Trump: “Credo a Putin, più difficile trattare con l’Ucraina”. Media: “Mosca pronta a parlare di tregua”. Kiev: “Proposta Meloni ci interessa”

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Kiev: “Interessati a proposta Meloni sull’articolo 5 della Nato”

Il governo di Kiev guarda con interesse alla proposta di Giorgia Meloni di estendere l’articolo 5 della Nato all’Ucraina, rilanciata ieri in occasione del Consiglio europeo informale. “Accogliamo con favore questa dichiarazione come parte della discussione sulla fornitura all’Ucraina di garanzie di sicurezza a lungo termine e sulle garanzie di sicurezza e pace in generale”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Heorhii Tykhyi in un briefing a Kiev, come riporta la Reuters. “Per quanto riguarda questa proposta, siamo in contatto con i nostri colleghi italiani per chiarirne i dettagli“, ha spiegato Tykhyi. Su questa proposta si è espressa anche la vicepremier ucraina Olha Stefanishyna, definendola “molto pragmatica“. L’articolo 5 della Nato prevede l’assistenza degli stati membri ad un partner che subisse un attacco.

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Trump: “Valuto sanzioni alla Russia fino al cessate il fuoco”

“Considerando il fatto che la Russia in questo momento sta assolutamente ‘martellando‘ l’Ucraina sul campo di battaglia, sto prendendo in considerazione la possibilità di imporre sanzioni bancarie, sanzioni e dazi su larga scala alla Russia fino a quando non verrà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e la pace. Alla Russia e all’Ucraina, venite subito al tavolo, prima che sia troppo tardi”. Lo ha dichiarato il presidente americano, Donald Trump, in un post su Truth.


L’Arabia Saudita conferma colloqui Usa-Ucraina

L’Arabia Saudita conferma. “La prossima settimana” ospiterà colloqui a Gedda tra “delegazioni di Stati Uniti e Ucraina” nell’intento di arrivare a un accordo di pace che ponga fine al conflitto nel Paese europeo innescato dall’invasione russa avviata più di tre anni fa. La conferma arriva via X dal ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita, senza altri dettagli. Nelle scorse ore il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha scritto su X di “avere in programma lunedì prossimo una visita pianificata in Arabia Saudita per colloqui con il principe ereditario”, Mohammed bin Salman, e che poi il suo “staff resterà” nella monarchia del Golfo per “lavorare con i nostri partner americani”. Secondo indiscrezioni di stampa, l’incontro potrebbe aver luogo martedì prossimo.


Putin sente Vucic: “Inammissibili interferenze esterne”

In un colloquio avuto oggi con il presidente serbo Aleksandar Vucic, Vladimir Putin ha sottolineato “l’inammissibilità di interferenze esterne nella situazione politica interna della Serbia“, scossa da proteste di piazza che durano da diversi mesi, e “ha espresso sostegno alle azioni delle autorità elette legalmente”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino. Putin ha anche espresso “solidarietà” a Milorad Dodik, il presidente della Repubblica serba di Bosnia e Erzegovina (Srpska), condannato il mese scorso dal Tribunale di Sarajevo a un anno di reclusione e sei anni di interdizione dall’attività politica nel processo per disobbedienza all’Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina, Christian Schmidt. Vucic “ha confermato che sarà a Mosca per celebrare l’80esimo anniversario della Vittoria nella Grande guerra patriottica”, riferisce il Cremlino aggiungendo che Vucic “manderà anche un’unità delle forze armate serbe per partecipare alla parata del 9 maggio“. 

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Erdogan: “Riavviare i negoziati con l’Europa e includere la Turchia nel riarmo”

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto che venga rinnovato il negoziato di adesione della Turchia all’Unione europea, aperto ufficialmente nel 2005 ma da anni in stallo. “Manteniamo il nostro obiettivo per la piena adesione. Ci aspettiamo che l’Ue adotti una posizione strategica e visionaria e riprenda i negoziati di adesione”, ha affermato Erdogan, durante un evento online organizzato dall’Ue. “Riteniamo che non vi sia alcuna giustificazione per escluderci dai programmi di ricostruzione e di approvvigionamento di prodotti per la Difesa dell’Unione Europea”, ha aggiunto il leader turco, come riferisce la presidenza. “Riteniamo che pianificare tutte le azioni per la sicurezza europea assieme alla Turchia sia nei nostri interessi reciproci”, ha aggiunto Erdogan, rivolgendosi a Bruxelles.


A Parigi incontro tra 5 ministri della Difesa europea

A Parigi, i ministri della Difesa di Francia, Italia, Regno Unito, Polonia e Gran Bretagna ”parleranno anche del necessario riarmo dell’Europa e dei nostri Paesi rispettivi, per garantire la nostra sicurezza collettiva sul lungo termine”, proseguono le fonti a Parigi. E’ la terza volta che i ministri della difesa di questi cinque Paesi si riuniscono in presenza, in questo formato, dopo una prima riunione a Berlino a novembre e una seconda riunione in Polonia a gennaio.  

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Russia: “Il riarmo è contro di noi, prenderemo contromisure”

“Vediamo che l’Unione Europea sta ora discutendo molto attivamente il tema della militarizzazione dell’Ue, lo sviluppo del segmento della difesa. Questo è un processo che stiamo monitorando attentamente”. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, commentando il piano di riarmo discusso ieri a Bruxelles. Lo riporta l’agenzia Tass. “Tutta questa militarizzazione sta avvenendo principalmente contro la Federazione Russa. Questo, naturalmente, potrebbe potenzialmente essere un argomento di profonda preoccupazione per noi”, ha aggiunto Peskov, “sarà necessario adottare contromisure adeguate per garantire la nostra sicurezza“.  


Mosca: “Dall’Europa una retorica del confronto contraria alla risoluzione del conflitto”

Il Cremlino ha denunciato “la retorica del confronto” dell’Ue all’indomani del summit straordinario di Bruxelles che ha dato il via libera al ‘Piano di riarmo’. “Noi vediamo che l’Unione Europea discute attivamente di militarizzazione, seguiamo questo processo da vicino, perché l’Ue posizione la Russia come suo nemico principale”, ha commentato il portavoce della presidenza, Dmitry Peskov, denunciando “la retorica del confronto” che si oppone “alla ricerca di una soluzione” del conflitto in Ucraina. “Questo potrebbe essere potenzialmente un tema di nostra profonda preoccupazione e sollevare la necessità di prendere misure di rappresaglia appropriate per assicurare la nostra sicurezza”, ha affermato ancora. 

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Erdogan: “Finiscano gli attacchi”

“Sosteniamo la cessazione delle aggressioni aeree e marittime come misura volta a rafforzare la fiducia tra le parti, nonché l’istituzione di un urgente cessate il fuoco”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, parlando a proposito della guerra tra Ucraina e Russia durante un evento on-line dell’Unione europea. “Sottolineiamo l’importanza di un solido terreno diplomatico in cui entrambe le parti in conflitto si siederanno al tavolo delle trattative, per la ragione di (ottenere) una pace giusta, duratura e onorevole”, ha aggiunto, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara


Zelensky: “Ucraina pronta alla pace, ma la Russia fermi gli attacchi”

Nuovo appello alla tregua da Vladimir Zelensky dopo l’ennesima ondata di raid russi. In un post su X, il presidente ucraino ha scritto: “I primi passi verso una vera pace devono includere l’obbligo di costringere l’unica fonte di questa guerra, la Russia, a fermare tali attacchi. E questo è qualcosa che può essere monitorato efficacemente. Silenzio nei cieli: divieto di uso di missili, droni a lungo raggio e bombe aeree. E silenzio in mare: una vera garanzia di navigazione normale”. “L’Ucraina – ha ribadito Zelensky – è pronta a perseguire la strada della pace, ed è l’Ucraina che si batte per la pace fin dal primo secondo di questa guerra. Il compito è costringere la Russia a fermare la guerra”. 



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