Palermo, la Regione e il Fondo pensioni per il palazzo ex Sicilcassa

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PALERMO – La Regione tira dritto sull’acquisto del palazzo ex Sicilcassa che si trova a Palermo, in via Cordova. Dopo lo stop arrivato dall’Ars alla norma che era stata inserita nell’assestamento di bilancio del 2024, è arrivata la decisione di procedere con l’acquisto dell’immobile attraverso il Fondo pensioni dei dipendenti regionali: adesso la valutazione del palazzo sarà affidata ad una società specializzata.

Il contratto per la valutazione del palazzo

Il direttore Generale del Fondo, Filippo Nasca, ha dato l’ok ad una spesa di 95mila euro per l’affidamento diretto dell’incarico alla Colliers Valuation Italy, una società a responsabilità limitata specializzata nella valutazione di immobili.

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La società alla quale il Fondo pensioni si rivolgerà, su indicazione della Regione, fa parte di un gruppo più consistente. La Colliers Italia, infatti, ha al suo interno anche la Colliers Golbal Investors Italy, società di gestione del risparmio che ad oggi gestisce 15 fondi immobiliari per un valore superiore ai 4,5 miliardi di euro.

Il contratto prevede una due diligence tecnica e una valutazione immobiliare, accompagnate da una consulenza fiscale e da una strategico-commerciale. Il tutto dovrà essere pronto in un mese e mezzo dalla firma dell’accordo. Alla fine, secondo quanto previsto dal decreto firmato da Nasca, dovrebbe venire fuori un “report esaustivo”. L’obiettivo è valutare “un’eventuale operazione di investimento immobiliare” da parte del Fondo pensioni Sicilia.

Sindacati sul chi va là

La mossa, però, ha messo in allarme i sindacati della Funzione pubblica che da tempo vigilano sul Fondo pensioni. Fp Cgil, Cisl Fp, Cobas-Codir, Dirsi, Sadirs, Siad-Csa, Ugl e Uil Fpl hanno scritto per due volte ai vertici del Fondo. lettere inviate anche agli assessori alla Funzione pubblica e all’Economia, Andrea Messina e Alessandro Dagnino, per chiedere un incontro urgente sul tema.

I sindacati, preoccupati per l’entità dell’impegno economico, evidenziano che nessun via libera all’acquisizione del palazzo, per il quale era stato previsto un investimento da 12,5 milioni di euro, è stato rilasciato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza del Fondo pensioni dei dipendenti della Regione. I rappresentanti dei lavoratori, inoltre, criticano l’intenzione della Regione di proseguire con l’investimento sulla base di una delibera del 2023 dell’allora commissario ad acta del Fondo, Angelo Pizzuto.

Il mancato blitz sul Civ del Fondo pensioni

Si tratta dell’ultimo atto di uno scontro tra sindacati e Regione sul Consiglio di indirizzo e vigilanza del Fondo pensioni. A metà febbraio i rappresentanti dei lavoratori scoprirono il tentativo in prima commissione di ridurre da quattro a uno i componenti dell’organo di vigilanza di nomina sindacale.

In quella occasione Messina intervenne parlando di “un errore” nella predisposizione di un emendamento assicurando che l’intenzione era quella di “ampliare, e non ridurre, la presenza dei rappresentanti dei sindacati all’interno dell’organismo”.

L’investimento sul palazzo ex Sicilcassa

Il progetto immobiliare della Regione, quindi, va avanti. Si punta ad acquistare il palazzo dove hanno sede la procura generale e la Sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei conti. Oltre ventimila metri quadrati in pieno centro: se il prezzo dovesse restare quello stabilito, si tratterebbe di un afafre per la Regione. A conti fatti si pagherebbero 625 euro a metro quadro un immobile in una delle zone più esclusive di Palermo, ad angolo con via Libertà.

Il maxi investimento immobiliare, svelato per la prima volta da Livesicilia nell’ottobre del 2024, riguarda anche il taglio alle spese per gli affitti già avviato nel febbraio 2024 con il trasferimento del Consiglio di giustizia amministrativa a Villa Belmonte. L’immobile ottocentesco, appartenente al demanio regionale, è stato recuperato e affidato ai giudici amministrativi che così hanno potuto lasciare via Cordova.

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Taglio agli affitti

L’affitto del palazzo ex Sicilcassa, che ospita anche gli uffici del call center Almaviva, costa alla Regione 730mila euro all’anno. Un canone che riguarda cinque degli undici piani dell’immobile. Le stanze sono occupate dai giudici contabili, le cui spese competono alla Regione che adesso punta a diventare la padrona di casa.



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