L’integrazione tra reti terrestri e satellitari con il 5G sta rivoluzionando le telecomunicazioni, migliorando copertura e latenza, ma sta anche introducendo nuove sfide di sicurezza.
Gnss e Satcom evolvono con tecnologie avanzate come crittografia quantistica e AI per contrastare spoofing e cyber attacchi. Standard globali e strategie multilivello sono essenziali per garantire affidabilità e resilienza delle infrastrutture digitali.
Reti di comunicazione: le sfide dell’integrazione con il 5G
L’integrazione tra reti di comunicazione terrestri e satellitari rappresenta una delle evoluzioni più rivoluzionarie della trasformazione digitale. Con l’avvento del 5G e la crescente domanda di connettività globale, la convergenza tra queste due tecnologie sta ridefinendo il panorama delle telecomunicazioni e della sicurezza informatica.
L’Agenzia dell’Unione Europea per il Programma Spaziale (Euspa) ha pubblicato il primo “Rapporto sulla tecnologia d’uso Gnss e Secure Satcom”, che delinea le sfide e le opportunità di questa transizione, evidenziando come la fusione tra reti tradizionali e non terrestri (NTN) non sia più una visione futura, ma una realtà già in atto.
Questo processo pone nuove questioni di governance, sicurezza e innovazione tecnologica, con implicazioni che spaziano dalla geopolitica alla vita quotidiana dei cittadini.
I sistemi Gnss
Al centro di questa rivoluzione ci sono i sistemi globali di navigazione satellitare (Gnss), infrastrutture essenziali per settori critici come i trasporti, la logistica, la gestione delle emergenze e le transazioni finanziarie.
Il sistema Galileo rappresenta il pilastro della strategia spaziale europea e sta registrando significativi progressi grazie all’introduzione del servizio di alta precisione (Has) e dell’autenticazione dei messaggi di navigazione (Osnma).
Quest’ultima rappresenta una risposta diretta alle crescenti minacce di spoofing e jamming, attacchi sempre più sofisticati che possono compromettere la sicurezza e l’affidabilità dei segnali Gnss.
L’Osnma consente ai ricevitori di verificare l’autenticità dei dati trasmessi dai satelliti, riducendo il rischio di manipolazioni che potrebbero avere conseguenze disastrose, come deviazioni di rotte di navi e aerei, frodi geolocalizzate o sabotaggi militari.
Un approccio ibrido per integrare il Gnss con i sensori terrestri
Per garantire una navigazione affidabile in qualsiasi contesto, è sempre più necessario un approccio ibrido, che integri il Gnss con sensori terrestri, dati inerziali e piattaforme di cloud computing.
Questa strategia si rivela particolarmente utile in ambienti urbani densamente popolati, dove edifici alti e interferenze elettromagnetiche possono degradare il segnale, o in scenari critici come missioni di soccorso in zone colpite da disastri naturali.
La resilienza delle infrastrutture di navigazione si basa sempre più su architetture ridondanti e dinamiche, capaci di adattarsi in tempo reale alle condizioni operative e mitigare eventuali attacchi o guasti imprevisti.
La trasformazione epocale della comunicazioni satellitari
Parallelamente, il settore delle comunicazioni satellitari (Satcom) sta attraversando una fase di trasformazione epocale, trainata dalla digitalizzazione e dall’aumento esponenziale della domanda di connettività globale.
I sistemi tradizionali, basati su hardware rigido e schemi di frequenza statici, stanno evolvendo verso modelli software-defined, in cui la gestione dei segnali e delle risorse è affidata ad algoritmi flessibili e adattivi.
Questa rivoluzione consente un utilizzo più efficiente dello spettro radio, ottimizzando la capacità di risposta a interruzioni o attacchi attraverso il reindirizzamento dinamico del traffico verso satelliti o stazioni di terra alternative.
Le costellazioni di nuova generazione in orbita terrestre bassa (LEO), come Starlink e OneWeb, stanno riducendo drasticamente la latenza delle comunicazioni, rendendo i collegamenti satellitari una soluzione competitiva rispetto alle reti terrestri.
Con tempi di propagazione ridotti a pochi millisecondi, queste reti stanno aprendo nuovi scenari applicativi, dal gaming online alle comunicazioni militari avanzate, ponendosi come complemento essenziale per le infrastrutture 5G.
La sfida cyber dell’integrazione tra reti 5G e Satcom
L’integrazione tra reti 5G e Satcom rappresenta una delle sfide più rilevanti del nostro tempo.
Se da un lato i satelliti LEO permettono di estendere la connettività a regioni remote o non coperte dalle reti terrestri, dall’altro introducono nuove vulnerabilità in termini di sicurezza informatica.
Le reti non terrestri espongono l’ecosistema 5G a una superficie d’attacco più
ampia, con terminali utente, collegamenti intersatellitari e stazioni di terra che diventano potenziali bersagli per attori malevoli, tra cui cyber criminali e governi ostili.
Il rischio non è solo legato all’intercettazione dei dati, ma anche alla manipolazione dei segnali per scopi malevoli, con possibili ripercussioni sui servizi essenziali.
Un attacco mirato a una costellazione satellitare potrebbe paralizzare le comunicazioni di un’intera nazione o compromettere le operazioni di infrastrutture critiche come quelle energetiche e di trasporto.
Come mitigare i rischi
Per mitigare questi rischi, il rapporto dell’EUSPA sottolinea la necessità di sviluppare standard di sicurezza condivisi a livello globale, con particolare attenzione all’autenticazione, alla cifratura end-to-end e al monitoraggio continuo delle reti ibride.
In questo contesto si inserisce l’iniziativa European Quantum Ccmmunication infrastructure (EuroQCI), che mira a integrare la crittografia quantistica nelle reti satellitari per garantire un livello di protezione senza precedenti.
Contemporaneamente, l’ESA e la Commissione Europea stanno promuovendo lo sviluppo di sistemi avanzati per la sorveglianza e la protezione delle infrastrutture spaziali, combinando dati di osservazione della Terra con analisi Gnss e Satcom per individuare anomalie e minacce in tempo reale.
Il ruolo dell’AI
Un ulteriore elemento di innovazione è rappresentato dall’intelligenza artificiale, che sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella sicurezza delle comunicazioni ibride.
Algoritmi di machine learning vengono utilizzati per analizzare in tempo reale enormi volumi di dati provenienti da satelliti e sensori terrestri, identificando tentativi di spoofing, anomalie nei segnali o attacchi coordinati.
L’integrazione di AI e cybersecurity nelle reti 5G-Satcom potrebbe garantire risposte automatiche e tempestive agli attacchi informatici, riducendo i tempi di reazione e minimizzando i danni.
L’interoperabilità tra Gnss, Satcom e reti terrestri
La crescente interoperabilità tra Gnss, Satcom e reti terrestri ha anche profonde implicazioni per l’Internet of Things (IoT). I dispositivi IoT, sempre più diffusi in ambiti industriali, ambientali e logistici, possono ora trasmettere dati in tempo reale tramite connessioni satellitari, ampliando enormemente le capacità delle reti di sensori.
Prospettive future
Il futuro della connettività globale dipende da un approccio integrato che sappia bilanciare innovazione e sicurezza. La protezione delle reti ibride Gnss Satcom-5G non può basarsi su singole tecnologie, ma deve essere il risultato di una strategia multilivello, che coinvolga istituzioni, aziende e comunità scientifica.
L’Europa, grazie ai suoi programmi di navigazione satellitare e alle iniziative di cybersecurity, ha l’opportunità di posizionarsi come leader in questo settore strategico.
La sfida è complessa, ma la direzione è chiara: costruire un’infrastruttura digitale resiliente, sicura e capace di rispondere alle esigenze del futuro.
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