettura di sicurezza internazionale, ovvero il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) e il giorno dopo discutono apertamente di armamenti nucleari. I loro sforzi per condannare le minacce nucleari degli altri suonano ogni giorno più vuoti. Inutile dire che se i progetti in questo senso andranno avanti, diminuiranno la sicurezza degli europei e, di fatto, di tutti gli Stati.
Nei nostri Paesi europei stiamo assistendo a un’impennata della retorica che dipinge le armi nucleari come una strategia di sicurezza. Tutte le nostre organizzazioni invece ribadiscono la consapevolezza che la deterrenza nucleare non può mai essere una strategia di sicurezza responsabile o sostenibile. La deterrenza nucleare non è una soluzione, è parte del problema. Significa intrinsecamente la costante disponibilità , capacità e minaccia di commettere omicidi di massa contro popolazioni civili. È una idea cinica della sicurezza. Una prospettiva da condannare in ogni caso, ma ancora di più per quegli Stati che pretendono di difendere e promuovere la democrazia, i diritti umani e il diritto umanitario internazionale, mentre ipotizzano di mettere a rischio le vite e i mezzi di sussistenza dei civili.
L’Europa apre la porta alla proliferazione nucleare
I Governi europei si sono a lungo posizionati come difensori del diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale, cercando quindi di rafforzare il Trattato di non proliferazione (TNP). Hanno sostenuto che la riduzione delle scorte di armi nucleari e la promozione di misure di controllo degli armamenti sono la prova del loro impegno nei confronti del TNP. Ora, proprio nel giorno del 55° anniversario del TNP, il Presidente francese Macron ha annunciato di voler aprire la porta a un ombrello nucleare europeo, infrangendo così lo spirito dello stesso Trattato.
Normalizzare le armi nucleari e indebolire l’architettura di sicurezza internazionale è un passo nella direzione sbagliata, soprattutto oggi che il rischio di guerra nucleare è più alto che mai. Tutti gli Stati dovrebbero rafforzare le norme internazionali contro le armi nucleari, non indebolirle. Se gli Stati europei indeboliscono la loro posizione sulle armi nucleari, quale messaggio inviano al resto del mondo? E come possono opporsi in modo credibile alle iniziative nucleari della Russia o di altri Paesi, mentre prendono in considerazione loro stessi passi simili?
Gli Stati europei dovrebbero prendere provvedimenti ponderati invece di farsi prendere dal panico
Proprio nell’anno in cui si commemora l’80° anniversario delle tragedie di Hiroshima e Nagasaki stiamo vivendo su questo tema un dibattito troppo rapido, che ignora le voci opposte e le conseguenze di eventuali decisioni in questo senso: reazioni di contrasto da parte di altri Stati, rottura del nostro regime nucleare, proliferazione e fine del tabù nucleare che esiste dal 1945. Proprio a causa della situazione difficile e delle forti tensioni, tutti gli Stati dovrebbero adottare misure ponderate invece di farsi prendere dal panico.
Questi passi richiedono una forte leadership, coraggio e coerenza. Oltre 800 città europee e gli Stati europei di Malta, Austria, Irlanda, San Marino, Liechtenstein e la Santa Sede hanno già assunto una posizione di principio abbracciando il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW). Il TPNW è entrato in vigore nel 2021, è attualmente sostenuto da 94 Stati e proibisce tutte qualsiasi attività relativa alle armi nucleari. Ciò include la minaccia implicita ed esplicita dell’uso di armi nucleari che ha un impatto diretto sulla nostra sicurezza collettiva.
Accogliamo quindi con favore il lavoro svolto dagli Stati parti del TPNW che hanno tenuto la loro Terza Conferenza del Trattato presso le Nazioni Unite dal 3 al 7 marzo 2025. Per la prima volta, gli Stati hanno discusso le legittime preoccupazioni per la sicurezza che derivano dall’esistenza delle armi nucleari, sfidando il mito della sicurezza nucleare.
Noi, come società civile europea, accogliamo con favore queste discussioni e continueremo a ritenere i nostri governi responsabili, a spingere per l’adesione al diritto internazionale, a sostenere i diritti umani e a creare un mondo sicuro e giusto per tutte le persone. È nostro mandato collettivo spingere tutti gli Stati europei a impegnarsi e ad aderire al TPNW, anziché sottrarsi alle proprie responsabilità .
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Acronym Institute for Disarmament Diplomacy (United Kingdom)
Alianza por el Desarme Nuclear (Spain)
Beati i costruttori di pace (Italy)
Forbyd Atomvåben – ICAN in Denmark
Friedenswerkstatt Mutlangen (Germany)
ICAN Austria – Kampagne zur Abschaffung von Nuklearwaffen (Österreich)
ICAN France
ICAN Finland
ICAN Germany
ICAN Norway
IPPNW Finland
IPPNW Germany
IPPNW Greece
IPPNW Norway
ICBUW (Germany)
Medact U.K (United Kingdom)
Medact Scotland
Nature Friends Greece
Nei Til Atomvåpen (Norway)
Norwegian People’s Aid (Norway)
NVMP Netherlands
Ohne Rüstung Leben (Germany)
Pax Christi Vlaanderen (Belgium)
PAX for Peace (Netherland )
Peace Union of Finland
Physicians for Social Responsibility (Finland)
Rete italiana Pace e Disarmo (Italy)
Secure Scotland
Swedish Physicians against Nuclear Weapons
Swedish Peace and Arbitration Society Technology for Life Finland
Trident Ploughshares (United Kingdom)
UK/Ireland Nuclear Free Local Authorities
Vrede vzw (Belgium)
World Without Wars and Violence (Greece)
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