IN ATTESA DEL TORNEO DI PADEL
PESCARA – LUCCHESE 4-1: i 99 MINUTI con i 40mila!
07/03/2025
Le dichiarazioni di Silvio BALDINI, allenatore della Delfino Pescara 1936 SpA, alla vigilia di Pescara-Lucchese, 11a di ritorno del campionato Serie C 2024/25:
- La formazione: PLIZZARI, PIEROZZI, BROSCO, PELLACANI, MORUZZI; SQUIZZATO, VALZANIA, DAGASSO; BENTIVEGNA, ALBERTI, CANGIANO. Non si è allenato TONIN, che ha un piccolo edema sul retro femorale. Ci sono tre partite ora e cerchiamo di salvaguardarlo. Viene in panchina, ecco. Speriamo che di TONIN non ci sia bisogno, dai.
- Abbiamo recuperato LETIZIA. C’è sempre fuori KRAJA e LEONARDI. KRAJA e MEROLA speriamo di recuperarli almeno dopo la partita di Pontedera.
- Io penso che avremmo meritato 5 o 6 punti in più perché ci sono capitati degli episodi che ci hanno condannato oltre misura. Non sto a fare l’elenco delle sviste che ci sono state. Da qui alla fine dobbiamo solamente cercare di migliorare la posizione che abbiamo, cercando di non metterci delle pressioni negative, sapendo che siamo dentro la griglia dei play-off, ma che dobbiamo prendere la miglior posizione, recuperare tutti gli infortunati e avere una condizione fisica ottimale per i play-off.
- Il dolore della sconfitta è 10 volte più grande della gioia di una vittoria. In questo dolore secondo me bisogna cercare di essere bravi a non perdere l’obiettivo delle cose che devi migliorare, per esempio: la condizione fisica, il possesso palla, il pressing, i calci piazzati, le posizioni delle “catene”, di non rompere mai una linea difensiva chiunque attacchi (cioè una linea che deve sempre avere le coperture); e quindi tu ti focalizzi su queste cose. Però, tante volte, siccome il dolore è grande e la delusione è grande, si rischia di farsi prendere dalla negatività; e la negatività ti porta solamente a dei risultati negativi.
- Sui calci piazzati siamo la squadra che ha fatto più gol di tutti fra B e C, quella che ha fatto 10 gol su calci piazzati.
- ALBERTI gioca perché TONIN in questo momento ha un problema. Potevo metterci FERRARI, però in questo momento c’è fuori MEROLA. Se io metto dentro FERRARI come punta e succede qualcosa alle ali, mi ritrovo solo MEAZZI per l’ala come alternativa. E allora preferisco rischiare ALBERTI dal primo minuto e vedere dove arriva. E poi giocarmi l’altra chance. Poi, quando subentra, FERRARIS ha dimostrato sempre d’essere un giocatore importante: uno che rompe la partita.
- Bisogna fare i complimenti ai giocatori della Lucchese, sia a loro che al loro tecnico. Sicuramente quando, in questa situazione, uno riesce nelle ultime quattro partite a fare due vittorie e due pareggi, vuol dire che il gruppo c’è perché l’allenatore è bravo al di là delle sue idee. E’ bravo anche come persona a compattare. Quindi, non dobbiamo andare a cercare le scuse che questi vengono e ci fan vincere la partita. La Lucchese viene con l’orgoglio di dimostrare che non meritavano questa situazione. Verranno a fare la loro onesta partita.
- A livello tattico l’unica cosa che ho provato a fare è giocare sulla linea difensiva con un difensore in più, facendo sempre il 4-3-3. Questa squadra, se andiamo a confonderle le idee, ottiene meno di quello che deve fare. Ci sono dei momenti in cui andava bene, come abbiamo fatto con il Milan Futuro, di spostare appunto sulla linea un difensore in più perché giocavamo contro una squadra con degli attaccanti che dimostrano il loro valore.
- Ora noi abbiamo tre partite e dobbiamo fare turnover. E quindi era giusto rimettere PIEROZZI perché quando eravamo primi in classifica il titolare era PIEROZZI. Le critiche a lui non sono mai state come persona, ma per la situazione. Perché mai lui si può sentire offeso?! Perché uno si deve offendere?!
- Noi siamo una squadra che, se ritroviamo il nostro spirito garibaldino, con quello spirito di coraggio, con quello spirito di dare tutto fino alla fine, noi faremo bene come abbiamo fatto all’inizio. Questi ragazzi hanno dei valori importanti, però nelle difficoltà non è sono così grande da poterle gestire con serenità.
- Io i miei giocatori non li cambierei con nessuno. Io non avrei cambiato neanche VERGANI. Se firmava il contratto sarei stato contento perché quando uno mi dà tutto se stesso, mi dà tutto, io non pretendo di più. Perché so che quando uno ti dà il cuore, si possono fare miracoli. Io non devo far carriera: non sono un ragazzino, sono anziano. Penso di essere uno fra i più anziani. Quindi a me la vita non cambia. Io vorrei che la vita dei miei giocatori cambiasse, perché ci sono 5 o 6 ragazzi che possono arrivare in serie A. Però, per arrivarci, bisogna accelerare questa maturazione. Magari una volta i talenti venivano dalla strada: erano più pronti.
- Con Giancarli ci siamo visti ora qui giù e ci siamo abbracciati. Perché il problema sta nell’avere sempre dei rapporti trasparenti. Quando io gli dico che la domanda è impertinente, è perché io con lui ho un rapporto. Se due giorni prima noi prendiamo un caffè in maniera amichevole, è perché professionalmente è sempre stato una persona corretta con me: altrimenti io non ci andavo a prendere il caffè se lui non fosse stato una persona corretta. Però, se un attimo prima il Presidente ha detto che ci sono dei problemi, che l’allenatore deve risolvere, tu mi fai una domanda della quale già sai la risposta, no? E allora io cosa faccio? Io non c’ho niente da perdere, faccio la battuta e me ne vado! Dov’è che sbaglio? Quando io poi vado in sala stampa e continuo a parlare di lui che non è presente. Domenica poi io sono andato per la prima volta all’Eremo di San Gabriele e quando sono uscito ho sentito il bisogno di chiamarlo, perché sapevo che avevo sbagliato in quel frangente. Io l’ho chiamato e la cosa è finita lì.
- Quando il Presidente ha fatto la trasmissione ed è intervenuto per scusarsi, non sapeva che io avevo già chiesto scusa. La categoria dei giornalisti fa bene a difenderlo perché lui è un giornalista, però uno deve sapere chi ha di fronte, chi è. Io non sono uno che è ambiguo, che cerca l’amicizia per avere un vantaggio. Poi, certamente sono una persona che ha molti difetti; certamente ci sono momenti in cui quando mi girano le scatole, non mi controllo. Però, poi, io sono andato da Giancarli a dare la risposta. Se poi lui non dice che io l’ho chiamato, allora è una persona negativa, perché io mi sono anche spiegato. E l’ho fatto con il cuore.
- Non bisogna mettere addosso a questa squadra delle responsabilità quando questa squadra fa fatica a reggerle. Nelle ultime 4 partite abbiamo fatto 7 punti su 12. Quindi, abbiamo fatto una media normale no? Invece, vedi che c’è un attacco alla squadra, un voler creare pessimismo. O che ne vale la pena? No, perché viviamo tutti male. No? Viviamo tutti male. Noi, i giornalisti, i tifosi: cerchiamo d’essere – non dico amici, ma – persone che abbiano una certa solidarietà nel cercare di darsi una mano a portare il Pescara in serie B. Perché se il Pescara va in serie B non lo porto io: lo portano per primi i giocatori, quindi la Società, i tifosi, i giornalisti. E l’ultimo sono io. Perché io devo cercare di assumermi la paternità delle sconfitte, ma nelle vittorie starmene ai margini. Quindi vi dico, non cerchiamo la negatività, ché qui è un posto bellissimo: si va al mare, la mattina si fa una passeggiata. Sembra d’essere in paradiso. Cerchiamo di restare sereni, no?
- Quando eravamo primi eravate voi a dire che avevamo “quel” problema. Quando il problema poi si è dimostrato – cioè che non abbiamo PAGANO, INSIGNE, IMMOBILE – il cattivo sono io?
- Sul coraggio e la volontà non mi batte nessuno. Io sono nato come un kamikaze: io sono un kamikaze. Io sono pronto a dare il mio cuore a tutte le persone. Ma se mi volete mettere in difficoltà, io sono un kamikaze: muoio io e muori anche te. Io non ho paura di niente perché ho una grande fede. La mia grande forza è la fede: io nella preghiera riesco veramente a capire chi sono.
- Si squaglia come neve al sole il progetto del Pescara se tutti noi non gli vogliamo bene, no? Non cerchiamo sempre la polemica! Perché poi io sono bravo a fare l’avvocato di me stesso, sono il numero 1 anche lì! Perché? Perché dico sempre la verità. Se uno invece dice le bugie, poi si scorda anche cosa dice e fa fatica a difendersi.
- I miei giocatori lo sanno per primi che io gli voglio bene: per me sono i migliori e, se continueranno ad ascoltarmi, noi avremo molte possibilità di andare in Serie B.
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