Il messaggio di Meloni alle donne: ‘Donne, il cuore pulsante della società’ – Notizie

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“Coraggiose, instancabili, determinate: le donne sono il cuore pulsante della nostra società”. Inizia così il messaggio postato sui canal social della premier Giorgia Meloni in occasione dell’8 marzo.

“Ogni giorno, con forza, talento e dedizione, costruiscono, innovano e ispirano – prosegue il post – . Come Governo, il nostro impegno è garantire a ogni donna le opportunità per essere protagonista in ogni settore, senza ostacoli. I numeri parlano chiaro: l’occupazione femminile ha raggiunto il livello più alto di sempre, superando i dieci milioni di donne lavoratrici. Un risultato importante, ma sappiamo che molto resta da fare per una parità piena in ogni ambito. Le donne non devono più scegliere tra carriera e vita privata. La parità significa assicurare a tutte le donne le condizioni per realizzarsi pienamente, senza sacrificare né il lavoro né la vita familiare. Continueremo a lavorare per creare le opportunità che permettano a ogni donna di esprimere il proprio potenziale al massimo, senza limiti e senza barriere”.

“I numeri parlano chiaro: l’occupazione femminile ha raggiunto il livello più alto di sempre, superando i dieci milioni di donne lavoratrici. Un risultato importante, ma sappiamo che molto resta da fare per una parità piena in ogni ambito”. Meloni ha sottolineato che “le donne non devono più scegliere tra carriera e vita privata. La parità significa assicurare a tutte le donne le condizioni per realizzarsi pienamente, senza sacrificare né il lavoro né la vita familiare. Continueremo a lavorare – conclude – per creare le opportunità che permettano a ogni donna di esprimere il proprio potenziale al massimo, senza limiti e senza barriere”.

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Calderone: ‘L’occupazione cresce ma portare più donne al lavoro’

L’occupazione “va sensibilmente meglio, c’è una buona dinamicità. Per quanto riguarda l’occupazione femminile gli indicatori sono importanti nel momento in cui ci dicono che cresce di più al Sud, così come nelle attività qualificate. Però certamente dobbiamo lavorare ancora tanto per portare al lavoro quante più donne possibili, dare loro la possibilità di lavorare e conciliare i tanti ruoli che svolgono nella società, che svolgiamo nella società”. Lo dice la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, all’iniziativa della Cisl per l’8 marzo “Donne, lavoro, futuro”, rimarcando anche la priorità dell’occupazione giovanile.

“Dobbiamo tutti quanti impegnarci affinché una donna non sia costretta a fare una scelta, ma invece possa avere tante opportunità di scelta senza dover fare delle rinunce”, rimarca la ministra. “Se dovessi associare una parola, direi donna è futuro – aggiunge Calderone – perché alle donne è consegnato il futuro della nostra umanità anche per il loro ruolo genitoriale, ma è consegnato anche il futuro del mondo del lavoro che non può che passare attraverso un equilibrio che le veda pienamente protagoniste e attive rispetto a quelle che sono le scelte personali che ognuna di noi deve avere il diritto di poter fare”. 

“C’è un tema salariale che è legato al divario di retribuzione tra uomini e donne, ma attenzione, leggiamo bene gli indicatori e cerchiamo di fare ‘un’operazione verità’, perché noi sappiamo che laddove si applica correttamente un contratto collettivo nazionale di lavoro non è sui minimi contrattuali concordati e contrattati dalle parti sociali che c’è la differenziazione. La differenziazione avviene invece sulla retribuzione di risultato, sulle premialità, sulle progressioni di carriera e tutta la componente aggiuntiva della retribuzione. Ecco, è su questo che bisogna giocare la partita”. Questo “vuol dire – prosegue – mettere in campo una serie di servizi a supporto anche della vita familiare, perché tante volte le donne, dovendo assolvere anche ad altre funzioni e attività, decidono di lavorare meno o sono costrette a lavorare meno”. La ministra rimarca che “la questione femminile e la questione giovanile rappresentano una priorità assoluta” per il governo “perché non ci possiamo permettere di lasciare i giovani alla finestra. Dobbiamo invece portare i tanti giovani che non studiano, non lavorano e non si formano”, i cosiddetti Neet, “in una condizione di attivazione, questo è assolutamente un obiettivo prioritario”.

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