Aumentare la consapevolezza dei propri diritti, riconoscere quando si è vittime di discriminazioni e violenze, e avere strumenti per superarle concretamente sono alcuni step necessari per sostenere la donna con disabilità nell’uscita dalla violenza
È importante non smettere di parlare (e agire) rispetto al rischio che corrono le donne con disabilità di essere doppiamente discriminate: prima perché donne, dopo perché disabili. La disabilità, infatti, aumenta il rischio di essere discriminate, quando non di subire violenza. Violenza che spesso non viene neppure riconosciuta come tale (vedasi la violenza psicologica o economica), ma che mina la dignità delle vittime sulle quali, peraltro, mancano dati disaggregati rispetto a genere e disabilità.
I numeri
Riporta l’attenzione sul problema AISM, che mette insieme alcuni dei dati disponibili.
Secondo i dati ISTAT (2022), il Barometro AISM (2023) e la ricerca FISH Onlus (2020):
● 2.033 donne con disabilità si sono rivolte ai centri antiviolenza nel 2022 (11,2% del totale). (ISTAT 2022)
● Il 10% delle donne con disabilità subisce stupri o tentati stupri, più del doppio rispetto alle donne senza disabilità (4,7%). (FISH Onlus 2020)
● Il 31,4% delle donne con limitazioni funzionali ha subito violenza psicologica dal partner, rispetto al 25% delle donne senza disabilità. (ISTAT 2022)
● Il 64% delle donne con disabilità non ha autonomia economica in famiglia. (ISTAT 2022)
● Il 62,3% ha subito almeno una forma di violenza, con una predominanza di violenza psicologica (51,4%), sessuale (34,6%), fisica (14,4%) ed economica (7,2%). (FISH Onlus 2020)
● Nell’87% dei casi, la violenza è stata inflitta da una persona nota alla vittima: nel 40% dei casi un operatore sanitario, nel 60% il compagno o caregiver. (FISH Onlus 2020)
La difficoltà di denunciare
I numeri fanno rabbrividire, eppure, ricorda AISM, molte donne con disabilità non denunciano. Sono tanti i motivi: vergogna, paura, isolamento e dipendenza economica impediscono loro di ribellarsi a una condizione di abuso. Inoltre, spesso non riconoscono nemmeno la violenza che subiscono come tale, aggravando il fenomeno. (Relazione della Commissione Parlamentare sul Femminicidio e la Violenza di Genere).
Aumentare la consapevolezza
Di fronte a questa emergenza, AISM ha sviluppato progetti concreti per sostenere le donne con sclerosi multipla e disabilità. “La vera libertà per una donna con disabilità in uscita dalla violenza passa attraverso la consapevolezza: sapere di avere diritti, riconoscere le discriminazioni subite e disporre di strumenti concreti per superarle.” spiega Marcella Mazzoli, Direttore Gestione Sviluppo Territoriale di AISM.
AISM è impegnata per dare voce e forza alle donne con SM, affinché possano riappropriarsi della propria autonomia e costruire un futuro libero da discriminazioni e violenze. Tuttavia, il cambiamento richiede il coinvolgimento di tutta la società: è fondamentale creare reti territoriali attive, garantire un flusso efficace di informazioni tra istituzioni, associazioni e servizi sociali e attuare protocolli d’intesa per tutelare concretamente le donne più vulnerabili.
“La nostra cultura sociale tende ancora a nascondere le forme più sottili di discriminazione e violenza. Creare una rete di accoglienza vuol dire offrire alle donne strumenti e opportunità per cambiare il finale della loro storia,” continua Mazzoli.
L’8 marzo, ricorda AISM, non è solo una giornata di celebrazione, ma un’occasione per ribadire l’urgenza di un impegno concreto: senza dati chiari, senza una rete territoriale attiva e senza la collaborazione di tutte le forze coinvolte, le donne con sclerosi multipla continueranno a essere discriminate in famiglia, sul lavoro, nella società.
I progetti AISM per combattere la discriminazione multipla
Questi i progetti AISM per garantire alle donne con disabilità strumenti concreti per affrontare e superare la discriminazione, promuovendo un cambiamento culturale e strutturale.
●Rete RED (Rete Empowerment Donne): rete di sole donne, con e senza sclerosi multipla, che opera nella rete di accoglienza AISM per favorire l’emersione dei fenomeni di discriminazione e violenza che possono arrivare allo sportello. La rete RED è un prodotto del progetto idea.
●Progetto LED (Lavoro Empowerment Diritti): promuove l’inclusione lavorativa delle donne con disabilità attraverso percorsi di autonomia, formazione e mentoring per promuovere la consapevolezza e contrastare la discriminazione soprattutto nel mondo del lavoro.
●Cambia il finale: un programma che mira a contrastare la discriminazione e la violenza di genere attraverso formazione, informazione e collaborazione con i servizi territoriali. Già attivo in diverse regioni, si sta espandendo in tutta Italia.
●Progetto IDEA: un’iniziativa che ha raccolto testimonianze e sviluppato strategie di empowerment per le donne con SM, ora applicate nei progetti attivi di AISM.
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