Donna spacciava droga con un neonato in braccio – Notizie

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C’è anche una donna che spaccia droga mentre ha in braccio un bimbo, forse un neonato. E’ quanto emerge dalle indagini dei carabinieri che nella mattinata di oggi hanno portato all’esecuzione di una decina di misure cautelari in alcuni centri delle province di Napoli e Salerno. Gestisce una piazza di spaccio fiorente, la donna che nei video ripresi dai carabinieri, tiene una bambina in braccio: si tratta della nipote e dagli accertamenti dei militari emerge che acquistava importanti quantità di sostanze stupefacenti (cocaina) da vendere ai suoi clienti. Per lei, soprannominata “Maria a’ pazza”, ma anche “penna” (il marito veniva chiamato anche “penna bianca”) il giudice ha disposto il carcere
    Le indagini sono partite da Torre Annunziata. I carabinieri per diversi mesi hanno tenuto sotto osservazioni le mosse dei presunti pusher. Figura anche un sacerdote nella lista delle 63 persone indagate dai carabinieri e dalla Procura di Torre Annunziata nell’ambito dell’inchiesta antidroga che oggi ha portato alla emissione di 51 misure cautelari da parte del gip Luisa Crasta su richiesta dell’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso. Il sacerdote sarebbe finito nell’inchiesta per falso nell’ambito delle verifiche effettuate dai Carabinieri su uno degli indagati raggiunti dall’ordinanza cautelare, impegnato in messa in prova presso la parrocchia dove opere il prete. Il giudice ha ritenuto di non emettere nei confronti del sacerdote alcuna misura cautelare: il pm aveva chiesto il divieto di dimora in provincia di Napoli. Nessuna relazione tra il prete e lo spaccio di droga è emersa nel corso degli accertamenti dei militari dell’arma che oggi hanno notificato 15 arresti in carcere, 17 arresti ai domiciliari e 19 obblighi di presentazione ai carabinieri. Due di queste persone risultano all’estero, un’altra è ancora ricercata. Sono 48 le persone raggiunte dall’ordinanza cautelare che da questa mattina stanno eseguendo i carabinieri del gruppo di Torre Annunziata nell’ambito di un maxi blitz anti droga. Altre due risultano all’estero, mentre un’altra persona è tuttora ricercata. Le città interessate dal provvedimento emesso dal gip del tribunale torrese su richiesta della Procura sono state, oltre a Torre Annunziata, anche Boscoreale, Castellammare di Stabia, Lettere, Sant’Antonio Abate e Trecase (tutte del Napoletano); Angri, Agropoli, Capaccio, Battipaglia e Scafati (nel Salernitano); Catania. Alcuni degli indagati risultano inoltre già detenuti presso le carceri di Parma, Vibo Valentia, Sulmona, Benevento e Viterbo. Dei 51 coinvolti, 15 sono destinatari di provvedimento di custodia cautelare in carcere, 17 sono stati posti agli arresti domiciliari e 19 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: le accuse sono di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Stando a quanto ricostruito, alcuni degli indagati si sarebbero avvalsi di “corrieri” provenienti da Napoli e Roma, mentre la mole degli “affari” si sarebbe aggirata attorno agli 8 milioni di euro. Stando a ciò che trapela, nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza, sono stati sequestrati oltre 500.000 euro in contanti. Le indagini, che si sono avvalse di un’ampia attività di intercettazione telefonica e ambientale portata avanti dagli inquirenti per diversi mesi, avrebbero consentito di documentare e ricostruire le “attività” di quindici piazze di spazio presenti in diverse città delle province di Napoli e di Salerno, consentendo il recupero e il sequestro complessivamente di 19 chilogrammi di cocaina. Per provare a sfuggire alla cattura, stando sempre a quanto appurato dai militari dell’Arma, alcuni degli indagati si sarebbero serviti delle abitazioni di incensurati ed anziani per occultare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. È stato inoltre accertato che c’erano donne che sfruttavano la presenza di neonati per eludere possibili controlli. E ancora: l’approvvigionamento delle varie piazze di spaccio sarebbe avvenuto attraverso fidati corrieri, che avrebbero utilizzato auto dotate di scomparti segreti in cui lo stupefacente sarebbe stato occultato. Dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata viene infine evidenziato che “nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno operato sette arresti in flagranza di reato, individuando anche soggetti in possesso di armi detenute illegalmente”. “Queste operazioni dimostrano ancora una volta che lo Stato c’è e che la criminalità si può e si deve vincere”. A parlare è il presidente di Sos Impresa-Rete per la legalità, Luigi Cuomo, che esprime così il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura in merito all’operazione che ha portato oggi all’esecuzione di un’ordinanza cautelare nei confronti di 51 soggetti a vario titolo coinvolte nella detenzione e nello spaccio di droga nel Napoletano e nel Salernitano. “Grazie all’incessante lavoro della Procura di Torre Annunziata e dei carabinieri del gruppo di Torre Annunziata – prosegue Cuomo in una nota – si restituisce fiducia ai cittadini onesti e si conferma che la legalità può e deve prevalere. Il nostro appello è che sempre più cittadini trovino il coraggio di denunciare e di collaborare con le istituzioni per liberare i nostri territori dalla morsa della criminalità”. Nell’occasione, Sos Impresa-Rete per la legalità conferma il proprio “impegno a supportare chi denuncia e a promuovere la cultura della legalità, ribadendo la propria disponibilità ad affiancare le vittime dell’usura e del racket in tutte le fasi, anche giudiziarie, in modo gratuito e solidaristico”. “L’operazione di oggi – conclude il comunicato – è un ulteriore tassello nella lotta alla criminalità e conferma che il contrasto al traffico di droga e alle organizzazioni criminali è una priorità per le istituzioni e per tutti i cittadini onesti che vogliono un futuro libero dalla paura e dall’oppressione”.
   

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