Il Consiglio regionale ha approvato il DL 40, legge di riordino della Sanità, con 33 voti a favore e 16 contrari

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Il Consiglio regionale ha approvato il DL 40, legge di riordino della Sanità, con 33 voti a favore e 16 contrari.

In apertura di seduta pomeridiana il presidente Piero Comandini ha avviato la discussione sull’articolo 8 e relativi emendamenti.

Per l’on. Aroni (Udc) prima a intervenire “il dl 40 non si caratterizza certo per innovazione”. Per l’on. Cristina Usai (FdI) “il testo va riportato in commissione” mentre sempre da FdI il consigliere Fausto Piga ha detto: “Gli emendamenti della Giunta all’articolo 8 servono per far entrare dalla finestra quel che non è entrato dalla porta”.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Per Forza Italia l’on. Piero Maieli “oltre agli eletti ci sono i nominati come lo scienziato Bartolazzi. Ci dite qual è la ratio di questa legge?  Chi è che ne assume la paternità? Voi non parlate, la scienza tace e la presidente pure”. Per Talanas (FI) “tutti ci stanno dicendo che questa legge non servirà a migliorare la sanità. Dite a cosa serve questa legge se lo sapete”. Per la consigliera Francesca Masala (FdI) “questa legge non migliorerà la qualità della vita dei pazienti sardi, soprattutto di quelli non autosufficienti. E non sarà applicabile”.

Dal banco dei Riformatori l’on. Ticca ha detto: “Non sappiamo da dove partire sull’articolo 8, perché 9 emendamenti della Giunta stravolgono la natura di questo articolo saltando ogni tipo di dibattito in commissione destituendola di valore”. Il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, ha detto:“Siamo entrati in aula convinti di una cosa e invece capiamo che questa riforma sanitaria oltre a essere pessima è rappresentata da un assessore che ha un curriculum internazionale ma si dovrà assumere la responsabilità dei risultati di questo provvedimento che mira solo a sostituire i direttori generali regolarmente al lavoro. Vedrete le ripercussioni alla Corte dei conti. Bartolazzi, lei è stato lasciato solo a combattere una riforma che non è nemmeno la sua. Faccia qualcosa”.

Alessandro Sorgia (Misto) ha sottolineato che “l’assessore ormai è rimasto solo” e che in Consiglio si sta assistendo a “una triste pagina della nostra democrazia” con nessun intervento da parte della maggioranza. Il consigliere ha ribadito che il Dl in esame non risolverà i problemi della sanità e che serve soltanto a sostituire i direttori generali in carica. Per Sorgia si tratta di “un regolamento di conti politico”,  “un vero pasticcio”, “un poltronificio”,  che non contribuirà a migliorare la sanità sarda.

Antonello Peru ( capogruppo Sardegna al Centro 20Venti) ha evidenziato che l’articolo 8 è in netta contraddizione con l’articolo 2. Avete centralizzato i dipartimenti e non li avete avvicinati al territorio. Peru ha chiesto: “Perché state scegliendo di lasciare ai sardi una Sardegna peggiore e una sanità peggiore?”  E ha aggiunto che non rispondere alle loro proposte offende i cittadini sardi. Anche il consigliere di minoranza ha affermato che lo scopo di questo disegno di legge non è di migliorare la sanità e che a farne le spese saranno i sardi.

Paolo Truzzu (capogruppo di FdI) ha definito l’articolo 8 “buffo”, evidenziando che la Giunta vuole individuare le caratteristiche dei direttori sociosanitari prima che siano definite dall’accordo della Conferenza Stato-Regioni. “Avete presentato altri otto emendamenti che mirano a istituire il Centro regionale per la prevenzione e promozione della salute, il dipartimento regionale della salute mentale e delle dipendenze, il centro regionale per la salute mentale e dipendenze, il dipartimento regionale di prevenzione e altri”, che, ha spiegato Truzzu, porteranno a nomine e a un costo per i quattro dipartimenti di circa 600mila euro complessivi. Il consigliere ha anche evidenziato che quattro degli otto emendamenti sono di spesa, nonostante la Regione sia in esercizio provvisorio. “Dai documenti in nostro possesso la copertura non c’è”, ha concluso Truzzu.

Corrado Meloni (FdI) si è detto d’accordo con il suo capogruppo e ha paragonato l’assessore Bartolazzi al soldato leggendario di Pompei, rimasto fedele alla sua consegna nonostante l’eruzione del vulcano. Meloni ha esortato l’assessore a fermarsi e ad ascoltare tutti i portatori di interesse.

Il presidente Piero Comandini ha chiuso la discussione generale sull’articolo 8.

L’aula ha approvato gli emendamenti della Giunta 291 e 292 e respinto tutti gli emendamenti agli emendamenti 291 e 292.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

L’emendamento 291 è un sostitutivo totale dell’articolo 8. “L’articolo del DL 40/A è sostituito dal seguente: “Art. 8 – Integrazione socio-sanitaria. Modifiche all’articolo 34 della legge regionale n. 24 del 2020. 1. Il comma 2 dell’articolo 34 della legge regionale n. 24 del 2020 è sostituito dai seguenti: 2. Il direttore dei servizi socio-sanitari è nominato dal direttore generale della ASL attingendo obbligatoriamente all’elenco regionale di idonei appositamente costituito, ed aggiornato, previo avviso pubblico e selezione effettuata dalla commissione di cui al comma 1 dell’articolo 13 in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 171 del 2016, in ossequio al principio di semplificazione dell’azione amministrativa, con apposita deliberazione della Giunta regionale, sulla base della normativa vigente in materia. 2 bis. In attesa dell’adozione dell’Accordo di definizione degli specifici criteri di valutazione dei titoli formativi e professionali scientifici e di carriera, da approvare in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, l’elenco regionale degli idonei alla nomina di direttore dei servizi socio sanitari è costituito ed aggiornato previo avviso pubblico e selezione effettuata dalla Commissione di cui all’articolo 13, comma I in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 171 del 2016, in ossequio ai principi di efficienza, efficacia e semplificazione dell’attività amministrativa, con apposita deliberazione della Giunta regionale e alla selezione sono ammessi i candidati che hanno esperienza almeno quinquennale, svolta nei dieci anni precedenti, di qualificata attività di dirigenza nei servizi socio-sanitari”.

L’emendamento 292, aggiuntivo, inserisce dopo l’articolo 8, l’articolo 8 bis “”Art. 8 bis – Servizi sanitari e socio-sanitari del territorio. Modifiche all’articolo 37 della legge regionale n. 24 del 2020. 1. All’articolo 37, comma 2, della legge regionale n. 24 del 2020, le lettere dalla a) alla c) sono sostituite dalle seguenti: “a) il dipartimento di prevenzione articolato ai sensi dell’articolo 7-quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502, e successive modifiche ed integrazioni, funzionalmente integrato nel dipartimento regionale di prevenzione (DRP); b) il dipartimento della salute mentale e delle dipendenze” articolato ai sensi dell’articolo 3-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, funzionalmente integrato nel dipartimento regionale della salute mentale e delle dipendenze (DRSMD); c) il “dipartimento della riabilitazione” articolato ai sensi dell’articolo 3-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 e successive modifiche ed integrazioni, funzionalmente integrato nel dipartimento regionale della riabilitazione e dello sviluppo dell’autonomia (DRRSA) e sviluppato in forma interaziendale, anche per macroaree territoriali”.

L’Aula ha respinto tutti gli emendamenti all’emendamento 293 della Giunta, che prevede “disposizioni urgenti in materia organizzativa delle strutture del sistema sanitario”

Il presidente Comandini ha dato poi la parola al capogruppo di FdI, Paolo Truzzu, che ha detto: “Chiediamo la relazione dell’assessorato alla Programmazione perché questa legge non si può approvare senza il parere”. L’assessore alla Programmazione, Giuseppe Meloni, ha replicato: “Gli oneri sono indicati a valere sul bilancio delle aziende sanitarie e non anche su quello della Regione. Si tratta di costi non Lea e dunque non hanno bisogno della copertura del mio assessorato”.

Per il consigliere Piga “è impensabile entrare in casa d’altri e fare quel che si vuole”. Per Tunis (Sardegna 20/20) “qui non c’è l’avanzo e nemmeno la certificazione”. Truzzu ha poi chiesto la sospensione dei lavori, “anche perché siamo in esercizio provvisorio” e la richiesta è stata sposata anche dalla consigliera Aroni. Ticca (Riformatori) alla maggioranza e alla Giunta: “Dite che non stiamo aggiungendo nuovi oneri al bilancio ma è vero che li stiamo inserendo sui bilanci delle aziende sanitarie, di cui stiamo ripianando il debito. E’ davvero il gioco delle tre carte”.

Sulla richiesta di riportare gli emendamenti della Giunta in commissione l’Aula ha votato no e poi il Consiglio è stato sospeso per una riunione di minoranza.

Alla ripresa, il presidente Comandini, ha posto in votazione l’emendamento della Giunta n. 293 e il capogruppo di FdI, Truzzu, ha preannunciato la non partecipazione dei consiglieri della minoranza al voto. Il consigliere Piga (FdI9 ha reiterato la richiesta di chiarimenti sulla collaborazione dei revisori dei conti nella stesura delle proposte emendative della Giunta che imputano ai bilanci delle Asl le spese per la costituzioni di diversi centri, non considerandoli come spese che debbano trovare copertura nel bilancio regionale.

Prestito personale

Delibera veloce

 

L’assemblea ha quindi approvato il 293 che introduce l’articolo 8 bis che istituisce il centro regionale per la prevenzione e promozione della salute (CRPPS) con oneri pari a 150mila euro, a cui si fa fronte con risorse derivanti da riduzione di spesa su voci di costo non incidenti sui Lea.

Non approvati gli emendamenti 482 = 642, 483=641e 484 =644.

Annunciata la votazione dell’emendamento 294 (Giunta) i consiglieri Truzzu (FdI), Piga (FdI), Maieli (Fi) hanno espresso perplessità sulle modalità con cui si fa fronte alle spese e hanno dichiarato voto contrario. Il 294 (33 sì e 22 no) è stato approvato e prevede, all’articolo 8 bis, la modifica dell’articolo 37 della legge 24/2020 l’istituzione del dipartimento di prevenzione composto dai dipartimenti di prevenzione delle aziende socio sanitarie e diretto dal direttore del CRPPS.

Non approvati gli emendamenti all’emendamento 295 (Giunta): il 485=649, 486=648, 487=650, 488=646, 489=622, 490=664, 491=665, 492=667, 493=657, 494=647, 595=656, 496=645.

I consiglieri della minoranza hanno preannunciato la non partecipazione alla votazione “per ragioni politiche” e l’Aula, con 32 favorevoli e 1 contrario, ha approvato l’emendamento della Giunta n. 295 che istituisce il centro per la salute mentale e le dipendenze (CRSMD) con oneri pari a 150mila euro, a cui si fa fronte con risorse derivanti da riduzione di spesa su voci di costo non incidenti sui Lea.

Sollecitato dalle pressanti richieste dei consiglieri della minoranza, l’assessore del Bilancio, Giuseppe Meloni (Pd), ha ribadito la legittimità della modalità con la quale si fa fronte alle spese per l’istituzione dei centri regionali («la spesa con necessità di copertura finanziaria e il tipo di spesa non è a carico del bilancio della Regione, quindi non è prevista la relazione tecnico finanziaria e per questo non ho sollecitato parere dei revisori»).

Prestito personale

Delibera veloce

 

Posti in votazione non sono stati approvati gli emendamenti 497=668, 487=468, 498=466, 499=623.

Approvato quindi l’emendamento 296 (Giunta) che istituisce il dipartimento regionale della salute mentale e delle dipendenze (DRSMD) composto dai dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze delle Asl e diretto dal direttore del CRSMD.

Non approvato l’emendamento n. 500 è stato approvato l’emendamento della Giunta n. 297 che stabilisce l’attivazione della funzione di medicina nucleare nel presidio ospedaliero San Francesco di Nuoro.

Non approvati gli emendamenti all’emendamento 298 (Giunta): 501=627, 502=629, 503=621, 504=624, 505=663, 506=658, 659, 660, 661, 662, 669, 671, 507=628, 508=626, 509=625.

Sul 298, il capogruppo FdI, Truzzu, ha dichiarato voto contrario, richiedendo la votazione elettronica e preannunciando il non voto per ragioni politiche dei consiglieri della minoranza. Non voto con toni critici ribadito negli interventi dei consiglieri Piga (FdI), Mula (Fdi), Rubiu (FdI), Talans (Fi).

L’’Aula con 32 favorevoli e 2 contrari ha approvato l’emendamento 298 (Giunta) che istituisce il centro regionale per la riabilitazione e lo sviluppo dell’autonomia (CRRSA) con oneri pari a 150mila euro, a cui si fa fronte con risorse derivanti da riduzione di spesa su voci di costo non incidenti sui Lea.

Non approvati gli emendamenti all’emendamento 299 (Giunta): 510=570, 511=672 (sì 20 contrari 33), 512=674. Approvato l’emendamento della Giunta 299 che istituisce il dipartimento regionale della riabilitazione e sviluppo dell’autonomia.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Non approvati gli emendamenti all’emendamento n. 300 (Giunta):  513=673, 514=675, 515=676, 516=677, 517=678, 679, 681, 684, 683, 682, 680.

Approvato l’emendamento della Giunta n. 300 che “nell’atto aziendale dell’Arnas Brotzu sia prevista l’apposita articolazione dell’ospedale dei bambini”.

La novità introdotta dalla norma è stata salutata con particolare soddisfazione dal consigliere Cozzolino (Oc) che ha polemicamente ricordato la chiusura del polo pediatrico cagliaritano all’epoca della Giunta Cappellacci. Hanno replicato con toni polemici alle dichiarazioni rese dal consigliere della maggioranza i consiglieri Truzzu (FdI), Piga (FdI), Chessa (Fi), Peru (S 20Venti) e Tunis (S 20Venti).

Non approvati gli emendamenti 367 e 368, il presidente ha ricordato la soppressione, in commissione, dell’articolo 9 ed ha annunciato l’esame dell’articolo 10.

Aperta discussione 10 del DL 40. Dopo il parere della Commissione e della Giunta sugli emendamenti, il presidente Comandini ha dato la parola alla consigliera Alice Aroni (Misto), che ha evidenziato come l’articolo 10 sia il cuore di questo disegno di legge: commissariare le Asl e rimuovere i direttori generali. La consigliera ha sottolineato che la Regione dovrà pagare un risarcimento che arriverà a 5 milioni di euro e ha detto di aver saputo che alcuni assessori stanno sollevando i massimali per colpa grave delle assicurazioni che hanno sottoscritto. “Signori colleghi, come potete anche pensare di votare una norma che è in palese contrasto con la Costituzione della Repubblica italiana?” “Oppure lo fate perché neppure questo principio costituzionale si applica alla Presidente Todde?” Aroni ha spiegato quali siano le ipotesi di commissariamento delle aziende sanitarie previste dal Decreto legislativo 502 del 92: assenza dall’ufficio e impedimento a svolgere le proprie funzioni per un periodo superiore a 180 giorni, superamento dei settantesimo anno di età, presenza di gravi motivi, situazione di grave disavanzo nella gestione o violazione di legge. Ma secondo la consigliera l’articolo 10 ne aggiunge una nuova: “la nomina dei commissari per antipatia dei direttori generali”, che non si applica, ha detto, al direttore di Ares. Fortemente critica sul fatto che “i commissari devono fare il Piano sociosanitario al posto di questo Consiglio” e ha aggiunto  che “il piano deve essere frutto di decisioni etiche, non può essere lasciato in mano a burocrati, per quanto eccellenti siano”.
La presidenza è stata assunta dal vice presidente Giuseppe Frau, che ha dato la parola al consigliere Alessandro Sorgia, (Misto), che ha sottolineato come il testo tratti esclusivamente dei commissariamenti “che per l’assessore e per la presidente – ha detto –  sono  una ossessione”. Secondo Sorgia la presidente Todde ha un rapporto complicato con la Costituzione e utilizza un peso diverso se si tratta della sua situazione o se si tratta delle poltrone delle Asl, pur sapendo che lo spoils system in sanità è anticostituzionale. Secondo Sorgia l’unica azienda che in base a questa norma dovrebbe essere commissariata è Ares e invece vengono assegnate nuove competenze. Con l’articolo 10, secondo il consigliere si sta commissariando anche il Consiglio regionale e ha esortato l’assessore a riportare il testo in commissione. Questo articolato, ha spiegato, porterà a contenziosi e sarà dannoso per il servizio sanitario regionale.

Per Umberto Ticca (capogruppo dei Riformatori) con l’articolo 10 finalmente si arriva al cuore di questa legge ossia sostituire i direttori generali, ma non attraverso le procedure corrette. Si vuole applicare, ha spiegato, lo spoils system che non può essere fatto in sanità. E ha esortato l’assessore a porre attenzione a quello che firmerà all’indomani da questa legge perché ne dovrà rendere conto.

Per Antonello Peru (capogruppo Sardegna al centro 20Venti) l’articolo 10 e la sostituzione dei direttori generali delle aziende sanitarie è l’unico obiettivo politico di questa norma, “il capolavoro dell’assurdo e il cuore nero di questo scempio”. Per Peru “l’unica regola è accaparrarsi le poltrone il più velocemente possibile”. Il Dl 40 secondo il consigliere non migliora in alcun modo la sanità dell’Isola, nato nei corridoi della politica,  non risponde alle esigenze dei cittadini. “I sardi meritano l’applicazione della riforma già esistente”, ha detto.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Anche per Stefano Schirru (Misto) questo articolo rappresenta la vera motivazione della presidente Todde: il commissariamento. E ha evidenziato come sicuramente l’assessore non abbia interesse a commissariare le Asl. Schirru ha anche sottolineato che nella norma c’è scritto che i commissari possono non far parte dell’elenco nazionale. “Non mi sembra corretto”, ha detto.

Paolo Truzzu (capogruppo FdI) ha sottolineato che l’articolo 10 è quello che riguarda i commissariamenti. Per il consigliere non c’era bisogno di perdere tanto tempo in commissione e in aula, sarebbe bastata una leggina di un solo articolo che commissariava le aziende sanitarie. Anche per Truzzu non è l’assessore ad avere interesse a sostituire i direttori generali e si è detto sicuro che ai direttori generali rimossi spetterà un risarcimento o la reintegrazione nel proprio incarico.

Stefano Tunis (Sardegna al Centro 20Venti) in quello che ha definito un “naufragio programmato e doloso delle politiche della sanità targata 5 stelle” c’è la complicità di tutta la maggioranza “che lo ha consentito”. Secondo il consigliere si creerà una situazione di stallo nelle Asl che durerà molte settimane. “Sarà un disastro che durerà a lungo”.  E ha aggiunto che la minoranza e tutti gli operatori hanno cercato di avvisare la maggioranza. “Dov’è la presidente Todde?”, ha chiesto rimarcando l’assenza in aula della presidente.

Per Maria Francesca Masala (FdI) l’articolo 10 è il “cuore di questa cosiddetta riforma”:  rimuovere i direttori generali Asl. “Il nostro sistema sanitario ha problemi seri: mancano medici, infermieri, servizi essenziali nei territori più deboli e voi, invece di affrontare queste criticità con soluzioni concrete vi preoccupate di sostituire i vertici delle aziende sanitarie con persone di vostra fiducia”. Per Masala la maggioranza “sta crocifiggendo la sanità pubblica, lavandosene le mani, voltandosi dall’altra parte, mentre chi ha bisogno di cure, chi chiede servizi adeguati, chi lotta per il giusto viene umiliato, deriso e abbandonato”.

L’Aula ha approvato l’emendamento 301 della Giunta e l’emendamento 616 all’emendamento 301, che ne sostituisce il comma 4.

L’emendamento 301 recita “Art.10- Adeguamento organizzativo-funzionale e commissariamento delle aziende sanitarie. 1. Per la realizzazione del processo di efficientamento e di riordino complessivo degli assetti istituzionali ed organizzativi del servizio sanitario regionale previsto dalla presente legge, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale competente in materia di sanità, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, commissaria in via straordinaria le otto aziende socio-sanitarie locali, l’Azienda ospedaliera ARNAS “G. Brotzu”, l’AREUS e le due aziende ospedaliero-universitarie. Limitatamente alle aziende ospedaliero-universitarie, i commissari straordinari sono nominati d’intesa con i rettori delle università competenti. Alla data di insediamento del commissario di ciascuna azienda, il direttore generale in carica decade e cessa immediatamente dalle proprie funzioni. 2. I commissari straordinari di cui al comma 1, entro novanta giorni dal loro insediamento: a) predispongono un piano di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari e amministrativi secondo le previsioni della presente legge, con particolare riferimento alle azioni necessarie al fine di dare attuazione alle previsioni di cui all’articolo 20 comma 3 ter della legge regionale n. 24 del 2020, sulla base degli indirizzi dell’assessorato regionale competente in materia di sanità, ai fini dell’attuazione dell’articolo 32, comma 5, lettera g-bis) della legge regionale n. 24 del 2020, predispongono, previa analisi territoriale della domanda di servizi sociosanitari, dell’evoluzione del contesto sociale, sanitario e demografico, delle risorse umane, strumentali e finanziarie nonché del livello di erogazione dei LEA, un documento contenente una proposta di missione assistenziale per ciascuna struttura ospedaliero-sanitaria di riferimento secondo le modalità, gli indirizzi e i criteri individuati dall’assessorato regionale competente in materia di sanità. 3. La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale competente in materia di sanità, entro sessanta giorni dagli adempimenti di cui al comma 2, approva le linee guida per l’adozione degli atti aziendali delle aziende del Servizio sanitario regionale. 4. I commissari straordinari, il cui incarico scade dopo sei mesi, prorogabile una sola volta, oltre le funzioni straordinarie previste dal presente articolo, svolgono le funzioni attribuite ai direttori generali e il loro trattamento economico è quello previsto per i direttori generali medesimi ai sensi della normativa vigente come stabilito dalla Giunta regionale. 5. Ai Commissari straordinari è conferita altresì la potestà di pone in straordinarie ed emergenziali al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA), secondo le indicazioni dell’Assessorato competente in materia di sanità ed in piena sinergia tra le aziende del SSR”.

Il testo è stato emendato dall’emendamento 616 (Ciusa e più): “All’emendamento n. 301 all’articolo 10, il comma 4 è sostituito dal seguente: “4. I Commissari straordinari, il cui incarico scade dopo sei mesi, prorogabile una sola volta, sono scelti tra i soggetti inseriti nell’elenco nazionale dei direttori generali ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto Legislativo n. 171 del 2016. I commissari, oltre le funzioni straordinarie previste dal presente articolo, svolgono le funzioni attribuite ai direttori generali e il loro trattamento economico è quello previsto per i direttori generali medesimi ai sensi della normativa vigente come stabilito dalla Giunta regionale. 1 commissari straordinari, entro 45 giorni dal loro insediamento, nominano i direttori sanitari e i direttori amministrativi, nonché, laddove previsti, i direttori dei servizi socio-sanitari”.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Aperta la discussione sull’articolo 11 (Disposizioni in materia di personale), il consigliere Piga (FdI) ha ricordato la delicatezza del tema del personale in sanità e ha illustrato, auspicandone l’approvazione, dell’emendamento 700 finalizzato alla stabilizzazione dei cosiddetti “angeli del Covid” attraverso al creazione di una lista regionale ad esaurimento. Il capogruppo del Pd, Deriu, ha invitato a trasformare la proposta in una raccomandazione alla Giunta.

La consigliera Aroni (Misto-Udc) ha lamentato che l’articolo introduce complicazioni burocratiche ed ha denunciato un rafforzamento del personale in servizio nell’assessorato della Sanità “saltando” l’assessorato del Personale. Concetto ripreso dal consigliere Schirru (As) che ha affermato che sarebbero 15 le unità in più destinate all’assessorato della Sanità. L’esponente della minoranza ha quindi illustrato un emendamento a sua firma che punta all’istituzione del dipartimento delle prestazioni sanitarie.

Posti in votazione non sono stati approvati gli emendamenti 113=163=218=219= 270, 525=686, 526=685. Non approvati con scrutinio elettronico gli emendamenti 700 e 701. Non approvato il 615. Disco verde all’emendamento della Giunta n. 302 che prevede un raccordo tra il contenuto dell’articolo e il PIAO. Decaduti il resto degli emendamenti (dal 114 al 385) non è stato approvato l’emendamento 118 (18 sì, 31 no).  Il consigliere Piras (Fi) ha sollecitato l’approvazione del 222 ma l’Aula lo ha respinto con 31 no (16 sì), insieme con il 224.

Sempre il consigliere Piras (Fi) ha ritirato il 226, in materia di gestione scolastica delle patologie croniche pediatriche, dopo che la presidente della commissione Sanità, Carla Fundoni (Pd) ha fornito rassicurazioni sulla predisposizione di una proposta di legge sulla materia.

Non approvati gli emendamenti 387, 388, 389 (18 sì e 32 no), si è aperta la discussione sull’articolo 12 (Disposizioni transitorie) e il capogruppo del Pd, Roberto Deriu, si è rivolto alla minoranza perché “ vista l’approvazione dei punti principale del provvedimento potesse adottare una condotta differente rispetto a quella tenuta fino a quel momento”.

La consigliera Aroni (Misto-Udc) ha detto di accogliere l’invito ma ha ricordato la bocciatura di tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni.

L’Aula ha quindi approvato gli emendamenti 119=166=226=273=303 (Giunta) che sopprime l’articolo 12 del Dl 40 e la cui approvazione ha fatto decadere tutti gli altri emendamenti presentati al testo.

Aperta la discussione sull’articolo 13 (Norma finanziaria) è stato posto in votazione il mantenimento del testo ed è stato approvato.

Approvato anche l’articolo 14 (Abrogazioni) con l’emendamento della Giunta n. 304 si è aperta la discussione sull’articolo 15 (Entrata in vigore).

Il capogruppo di Sardegna 20Venti, Antonello Peru, si è rivolto alla presidente Todde per rimarcarne l’assenza dall’Aula ed ha più volte definito il Dl 40 un testo inefficace e privo di contenuti, finalizzato soltanto a regolare equilibri dei partiti della maggioranza e non a soddisfare i bisogni di salute dei cittadini sardi.

La consigliera Aroni (Misto-Lega) ha parlato di “metodo Todde” per denunciarne i rischi per la democrazia. Il capogruppo di Fi, Cocciu, ha ribadito le critiche al metodo e al merito e ha preannunciato il voto contrario dei consiglieri di Forza Italia.

Approvato il mantenimento del testo dell’articolo 15, l’Aula non ha approvato gli emendamenti 1 e 2 al titolo della legge.

Approvati quindi gli ordini del giorno n. 1 (Agus e più) sul piano strategico per il rilancio dell’ospedale Microcitemico; l’ordine del giorno n. 2 (Agus e più) sul piano strategico finalizzato al rilancio dei presidi ospedalieri Alghero e Ozieri.

Approvato anche l’ordine n. 3 (Piga e più), con la dichiarazione di voto contrario dell’onorevole Cozzolino (Oc), sul rinvio al 2026 dell’applicazione delle disposizioni per il riconoscimento della fibromalgia. Approvato l’ordine del giorno n. 4 (Cocco e più) sulla necessità di rafforzare le attività di emergenza e urgenza in materia di sinistri stradali.

Annunciata la votazione al Dl 40, è intervenuto l’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi che ha difeso il provvedimento («non è vero che l’ho subito ma è frutto di un lavoro di condivisione con la Giunta e la maggioranza») ed ha replicato alle principali e ricorrenti accuse mosse, nel corso del dibattito, dai consiglieri della maggioranza: «Non è vero che in questa legge non c’è nulla, consentirà di intervenire sulle liste d’attesa e sul miglioramento dei servizi per i cittadini». A giudizio del dottor Bartolazzi si potranno dare risposte agli ospedali periferici («serve lavorare sulla stratificazione dei bisogni della popolazione»). Sull’Ares: «Dove funzionano le Asl è solo un’agenzia di servizi, ma in sardegna bisogna riconoscere le oggettive difficoltà del sistema sanitario». Sulla precedente riforma sanitaria (legge 24): «Non ha funzionato malgrado la governance attuale». «Questa legge è il punto zero – ha concluso l’assessore – da cui si può partire insieme per migliorare la sanità sarda». Non si è fatta attendere la repliche delle opposizioni. Il consigliere Sorgia (Misto –Lega) ha tuonato: «Questa riforma non porterà alcun beneficio ai sardi ed è solo un libro dei sogni». «Questa legge – ha insistito – verte sull’articolo 10 e cioè sulle poltrone, fermatevi prima del voto finale».

Schirru (Misto) ha ricordato l’ier del provvedimento («è incominciato male ed è finito peggio») ed ha posto in dubbio la legittimità della legge («non è passata al vaglio della commissione bilancio»).

Piga (FdI): «Dopo 12 mesi di governo Todde, la montagna ha partorito il topolino». «Questa legge – ha aggiunto il consigliere dell’opposizione – non è il punto zero e nella scorsa legislatura i 5 Stelle avrebbero urlato “Vergogna è un poltronificio”».

Aroni (Misto-Lega), ha ricordato i recenti dati del ministero della salute che indicano la sardegna come una delle Regioni virtuose («non riesce a dirlo assessore?») e rivolgendosi all’assessore ha aggiunto: « Per i danni per la nomina del commissari menti ci sono le assicurazioni».

Duro anche l’intervento del consigliere Tunis (S 20Venti) che ha accusato l’assessore e la maggioranza di non aver dato seguito alle proposte avanzate dai portatori di interesse, ad incominciare dai medici: «L’assessore ci dice che non siamo bravi medici per comprendere il Dl 40? Infatti, noi non dobbiamo curare nessuno ma fare buone leggi e lui ai medici non ha dato ascolto».

Il capogruppo dei Riformatori, Ticca  (Riformatori), ha ribadito “tutte le critiche rivolte al Dl 40 nel corso del dibattito” ed ha concluso: «Aspettiamo la prova dei risultati per vedere cosa si realizzerà dopo l’approvazione di questa norma che serve soltanto per i commissari menti delle Asl».

Meloni (FdI): «Voto contro il Dl 40, perché è un pastrocchio amministrativo che non riforma niente e che evidenzia la vostra fame di poltrone».

Antonello Peru (capogruppo Sardegna al Centro 20Venti) ha annunciato il voto contrario di tutto il gruppo e ha spiegato all’assessore che realizzare le politiche sanitarie non è necessario essere medici. “Se lei oggi ha iniziatole azioni per l’abbattimento delle liste d’attesa, l’organizzazione territoriale della medicina, lo ha fatto attraverso quello strumento che è l’unico che ha, che è la legge 24”. Peru si è detto dispiaciuto nel vedere una maggioranza commissariata.

Cristina Usai (FdI) ha rimarcato l’assenza della Presidente Todde e, rivolgendosi all’assessore della Sanità, ha detto di non accettare quanto da lui affermato, ossia che la minoranza non sia stata capace di interpretare la legge, anche perché questo suo giudizio andrebbe allora esteso agli ordini dei medici, ai sindacati e agli operatori che non hanno condiviso questo disegno di legge.

Questa legge ha solo un obiettivo: l’articolo 10, ha affermato Gianluigi Rubiu (FdI). Il consigliere ha poi risposto all’assessore: “Noi ricordiamo con piacere un assessore della Sanità, che oggi non c’è più, forse tra i migliori assessori della sanità della Regione Sardegna, che non era un medico. Così come ricordiamo nel nostro territorio un manager dell’Asl che non era un medico”. Quindi, ha continuato Rubiu, il fatto di essere un medico non significa essere anche bravi manager o bravi assessori. Gianluigi Rubiu ha detto in conclusione all’assessore Bartolazzi che non mancherà alla Sardegna come assessore.

Paolo Truzzu (capogruppo FdI) ha affermato, rivolgendosi all’assessore, che in questi mesi non ha sentito affermazioni positive su questa legge da parte degli operatori sanitari, dell’ordine dei medici, dei sindacati o “anche dei suoi colleghi di maggioranza”. Paolo Truzzu ha affermato che l’assessore sarà l’unica vittima di questa riforma.  “Siete tutti prigionieri di una scelta assurda”.

Il presidente Piero Comandini ha messo in votazione il testo della legge che è stato approvato con 33 voti a favore e 16 contrari. La seduta è stata chiusa e il Consiglio sarà convocato a domicilio.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link