Via libera della Camera al ddl Spazio. Le opposizioni protestano: «Dal governo un regalo a Elon Musk, dove sono finiti patrioti e sovranisti?»

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Bocciati gli emendamenti di Pd e M5s che chiedevano di affidare il servizio a soggetti europei e istituzionali. La parola ora passa al Senato

La maggioranza tira dritto sul ddl spazio e spalanca le porte a nuovi affari per Starlink in Italia. Oggi, giovedì 6 marzo, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge sulla space economy, con 133 voti favorevoli e 89 contrari. Il dibattito in Aula è ricominciato proprio dall’articolo 25 della proposta di legge, il più discusso, perché permetterebbe agli operatori stranieri – e in particolare a Starlink – di giocare un ruolo importante nei sistemi di comunicazione digitale in Italia, specie con la creazione di una Riserva di capacità trasmissiva nazionale da affidare anche a privati. Il ddl ha creato forti tensioni tra maggioranza e opposizioni, con queste ultime che accusano il governo di Giorgia Meloni di voler fare un regalo all’azienda di Elon Musk con un provvedimento ad personam che rischia di mettere l’Italia in una posizione di ricatto da parte di Starlink. Sono stati bocciati gli emendamenti presentati dalle opposizioni che chiedevano di affidare il servizio preferibilmente a soggetti europei e istituzionali. Il ddl passa ora all’esame del Senato.

Cosa dice l’articolo 25 del ddl spazio

L’articolo 25 del ddl Spazio istituisce per l’Italia una «Riserva di capacità trasmissiva nazionale», vale a dire un sistema di trasmissioni da utilizzare in caso di calamità naturali, conflitti o altre situazioni di emergenza. L’opposizione ha presentato una serie di emendamenti volti a impedire che questa riserva sia affidata a Starlink. Come? Proponendo che i soggetti di Paesi Nato (quindi anche americani) vengano coinvolti solo se istituzionali e solo qualora l’Europa non si dovesse dimostrare in grado di realizzare una propria rete. Queste proposte sono state bocciate durante l’esame in commissione. L’unico compromesso accettato dalla maggioranza (e incluso nel testo discusso oggi in Aula) riguarda un emendamento più blando che chiede di tutelare la «sicurezza nazionale» e «assicurare un adeguato ritorno industriale per il sistema Paese». Una modifica piuttosto timida, ma che ha mandato su tutte le furie Andrea Stroppa, referente di Elon Musk in Italia, che se l’è presa pubblicamente con Fratelli d’Italia. Un tweet che, secondo alcuni retroscena, avrebbe convinto il governo a interrompere ogni dialogo e tirare dritto con l’approvazione del provvedimento così come uscito dalla commissione.

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Opposizioni all’attacco: «L’Italia è ancora sovrana?»

Le critiche al ddl spazio hanno ricompattato le opposizioni, con Pd, M5s, Avs, Italia Viva e Azione che in Aula si sono espresse apertamente contro il provvedimento. «L’Italia è ancora padrona del proprio destino o sta diventando una colonia di un magnate digitale oltreoceano?», ha chiesto Antonio Ferrara, deputato del Movimento 5 stelle. «Questa è l’ennesima cessione di sovranità a un predatore senza scrupoli», ha attaccato Marco Grimaldi, di Alleanza Verdi-Sinistra. Critico anche Andrea Casu, deputato del Pd e primo firmatario degli emendamenti all’articolo 25 discussi oggi. «Non chiediamo nessun dazio contro Starlink, chiediamo garanzie per l’utilizzo dei soldi pubblici degli italiani», ha provato a spiegare il parlamentare dem sondando la disponibilità del governo a raggiungere un compromesso sulla versione finale del provvedimento. «Stiamo appaltando la sovranità del Paese mettendo a rischio la gestione e il controllo dei nostri dati», ha attaccato Francesco Mari (Avs).

Il tweet di Stroppa e il silenzio della maggioranza in Aula

La maggioranza che ha bocciato tutte le proposte di modifica avanzate dalle opposizioni. Nel testo finale del ddl è rimasta la menzione alla «sicurezza nazionale» e al «ritorno industriale per il sistema Paese» approvata durante l’esame in commissione in riferimento all’articolo 25, ma non è stato approvato alcun nuovo emendamento. Durante l’esame a Montecitorio, nessun esponente della maggioranza ha preso la parola per rispondere alle critiche delle opposizioni. «Il dialogo che era cominciato in commissione si è interrotto per un tweet», ha denunciato Rachele Scarpa, deputata del Pd, riferendosi al post pubblicato da Andrea Stroppa su X.

I partiti che sostengono il governo hanno preso parola solo al momento delle dichiarazioni di voto, al termine della discussione. Maurizio Casasco (Forza Italia) ha descritto il ddl Spazio come «un’opportunità ricchissima per l’Italia», che «ha le carte in regola per essere protagonista» della space economy. Alberto Luigi Gusmeroli, deputato della Lega e relatore del ddl in commissione, si è detto dispiaciuto per le critiche delle opposizioni: «Sarebbe stato bello approvarlo all’unanimità». Beatriz Colombo, di Fratelli d’Italia parla di un provvedimento «che segna un momento storico per la nostra nazione» e «colma un vuoto legislativo che durava da troppo tempo».

Foto copertina: Dreamstime/Andreyi Armiagov



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