Il cotone in Sicilia tra commercio e relazioni

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di Piero Cascone





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Alla fine del XVIII secolo, il mondo era attraversato da profondi sconvolgimenti politici, economici e commerciali. Le guerre di indipendenza nelle Americhe, la Rivoluzione francese e l’ascesa di Napoleone ridefinirono gli equilibri globali, incidendo sulle economie europee e sui mercati internazionali. In questo contesto, la Gran Bretagna, potenza dominante nei commerci marittimi, si trovò di fronte a una grave crisi nell’approvvigionamento di materie prime essenziali per la propria industria tessile, in particolare il cotone. Tradizionalmente rifornita dalle piantagioni del Sud degli Stati Uniti, Londra dovette cercare fonti alternative quando la guerra d’indipendenza americana (1775-1783) interruppe le forniture. Alla fine del XVIII secolo, la Gran Bretagna era all’avanguardia nel commercio marittimo e nella rivoluzione industriale, con l’industria tessile al centro della propria economia. Il cotone, materia prima indispensabile, proveniva in gran parte dagli Stati Uniti, ma la guerra d’indipendenza americana compromise questa fornitura per diversi motivi. Il conflitto devastò le aree agricole, riducendone drasticamente la produzione. L’emancipazione degli schiavi in alcune aree e le difficoltà economiche postbelliche modificarono il sistema di lavoro nelle piantagioni ed anche dopo la guerra, i rapporti tra Stati Uniti e Gran Bretagna rimasero instabili, ostacolando il commercio. Londra dovette quindi esplorare nuove aree per garantire la continuità della produzione tessile e mantenere la propria supremazia industriale. Tra le soluzioni emergenti, ruolo cruciale fu giocato dall’Egitto e dalla Sicilia, dove vennero avviate importanti piantagioni di cotone per sopperire alla crescente domanda britannica. L’Egitto e la Sicilia divennero le nuove frontiere della coltivazione del cotone. Sotto il dominio ottomano, l’Egitto iniziò a sviluppare una produzione destinata all’esportazione, che si intensificò con l’ascesa di Muhammad Ali all’inizio del XIX secolo. La fertilità delle terre del Nilo e il clima caldo favorirono la coltivazione su larga scala, rendendo il paese un fornitore strategico per la Gran Bretagna. Parallelamente, anche la Sicilia si affermò come importante centro di produzione di cotone. Diversi fattori contribuirono a questa trasformazione: il clima dell’isola, con estati calde e inverni miti, era perfetto per la coltivazione del cotone. La crisi americana fece lievitare il valore del cotone, rendendone redditizia la produzione in Sicilia. Inoltre l’Inghilterra, impegnata nelle guerre napoleoniche e bisognosa di materie prime, incoraggiò attraverso i suoi mercanti la coltivazione del cotone nell’isola. Le grandi famiglie siciliane consapevoli del potenziale economico, incentivarono lo sviluppo di piantagioni nelle pianure della Sicilia orientale e meridionale. I mercanti britannici stabilirono stretti legami con i produttori locali, assicurandosi il trasporto del cotone verso l’Inghilterra grazie alla loro potente flotta. L’espansione di questa coltura non solo rafforzò l’economia siciliana, ma favorì anche la crescita dei porti di Palermo, Catania e Messina, divenuti nodi cruciali nel commercio mediterraneo. L’interesse britannico per la Sicilia non si limitava al cotone. L’isola rivestiva un ruolo strategico fondamentale per la Royal Navy, specialmente durante le guerre contro Napoleone. Nel 1798, la flotta britannica al comando dell’ammiraglio Nelson utilizzò la Sicilia come base per le proprie operazioni nel Mediterraneo, consolidando i rapporti con la corte borbonica. Nelson stesso strinse forti legami con il governo locale, riconoscendo l’importanza dell’isola nel contrastare l’espansione francese. Il legame politico ed economico si rafforzò con il controllo britannico sul commercio siciliano e avrebbe continuato a influenzare le dinamiche dell’isola nei decenni successivi. La coltivazione del cotone in Sicilia non solo contribuì alla crescita economica locale, ma rafforzò anche i legami con l’Inghilterra, inserendo l’isola in un sistema commerciale internazionale destinato a evolversi nel XIX secolo.


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